Siced, l’intelligenza artificiale al servizio della diagnostica tumorale
La collaborazione fra i Dipartimenti di Informatica e di Medicina dell’Università degli Studi di Salerno e due aziende campane, Bollino It e Nabacom, hanno portato alla realizzazione del progetto Siced (System Innovation for Cancer Early Diagnosis).
L’obiettivo è la creazione di un hub di sperimentazione regionale per l’identificazione precoce dei tumori, la caratterizzazione del profilo di resistenza e la creazione di terapie alternative per i pazienti che non rispondono alle terapie convenzionali.
Attraverso lo sviluppo di approcci terapeutici innovativi personalizzati per la profilassi e la cura di malattie oncologiche, lo sviluppo di approcci non invasivi per la valutazione dei fattori di rischio attraverso sensoristica ambientale e l’utilizzo di soluzioni digitali per la diagnostica, i punta all’identificazione di biomarcatori metabolici associabili a una specifica tipologia di tumore farmaco-resistente e individuazione dei pathway biochimici relativi per evidenziare nuovi potenziali target farmacologici.
La fasi del progetto
Il programma di Siced prevede lo sviluppo di metodiche diagnostiche precoci e preventive sulla base degli studi di metabolomica rivolti alla creazione di biosensori e kit diagnostici.
Questa attività sarà integrata e supportata dai dati relativi alla clusterizzazione dei tumori effettuata attraverso analisi anatomopatologiche, cliniche e genetiche dei campioni provenienti da pazienti affetti dalle patologie tumorali d’interesse.
Fondamentale è il monitoraggio remoto dei pazienti affetti dalle patologie oncologiche di interesse per rendere più efficace e significativa la raccolta delle informazioni diagnostiche e ambientali, migliorando nel contempo la qualità della vita e riducendo notevolmente i costi di ospedalizzazione.
Il team ha anche il compito di sviluppare metodiche diagnostiche precoci e preventive utilizzando campioni biologici con l’obiettivo di valutare l’eventuale azione etiopatogenetica verso la patologia oncologica di inquinanti ambientali ed alimentari e sviluppare soluzioni digitali per favorire la riproducibilità delle informazioni e del contenuto informativo presente all’interno dei campioni biologici prelevati e dei dati diagnostici acquisiti.
La raccolta dei dati diagnostici del paziente verrebbe effettuata, quanto più possibile, tramite monitoraggio a distanza, con l’uso di sensori selezionati secondo le differenti esigenze mediche oppure di controllo ambientale collegati a un centro servizi di raccolta attraverso le tecnologie per il mobile.
I dati possono poi essere trasmessi ai gruppi di analisi e studio per il monitoraggio e interpretazione.
A disposizione di medici e studiosi ci sarà un’interfaccia dove prendere visione dei dati di ciascun paziente, creare ipotesi diagnostiche e correlazioni fra fattori di rischio, stabilendo la periodicità delle campagne di raccolta dei campioni, e individuando tempi e metodi per eventuali azioni terapeutiche e somministrazioni di farmaci.
Con l’intento di non spersonalizzare il processo di studio e raccolta di informazioni ed evidenze diagnostiche, gli studiosi del Centro Servizi potranno comunicare in caso di necessità con gli utenti coinvolti nelle campagne.
Ogni comunicazione consente di aggiornare i dati raccolti e di trasferire ulteriori informazioni utili per la valutazione clinica. Grazie ai dati raccolti sarà possibile effettuare analisi predittive, applicando modelli che possono condurre a una migliore comprensione delle esigenze dei pazienti, migliorare la qualità dei trattamenti, educare e incoraggiare l’adozione di stili di vita più salutari e individuare fattori di rischio ambientali o familiari.