Il Ministero dell’Università e quello della Salute hanno pubblicato le linee guida che forniscono le indicazioni per accedere agli investimenti per le misure previste dal Piano complementare al Pnrr e che riguardano le iniziative di ricerca per tecnologie e percorsi innovativi in ambito sanitario e assistenziale e la realizzazione dell’ecosistema innovativo della salute.

Il primo ambito, di competenza del ministero guidato da Cristina Messa, ha a disposizione 500 milioni di euro per il finanziamento di programmi di ricerca con l’obiettivo di mettere a sistema in chiave innovativa il potenziamento della ricerca sulle tecnologie abilitanti in ambito sanitario al fine di migliorare la diagnosi, il monitoraggio, le cure incluse quelle riabilitative. Il Piano proposto si attua tramite la presenza di quattro grandi iniziative (programmi di ricerca) basate su, ad esempio, robotica e strumenti digitali, monitoraggio a distanza, reingegnerizzazione dei processi, data mining”.

Il finanziamento sarà attuato attraverso quattro iniziative per le quali sono previsti tra 75 e 150 milioni di euro ciascuna. Il documento firmato dai due ministri precisa anche le tematiche di intervento.

Nel caso dell’iniziativa del Ministero dell’Università, viene spiegato che Nell’organizzazione della rete sanitaria e assistenziale dei sistemi sanitari le tecnologie digitali, dell’informazione, dei big data e dell’intelligenza artificiale, della sensoristica, della robotica e le reingegnerizzazioni di processo technology-driven sono identificate come fattori abilitanti e determinanti per la realizzazione dei nuovi modelli assistenziali ed organizzativi. In questo scenario si incardina l’iniziativa proposta dal Mur con l’obiettivo principale di mettere a sistema in chiave innovativa il potenziamento della ricerca attraverso una multi-progettualità technology-driven in ambito sanitario al fine di migliorare la diagnosi, il monitoraggio, le cure assistenziali e riabilitative di determinate comunità di riferimento”.

“Le iniziative possono riguardare la gestione dei dati e le tecnologie innovative per la diagnosi locale e remota, la terapia a distanza, il supporto decisionale clinico e la gestione della salute e delle cure utilizzando l’intelligenza artificiale, la cura dei pazienti fragili e cronici, la valutazione dell’impatto dei fattori ambientali e dello stile di vita sulla salute, il monitoraggio e transizione verso stili di vita sostenibili”.

Reti cliniche di eccellenza

Ottanta milioni, divisi fra quattro iniziative, riguardano invece l’iniziativa B, Ecosistema innovativo della salute, che “mira a realizzare reti clinico-transnazionali di eccellenza per potenziare la ricerca biomedica nazionale, in grado di mettere in comune le competenze esistenti tramite tre macro-azioni: creazione di una rete di centri di trasferimento tecnologico; rafforzamento e sviluppo qualitativo e quantitativo degli Hub life science per area geografica (Nord – Centro – Sud Italia) in specifiche aree di intervento; realizzazione della fondazione Hub Antipandemico (Aph, laboratori di diagnostica virologica di eccellenza, strutture di ricerca, sviluppo e produzione di vaccini e anticorpi monoclonali, strutture deputate allo studio e contrasto dell’antibioticoresistenza, gestione di una rete di eccellenza di strutture per la diagnosi e cura delle malattie infettive e del trattamento intensivistico a esso associato)”.

In pratica l’indicazione delle tematiche sottolinea “l’attivazione di un network strutturato per il trasferimento tecnologico, il rafforzamento e lo sviluppo qualitativo e quantitativo di tre Hub life science distribuiti territorialmente e con capacità distribuita nelle varie parti del Paese (Nord-Centro-Sud) operanti nel settore delle Terapie Avanzate, della Diagnostica Avanzata e della ricerca in Digital Health per la medicina di prossimità”.

Il Mur entro il primo semestre 2022 lo stesso procederà alla pubblicazione di un bando per il finanziamento dei progetti di ricerca ed entro il secondo semestre 2022 verrà emanato il decreto di ammissione al finanziamento dei progetti selezionati per il loro avvio.

Mezzogiorno e inclusione

Nell’implementazione delle iniziative sarà dedicata particolare attenzione a tematiche trasversali. In particolare, dovrà essere garantito in sede di definizione delle procedure di attuazione degli interventi del Pnrr, che non meno del 40% delle risorse sia destinato alle regioni del Mezzogiorno. È il rispetto dei principi guida in materia di disabilità e la promozione della parità̀ di genere, prevede, salvo eccezioni da motivare adeguatamente, con almeno il 40% di assunzioni di giovani e donne.

Il 40% delle risorse del Pnrr, circa 82 miliardi, dovranno essere indirizzate nelle otto regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia), a fronte del 34% previsto dalla legge per gli investimenti ordinari destinati su tutto il territorio nazionale.

La quota del 40% degli investimenti vale anche per le iniziative del ministero dell’Università e quello della Salute.

Tutti i progetti, le iniziative e le manifestazioni di interesse, oggetto di valutazione, dovranno comprendere la definizione di un piano operativo per la promozione delle pari opportunità di genere, compresi dati ed elementi quantitativi utili al monitoraggio, in tutti gli aspetti del progetto a partire dalla definizione dei ruoli e della composizione dei comitati scientifici e decisionali, tenendo conto delle caratteristiche delle varie aree disciplinari; l’integrazione della dimensione di genere nelle attività di ricerca e innovazione nei campi in cui è appropriato.

I criteri di valutazione incentiveranno i progetti e le iniziative che mostrano capacità di coinvolgere ricercatori/ricercatrici che hanno conseguito un dottorato di ricerca da meno di dieci anni; responsabilizzare i giovani ricercatori e le giovani ricercatrici, assegnando loro posizioni e funzioni adatte al loro talento, al loro livello di maturazione e alla loro capacità di leadership; attrarre giovani ricercatori/ricercatrici in maniera diversificata dai paesi Ue e anche non-Ue.