Il Cuore di Roma
Non poteva che chiamarsi Cuore (acronimo di Cardiovascular Unique Offer ReEngineered) il progetto dedicato alle patologie cardiovascolari, che sorgerà nell’arco dei prossimi tre anni all’interno del campus dell’Università Cattolica-Fondazione Policlinico Gemelli Irccs di Roma.
Cuore è il frutto della partnership tra Università Cattolica-Fondazione Policlinico Gemelli Irccs di Roma, Fondazione Roma, uno degli enti più importanti e attivi nel terzo settore che nel progetto investirà 70 milioni di euro e l’Istituto Toniolo.
La nuova struttura di 21mila metri quadrati distribuiti su sei piani sarà dotata di 104 posti letto di degenza ordinaria e 29 di terapia intensiva, 24 ambulatori con i più moderni strumenti diagnostici e dieci sale operatorie, ma anche un reparto di diagnostica con una risonanza magnetica e una Tac.
Il progetto non dimentica la telemedicina tanto che sono previsti ambulatori attrezzati per le visite da remoto in realtà aumentata oltre a una sala centrale, “cuore” del centro, dalla quale il personale sanitario potrà seguire in tempo reale il percorso di cura dei pazienti e prendere decisioni tempestive.
Il paziente al centro
“Il sogno di ogni medico e di ogni paziente: cure eccellenti, ma sostenibili, tecnologie all’avanguardia, personalizzazione del percorso di presa in carico del paziente” ha spiegato Emmanuele Francesco Maria Emanuele, presidente onorario della Fondazione Roma.
“Sarà un centro costruito su misura dei pazienti che offrirà non solo assistenza clinica e chirurgica di altissimo livello – ha aggiunto Carlo Fratta Pasini, presidente della Fondazione Policlinico universitario Agostino Gemelli –, ma rappresenterà anche una palestra di formazione per tanti specializzandi e giovani medici”.
Le previsioni parlano ogni anno di duemila angioplastiche, 400 procedure transcatetere su valvole e vizi congeniti, 150 angioplastiche carotidee o periferiche, quattromila coronarografie e cateterismi cardiaci, 800 impianti di device, 200 sostituzioni di pacemaker e loop recorder, 800 studi elettrofisiologici, mille interventi cardiochirurgici, 350 interventi di chirurgia vascolare open e 200 endovascolari.
Un modello value-based
Al di là dei numeri, il progetto nasce con l’intenzione di mettere al centro il cuore, il paziente e la sua famiglia per mettere fine ai viaggi dei malati da una struttura all’altra per visite e referti.
“Nel centro che andremo a costruire la competenza e la professionalità dei medici del Policlinico Gemelli, la tecnologia clinica e informativa di ultima generazione, e un modello organizzativo basato sul valore del risultato raggiunto per il singolo paziente – ha osservato Emmanuele Francesco Maria Emanuele.
“Abbiamo deciso di progettare una nuova struttura, disegnata su un modello sanitario innovativo, definito value-based, che mette al centro il malato nella qualità delle cure in tutte le fasi del ricovero ospedaliero”, ha spiegato Massimo Massetti, direttore Dipartimento scienze cardiovascolari del Gemelli e ordinario di chirurgia cardiaca all’Università Cattolica, campus di Roma.
Con “Cuore” il modello delle cure cambia il paradigma; così “le tecnologie più innovative, insieme alle migliori competenze specialistiche, ruoteranno intorno al paziente che sarà curato seguendo un percorso clinico-assistenziale condiviso e inspirato alle linee guida internazionali”.
Un progetto sostenibile, sia in termini economici, che strutturali. La palazzina che lo ospiterà sarà un edificio green, ecosostenibile, immerso nella natura, per accogliere pazienti giunti tramite il pronto soccorso ed anche inviati da altri ospedali.
L’obiettivo è da fare crescere del 30-40% il numero dei pazienti seguiti. Il programma prevede una progettazione esecutiva che terminerà presumibilmente in autunno, con l’iter di approvazione urbanistica e gare nella prima parte del 2023 e poi partire con il cantiere.