Biopharma Digital Transformation, è il titolo di un report di Deloitte secondo il quale uno dei pochi effetti positivi della pandemia è stata la spinta per le aziende biofarmaceutiche a dare priorità agli investimenti di innovazione digitale, introducendo nuove tecnologie nei processi.

Cambiamenti significativi, che prima della pandemia avrebbero richiesto anni e che invece sono stati attuati in pochi mesi. Un percorso che non si è evoluto per gradi ma che ha subito una improvvisa accelerazione, comportando anche qualche problema.

Tra questi i finanziamenti dedicati (59%), una migliore strategia di digitalizzazione (49%) e l’inserimento di talenti (47%). Oggi infatti i finanziamenti sono decisi di solito dal vertice aziendale (56%), oppure dalle singole aree funzionali (31%), mentre poche organizzazioni hanno varato un gruppo esclusivamente dedicato all’innovazione.

Intelligenza Artificiale e Cloud

La fase iniziale dell’innovazione è confermata dall’altro dato secondo il quale oltre la metà degli intervistati è convinto che la propria azienda sia fast follower e circa l’80% vorrebbe una maggiore aggressività nell’adozione delle tecnologie digitali.

La maggior parte degli investimenti va verso l’Intelligenza Artificiale (81%) e il Cloud (71%), mentre in pochi ritengono che entro i prossimi cinque anni saranno programmati investimenti per Realtà Virtuale/Aumentata (19%) e IoT (24%).

Questi investimenti, è opinione comune, miglioreranno la produttività della ricerca e la diversità della pipeline di prodotti, oltre a ridurre i costi di drug discovery.

Al momento, la ricerca di Deloitte (che ha intervistato 150 manager del settore) afferma che sono già state adottate tecnologie come Cloud (49%), Intelligenza Artificiale (38%), Data Lakes (33%) e Wearables (33%), mentre altre come il Quantum Computing e la Blockchain sono ancora in fase di implementazione.

Secondo la maggioranza dei Leader intervistati, però, il processo di digitalizzazione è ormai avviato e continuerà nei prossimi anni con il medesimo livello di sviluppo, o anche più veloce, di quello avuto durante la fase di emergenza sanitaria.

Secondo la società di consulenza, le organizzazioni devono tenere conto che nel processo di trasformazione è importante stabilire le stelle polari dell’innovazione digitale (ad esempio, lo sviluppo incentrato sul paziente e senza soluzione di continuità) per ogni area funzionale collegata alle ambizioni digitali generali dell’azienda (ad esempio, un time to market più rapido). Sviluppare un portafoglio mirato di innovazioni digitali che si costruiscono coerentemente l’una sull’altra per realizzare le aspirazioni della stella polare.

Bisogna ripensare gli approcci IT tradizionali per valutare e selezionare uno o più archetipi di innovazione digitale (innovatore fai-da-te, incubatore, acceleratore, crowdsourcer, venture capitalist) più adatti agli obiettivi per la trasformazione digitale.

Progettare un modello operativo che fornisca risorse dedicate all’innovazione, delinei un processo di innovazione globale e fattori di successo per misurare i progressi verso le stelle polari.

L’abbandono dei modelli di bilancio tradizionali per un finanziamento basato su progetti potrebbe aiutare a garantire un finanziamento adeguato per l’innovazione digitale.