La VDI, una soluzione alle esigenze tecnologiche della scuola

La VDI, una soluzione alle esigenze tecnologiche della scuola
L'IIS Gadda di Fornovo di Taro (PR) sfrutta un'infrastruttura VDI Lenovo per fornire agli studenti - anche quelli in didatti a distanza - le tecnologie più moderne. Una soluzione pratica, sicura, con minore impatto sulle risorse e a prova di futuro.

L’Istituto di Istruzione Superiore C.E. Gadda di Fornovo di Taro (PR) ha implementato un innovativo sistema di virtualizzazione dei desktop per i laboratori informatici e di progettazione basato su VMware Horizon e le appliance con architettura iperconvergente Lenovo ThinkAgile VX.

Questo approccio VDI (Virtual Desktop Infrastructure) consente agli studenti di utilizzare software e hardware più evoluti, che includono l’accelerazione grafica per applicazioni di CAD, CNC (Controllo Numerico Computerizzato), robotica e realtà aumentata con pc di qualsiasi tipo, permettendo anche a chi si trova costretto a ricorrere alla didattica a distanza di utilizzare la strumentazione disponibile presso l’Istituto e i relativi software.

Tutte tecnologie, come la stessa VDI, impiegate dalle aziende del territorio, con le quali l’Istituto intrattiene una stretta relazione anche per i programmi PCTO (la vecchia alternanza scuola-lavoro).

“Il nostro istituto nasce nel 1973 come ITSOS, scuole sperimentali che intercettavano la necessità di integrazione con il territorio. Dopo che gli ITSOS sono rientrati nel compendio delle scuole superiori normali, abbiamo mantenuto quello stesso legame e la vocazione alla sperimentazione”; racconta a Computerworld la preside Margherita Rabaglia.

Alessandro de Bartolo, Amministratore Delegato e Country Manager Infrastructure Solutions Group di Lenovo

Alessandro de Bartolo, Amministratore Delegato e Country Manager Infrastructure Solutions Group di Lenovo

Un legame col territorio che si ritrova anche nel fornitore di tecnologia. “Il progetto realizzato con l’IIS Gadda nasce anche dalla nostra esperienza consolidata con le aziende del tessuto economico della regione Emilia Romagna e in particolare della Motor Valley. Pensiamo di aver realizzato qualcosa di unico e innovativo, che speriamo possa aprire una strada che verrà percorsa in futuro anche da altre scuole”, sottolinea Alessandro de Bartolo, Amministratore Delegato e Country Manager Infrastructure Solutions Group di Lenovo.

Il Gadda è l’unico Istituto Superiore di Fornovo di Taro, ed è stato a lungo l’unico a insegnare informatica nell’intera provincia di Parma. Oggi è un comprensivo che include anche un plesso a Langhirano e l’offerta formativa include gli indirizzi di Liceo Scientifico (anche come opzione quadriennale di scienze applicate), Manutenzione e Assistenza Tecnica, Informatica e Telecomunicazioni, Amministrazione, Finanza e Marketing.

Grazie anche a una connessione in fibra ottica tra i due plessi, l’infrastruttura VDI è in grado di servire gli studenti di tutti gli indirizzi, ciascuno con la propria diversa dotazione software disponibile on-demand, senza dover riconfigurare le workstation.

Ore di didattica guadagnate con la gestione semplificata

“In passato l’installazione di un nuovo programma richiedeva di sospendere le attività del laboratorio anche per tre ore, nelle quali due o tre tecnici dovevano installare manualmente il software su ogni postazione. Oggi basta fare una sola installazione su un template della macchina virtuale in uso e generare il deployment per tutte le postazioni richieste: un’operazione che richiede a una sola persona non più di mezz’ora di tempo, senza dover fermare la didattica del laboratorio”, afferma la preside.

Un nodo Lenovo ThinkAgile VX

Un nodo Lenovo ThinkAgile VX

La soluzione è basata su due appliance ad alte prestazioni Lenovo ThinkAgile serie VX con GPU NVIDIA T4. Sul fronte software sono invece impiegati VMware vSphere, VMware vSAN e VMware Horizon®,con NVIDIA RTX Virtual Workstation.

Attualmente il sistema può erogare 30 macchine virtuali contemporaneamente, ma il limite è dettato unicamente dal numero di licenze VMware, che la scuola prevede di aumentare a breve per arrivare, con l’aggiunta di ulteriori tre server pronti da configurare, a più di 300 postazioni.

Un utilizzo più intelligente dei fondi

L’investimento per l’infrastruttura VDI è stato possibile grazie al Piano Nazionale per la Scuola Digitale, e in particolare con le erogazioni fatte dal Ministero per la dotazione tecnologica necessaria ad affrontare l’emergenza pandemica. Come sa bene chi lavora con la scuola, i fondi erogati negli scorsi due anni hanno rappresentato un drastico cambiamento di passo rispetto alle risicate risorse messe a disposizione negli anni precedenti. Ora stiamo vivendo l’epoca del PNRR, ma passato questo periodo – e con la grande incertezza determinata dalla situazione internazionale – le scuole non possono fare affidamento su un flusso di denaro paragonabile.

In questo contesto, invece di investire per rinnovare il parco pc e workstation, macchine con una vita media di tre anni, l’Istituto ha preferito concentrare l’investimento sui server e il software per l’infrastruttura VDI, mantenendo in vita le macchine attuali, riciclate come thin client. Nelle scuole sono ancora molti i pc con 4 GB di memoria Ram, che non supportano nemmeno Windows 10. Con un’infrastruttura VDI è possibile fornire agli studenti le ultime tecnologie del momento per un più lungo periodo di tempo, eventualmente aggiungendo uno o più nodi al cluster HCI qualora si rendessero disponibili nuovi fondi.

Un modello replicabile?

Oltre ai fondi del PNSD, l’altro elemento determinante per la realizzazione del progetto è da ricercare nell’elevata competenza in materia dei docenti e degli assistenti tecnici, qualità che purtroppo non sono ugualmente distribuite nelle scuole italiane, e non solo per via dell’indirizzo specialistico.

Una possibilità per rendere accessibile la tecnologia anche ad altri istituti è quello di ricorrere allo strumento dell’accordo di rete tra scuole, istituto giuridico introdotto dal D.P.R. 8 marzo 1999 n. 275 e che prevede appunto la condivisione di strumenti, competenze e compiti organizzativi del personale.

“Istituti con infrastrutture e competenze come l’IIS Gadda potrebbero diventare capofila nel proprio territorio e formare il personale delle scuole vicine, per esempio le figure degli animatori digitali, o erogare direttamente dei servizi. Sarebbe molto bello, anche se un po’ futuristico, poter vedere le scuole cablate tra di loro che condividono la loro potenza di calcolo per creare una infrastruttura VDI flessibile, amministrate tramite una blockchain”, afferma Luigi Abretti dello Staff Tecnico dell’ I.I.S.S. Gadda.

Aziende:
VMware
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VMworld 2021: le principali tendenze tra cloud, edge e sovranità dei dati

VMworld 2021: le principali tendenze tra cloud, edge e sovranità dei dati
Arriva dall'azienda americana una soluzione di sicurezza che collega il traffico Internet a siti remoti utilizzando i principi di accesso Zero Trust, principalmente sfruttando servizi di rete e sicurezza basati su cloud.

Le necessità del business si espandono a velocità sempre maggiori e per rimanere al passo con la concorrenza, sempre più frequentemente vengono richiesti veri e propri salti concettuali. Il modo con cui l’informatica mappa queste variazioni lineari e non lineari richiede un grande sforzo da parte degli editori di software, ai quali viene chiesto di svolgere intrinsecamente attività consulenziale e strategica nello scegliere tra le infinite nuove possibilità.

Tra gli editori che si spendono in questa direzione troviamo certo VMware, che in occasione del recentissimo VMworld 2021 di ottobre ha annunciato moltissime novità nelle direzioni di cloud/edge, security e Kubernetes.

Governare la complessità

Nell’era multi-cloud, VMware ha presentato Cloud-Smart, la strategia per aiutare i clienti a navigare nell’era multi-cloud con il lancio dei VMware Cross-Cloud Services. Costruire, eseguire e proteggere le app su qualsiasi cloud con libertà e flessibilità sarà ora più semplice.

Grande attenzione anche a VMware Cloud, l’infrastruttura che permette di spostare le applicazioni aziendali nel cloud con costi e tempi ridotti. Una nuova iniziativa a sostegno della necessità dei clienti di eseguire il proprio business su Sovereign Cloud (cioè non sottoposti a giurisdizioni straniere) con partner quali Noovle, OVHcloud, UKCloud, AUCloud, Datacom, NxtGen, Telefonica, TietoEvry, Telmex and ThinkOn.

Guardando più lontano va segnalato il Project Capitola, un software-defined memory approach che aggregherà livelli di diversi tipi di memoria come DRAM, PMEM, NVMe e altre tecnologie future senza che le differenze tra questi e altri elementi siano un vincolo per le architetture hardware.

L’architettura Zero Trust end-to-end lavora su più fronti, dal workload all’edge, offrendo miglior monitoraggio su più cloud pubblici (CloudHealth Secure State) e aggiornando la protezione e il ripristino da ransomware con Cloud Disaster Recovery VMware Carbon Black Cloud.

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Le novità VMware Tanzu

Importanti le novità al portfolio VMware Tanzu annunciate nell’evento. Al centro troviamo la gestione e il funzionamento delle applicazioni su scala, fornendo agli sviluppatori l’autonomia per costruirle e distribuirle su qualsiasi cloud. In particolare troviamo le nuove funzionalità di Tanzu Application Platform Beta per fornire allo sviluppatore e all’operatore un’esperienza end-to-end completa.

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Parlando della Tanzu Application Platform, in breve TAP, Craig McLuckie, VP Ricerca e Sviluppo di VMWare, ha affermato che TAP è il complemento naturale di TAS, la piattaforma Tanzu Application Service. Il dubbio che TAP vada a modificare il progetto generale e in particolare TAS resta comunque nell’aria.

Sullo sfondo resta la familiarità di VMWare con il concetto di platform company, la gestione del patrimonio software in maniera innovativainclusiva del legacy.

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