Nel secondo appuntamento del ciclo “Italia 2022: Persone, Lavoro, Impresa”, piattaforma di dialogo con i massimi esponenti del mondo delle istituzioni, della finanza e dell’impresa promossa da PwC Italia in collaborazione con il gruppo editoriale GEDI, dal titolo “Quale Paese per l’Impresa” è intervenuto Vittorio Colao, ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale. 

Alla prima domanda di De Angelis, vicedirettore di Huffpost “ministro Lei sta sempre al lavoro, non la vediamo mai. Riusciremo a rispettare le scadenze sui bandi del PNRR, come per esempio quello del 5G? 

“Sì grazie al fatto che lavoriamo a pancia bassa. – ha replicato il Ministro – Abbiamo già chiuso quasi tutti i bandi, solo quello del 5G che deve essere chiuso a fine mese, gli altri sono chiusi, per un totale di 6,7 miliardi risorse del PNRR. Abbiamo fatto un buon lavoro ma anche gli operatori che ogni volta che facciamo un bando, poi c’è qualcuno che deve scrivere dei piani. Poi bisogna decidere chi ha vinto e realizzare. Anche in quella fase saremo a supporto. Finora c’è stata una buona adesione ai bandi”. 

L’infrastruttura digitale è importante, prosegue il Ministro: “per gestire meglio il territorio, per l’agricoltura, per i trasporti, per una mobilità intelligente e sostenibile e meno costosa da un punto di vista energetico. Per fare tutto questo più abbiamo reti, e non dimentichiamoci quella satellitare su cui stiamo anche lavorando, meglio e più in fretta facciamo”. 

Successivamente il Ministro è intervenuto sul tema delle semplificazioni e della burocrazia. 

“Qui stiamo parlando di giovani. Se continuiamo a far sì che il Paese sia complicato, con tanti controlli ex-ante e pochi ragionamento ex-post, con tanta complessità amministrativa e legale, e non tensione attuativa noi perderemo, e stiamo già perdendo, una parte di giovani molto bravi che francamente hanno alternative e se ne vanno altrove. Io dico che l’imperativo di semplificare l’Italia, di ridurre tutti questi controlli ex-ante, basta con la cultura del sospetto, del controllo ex-ante e del mi devo parare perché se no mi arriva un magistrato, la Corte dei Conti. Cominciamo ad applicare processi moderni e controlli ex-post. Se no perderemo i ragazzi migliori.” 

Il Ministro ha confermato il ritardo delle aziende private italiane in investimenti tecnologici e in sicurezza informatica. “Bisogna investire di più perché vuol dire anche investire in maggiore produttività, inevitabilmente vuol dire cloud, vuol dire controlli da remoto, vuol dire alzare il livello delle competenze dei dipendenti”. 

Dopo gli attacchi al sito delle Ferrovie dello Stato e del MiTE, all’ordine del giorno c’è infine il tema di potenziare la cybersicurezza. “La PA è un settore esposto ed è per questo che sono stati stanziati 2 miliardi nel PNRR ma anche le PMI italiane, in particolare quelle molto piccole che per tanti motivi non hanno fatto il salto negli anni passati”.