Venezia: un laboratorio studia il nuovo rapporto tra città e lavoratori
Le nuove modalità di lavoro remoto e ibrido stanno cambiando profondamente il modo in cui le persone vivono le città, che dovranno ripensare il proprio ruolo e i servizi che offrono alla popolazione e ai lavoratori. Allo stesso modo, le aziende stanno cambiando la propria organizzazione, la valutazione della capacità ed efficienza dei collaboratori, i valori proposti e i fattori che possono trattenere i talenti o attrarne di nuovi.
Città e aziende hanno in questo momento più bisogno che mai di raccogliere dati, informazioni ed esperienze che le aiutino a capire questo processo di trasformazione.
È con questi obiettivi che nasce la collaborazione tra Cisco e Venywhere, un progetto Promosso e sostenuto dalla Fondazione di Venezia in collaborazione con l’Università Ca’Foscari con l’obiettivo di assicurare il rinnovamento urbano della città di Venezia e di creare alternative sostenibili al turismo di massa, offrendo a una nuova generazione di lavoratori nomadi la possibilità di lavorare in città per la propria azienda, ovunque si trovi, inserendoli nel tessuto sociale cittadino e contribuendo con nuove energie a un rinnovamento demografico.
Il progetto prevede una serie di servizi mirati a garantire ai lavoratori remoti un atterraggio morbido in città, fornendo informazioni su visti, sistemazioni, spazi di coworking e un inserimento nella vita quotidiana della città. Dai primi di marzo una squadra di 16 dipendenti dell’area Cisco Sud Europa (Italia, Spagna, Francia e Grecia) si è trasferita a Venezia per mettere in pratica la funzionalità del progetto e comprendere come persone, gruppi di lavoro e aziende possono lavorare insieme al meglio, attrarre nuovi talenti e creare forti connessioni con la comunità in cui vivono.
La collaborazione con Cisco prevede la disponibilità dei dipendenti a raccogliere dati sulle proprie attività ed è parte di un progetto di ricerca coordinato dal professor professor Massimo Warglien, docente di Ca’ Foscari e ideatore di Venywhere che esaminerà le connessioni che i lavoratori remoti stabiliscono tra loro e con la città (i dipendenti Cisco selezionati sono attivi su progetti di impegno civile, collaborando con associazioni e iniziative focalizzate su cambiamenti climatici, crescita economica generata dal lavoro ibrido e circolarità). Obiettivo della ricerca è fornire indicazioni e best practice per l’attuazione di modelli e soluzioni di lavoro ibrido facilmente replicabili.
“Il modo in cui pensiamo al lavoro è profondamente cambiato. Le persone esprimono molto più chiaramente il loro desiderio di flessibilità e le aziende devono prendere coscienza del fatto che, se vogliono attrarre talenti e trattenere i migliori professionisti, devono offrire modalità di lavoro ibride. Devono inoltre considerare in modo olistico lavoro, produttività e benessere dei dipendenti. La collaborazione che abbiamo attivato con Venywhere ci permette di raccogliere “sul campo” indicazioni concrete su ciò che si potrebbe realizzare, grazie all’esperienza maturata in una città storica che sta ridefinendo il proprio futuro”, ha commentato Chuck Robbins, Chair e CEO di Cisco che ha presenziato personalmente all’evento presso le Procuratie di Piazza San Marco in in cui è stato illustrato il progetto.
Il progetto è supportato dalle tecnologie Cisco, tra cui Webex e la sua funzione Collaboration Insights che permette di avere un maggior controllo sulla giornata lavorativa, aiutando gli utenti a capire come e quando sono maggiormente produttivi. Questi dati, una volta aggregati, permetteranno di comprendere come i lavoratori utilizzano lo spazio e i tempi, come gestiscono flessibilità e autonomia e come tutto ciò impatta sulla produttività ma anche sulla soddisfazione personale.