Google ha scommesso molto sullo sviluppo di software low-code e no-code lanciando Vertex AI circa un anno fa. Ma con una nuova versione di questa piattaforma, gli analisti pensano che il gigante di Internet potrebbe finalmente essere in grado di intaccare un mercato altamente competitivo come quello LCNC (low-code e no-code).

All’Applied ML Summit di giovedì scorso, Google Cloud ha infatti annunciato diverse nuove funzionalità per Vertex AI, tra cui Training Reduction Server, Tabular Workflow ed Example-Based Explanations, che hanno lo scopo di aiutare i clienti a utilizzare meglio i modelli di machine learning e ridurre la loro dipendenza da sviluppatori esperti.

“I nostri test sulle prestazioni hanno rilevato un aumento di 2,5 volte del numero di previsioni ML generate tramite Vertex AI e BigQuery nel 2021 e un aumento di 25 volte dei clienti attivi per Vertex AI Workbench negli ultimi sei mesi; i nostri clienti hanno chiarito che le piattaforme ML gestite e integrate sono fondamentali per accelerare l’implementazione del machine learning nella produzione”, ha scritto Google in un post ufficiale.

Google è entrata nel mercato low-code/no-code all’inizio del 2020 con l’acquisizione di AppSheet, che al momento dell’acquisizione era già un’azienda con otto anni alle spalle. Nonostante ciò, Google deve ancora essere visto come un serio contendente nel mercato dello sviluppo low-code/no-code, anche se con queste novità di Vertex AI potrebbe finalmente compiere il grande passo in avanti che molti si aspettano.

“Vertex AI, con la sua promessa dell’80% in meno di linee di codice da compilare rispetto ad altre piattaforme per addestrare un modello con librerie personalizzate, migliorerà ulteriormente il posizionamento di Google nell’attuale mercato dello sviluppo low-code/no-code” ha affermato Pareekh Jain, fondatore di Pareekh Consulting.

Secondo Gartner per le applicazioni low-code aziendali i principali attori del settore includono OutSystems, Mendix, Microsoft, Salesforce e ServiceNow. Google non compare da nessuna parte nell’analisi di Gartner, sebbene il report in questione sia dello scorso agosto.

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Google e mercato low-code: una sfida tutta in salita

Nonostante player di primo piano come Oracle, Microsoft, Salesforce e Google offrano soluzioni low-code/no-code, non hanno visto il tipo di adozione che si sarebbero aspettati viste le promesse di queste soluzioni, ovvero consentire a persone diverse da data scientist o professionisti del machine learning di creare codice AI.

“Le piattaforme low-code/no-code sono utili per creare casi d’uso semplici, ma spesso, dopo averle utilizzate per un po’, gli sviluppatori tendono a tornare agli strumenti di sviluppo tradizionali. La sfida da superare in questo caso è il fatto che la maggior parte degli strumenti LCNC tradizionali viene fornita con enormi costi di licenza e, tuttavia, non funziona bene nel momento in cui si inizia a creare qualsiasi livello di complessità nel codice”, ha affermato Saurabh Agrawal, vicepresidente senior di analisi e CRM presso la società di e-commerce Lenskart.com.

“Ci sono tre aspetti chiave di qualsiasi progetto di intelligenza artificiale: il livello dati, il livello di visualizzazione dei dati e il livello degli algoritmi ML. La maggior parte delle piattaforme LCNC funziona solo su uno di questi livelli. Google ha soluzioni efficaci come BigQuery, Google analytics e Lookr, che vengono utilizzate principalmente nei casi d’uso digitali. Se con Vertex AI Google saprà davvero eccellere in tutti e tre i livelli, potrebbe emergere come un player di primissimo piano in questo segmento di mercato”, aggiunge Agrawal.

Mentre la maggior parte dei fornitori pubblicizza la programmazione low-code/no-code come mezzo per ridurre la dipendenza da talenti difficili da trovare, gli analisti ritengono che l’opportunità più grande potrebbe risiedere nel prendere di mira le PMI che stanno cercando di creare soluzioni più semplici.

“Finora le aziende sono più concentrate sul mercato B2B per attrarre utenti business, ma penso che la più grande opportunità per le piattaforme low-code/no-code sia la democratizzazione della tecnologia per le PMI e gli individui”, conclude Jain. “Penso che Google e Microsoft abbiano maggiori possibilità con le PMI. È un po’ come il mercato del cloud, che è cresciuto inizialmente grazie all’attenzione di AWS alle PMI per poi diventare una proposta interessante anche per le aziende più grandi”.