I progetti di sicurezza IIoT falliscono nel 93% dei casi

iot industriale
Analizzando l’implementazione della sicurezza industriale, una ricerca Barracuda rivela che il 93% delle organizzazioni non ha portato a termine i progetti per la sicurezza IIoT/OT.

Barracuda Networks ha annuncia i risultati del report The State of Industrial Security in 2022, che ha coinvolto 800 responsabili IT, responsabili della sicurezza e project manager da cui dipendono i progetti IIoT (Industrial Internet of Things) e OT (Operational Technology) delle proprie organizzazioni. Lo scopo dello studio è stato quello di cogliere il loro punto di vista sui temi della sicurezza dei progetti IIoT/OT, dei problemi di implementazione, degli incidenti legati alla sicurezza, degli investimenti tecnologici e di altri aspetti relativi alla cybersicurezza.

In generale, la ricerca dimostra come l’infrastruttura critica sia sotto attacco e, nonostante l’accordo unanime sul fatto che la sicurezza dell’IIoT e dell’OT siano fattori essenziali, le aziende stanno incontrando alcune sfide significative legate anche alle tensioni geopolitiche. Le violazioni della sicurezza infatti hanno impatti che vanno oltre il danno economico e i tempi di downtime da queste causati innescano conseguenze anche di lunga durata.

Nello specifico, la ricerca rivela che:

  • Gli attacchi sono endemici: il 94% delle organizzazioni ammette di avere avuto un incidente di sicurezza negli ultimi 12 mesi
  • La situazione geopolitica è preoccupante: l’89% degli intervistati è molto o abbastanza preoccupato per l’impatto che l’attuale scenario delle minacce e la situazione geopolitica potranno avere sulle organizzazioni
  • Le violazioni hanno un impatto significativo sulle organizzazioni: l’87% delle aziende vittime di un incidente ne ha subito le conseguenza per più di un giorno.

“Nello scenario attuale, le infrastrutture critiche sono un obiettivo interessante per i cybercriminali, ma sfortunatamente i progetti relativi alla sicurezza di IIoT e OT spesso finiscono in secondo piano rispetto ad altre iniziative per la sicurezza o falliscono a causa del costo e della complessità, mettendo a rischio l’intera organizzazione”, sottolinea Tim Jefferson, SVP, Engineering for Data, Networks and Application Security di Barracuda. “Aspetti come la mancanza di una segmentazione della rete e il numero di organizzazioni che non richiedono l’autenticazione a più fattori lasciano la rete esposta ad attacchi e richiedono un intervento immediato”.

Le organizzazioni sono consapevoli dell’importanza di investire ancora di più nella sicurezza IIoT e OT, come ammette il 96% degli intervistati. Il 72% delle aziende conferma di avere già implementato progetti di sicurezza IIoT/OT (o di essere sul punto di farlo), ma molte stanno incontrando difficoltà nell’implementazione, ad esempio per quanto riguarda una cyber igiene di base.

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  • Manifatturiero e sanità sono indietro. Le organizzazioni con infrastrutture critiche sono le più avanti con l’implementazione: ad esempio, nel comparto oil & gas il 50% delle aziende ha già completato i progetti di implementazione della sicurezza. Per contro, nel manifatturiero e nella sanità solo il 24% e 17% rispettivamente ha già completato i progetti
  • Molte aziende falliscono: il 93% delle aziende non ha portato a termine con successo i progetti per la sicurezza IIoT/OT
  • Le implementazioni riuscite di piani per la sicurezza IIoT hanno un impatto positivo: tra le organizzazioni che hanno completato i progetti per la sicurezza IIoT/OT, il 75% non ha registrato alcuna conseguenza da tutti i maggiori incidenti subiti
  • L’uso dell’autenticazione a più fattori (MFA) è modesto: solo il 18% delle aziende intervistate limita l’accesso alla rete o richiede l’autenticazione a più fattori per l’accesso remoto alle reti OT
  • L’uso di MFA è poco diffuso anche nelle industry più critiche: settori verticali, come quello dell’energia (47%), concedono l’accesso completo da remoto a utenti esterni senza MFA
  • Le competenze contano: meno della metà delle organizzazioni intervistate è in grado di applicare in autonomia gli aggiornamenti di sicurezza (49%)
  • Gli aggiornamenti manuali sono un ostacolo: le organizzazioni sono particolarmente colpite quando gli aggiornamenti di sicurezza non avvengono in modo automatico.

C’’è comunque speranza per le aziende che assumono un approccio proattivo. Le aziende dovrebbero implementare strumenti di risposta idonei, ad esempio con l’uso di dispositivi di connettività endpoint sicuri o firewall rafforzati, tutti implementati centralmente e gestiti attraverso un servizio cloud sicuro che possa consentire una segmentazione efficace della rete e una protezione avanzata dalle minacce, fornire l’autenticazione a più fattori e implementare l’accesso Zero Trust.

“Gli attacchi IIoT vanno oltre il mondo digitale e possono avere conseguenze anche nel mondo fisico”, conclude Klaus Gheri, VP Network Security di Barracuda. “Nel momento in cui gli attacchi sono in crescita in tutti i settori, un approccio proattivo alla sicurezza industriale da parte delle aziende è fondamentale per evitare di essere le prossime vittime di un attacco”.

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Siemens punta sulla trasformazione digitale con Xcelerator

Siemens punta sulla trasformazione digitale con Xcelerator
Si chiama Siemens Xcelerator ed è una nuova piattaforma digitale aperta per accelerare la trasformazione digitale.

“Siemens Xcelerator permetterà alle aziende di intraprendere la trasformazione digitale più facilmente, velocemente e su scala”. Così Roland Busch, Presidente e CEO di Siemens AG, ha presentato durante un apposito evento la piattaforma digitale aperta Siemens Xcelerator, sviluppata per accelerare la trasformazione digitale e la creazione di valore per le aziende di tutte le dimensioni nei settori dell’industria, nei trasporti, nelle infrastrutture e negli edifici.

Xcelerator, di cui abbiamo già parlato nei giorni scorsi per la rinnovata partnership tra Siemens e Nvidia, include un portfolio completo di hardware, software e servizi digitali abilitati all’Internet delle cose (IoT) di Siemens e di terze parti certificate, un crescente ecosistema di partner e un marketplace in evoluzione per facilitare le interazioni e le transazioni tra clienti, partner e sviluppatori.

Con il lancio di Xcelerator, passo dopo passo, Siemens punta a trasformare il suo intero portfolio di soluzioni hardware e software per renderlo modulare, connesso al cloud e costruito su interfacce di programmazione delle applicazioni (API) standard. Solidi principi di governance tecnica e commerciale garantiranno inoltre standard elevati e offriranno valore a tutte le parti coinvolte.

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Siemens ha anche annunciato il lancio di Building X, la prima offerta di nuova generazione progettata e realizzata nell’ambito di Siemens Xcelerator. Building X è una suite per edifici smart che agisce come un’unica fonte dati per eliminare la complessità e supporta gli obiettivi ad emissioni zero. Si tratta di una suite end-to-end di dati e analisi che abbatte i silos di lavoro in ambiti quali la gestione dell’energia, la sicurezza e la manutenzione degli edifici. Building X è una suite aperta, modulare e completamente basata sul cloud, con applicazioni abilitate all’intelligenza artificiale, forte connettività e cybersecurity integrata.

Siemens prevede inoltre di integrare le soluzioni di IoT per l’industria come Industrial Operations X, che riunisce soluzioni e applicazioni diverse, dai sensori all’edge computing al cloud, IoT as-a-service e capacità di sviluppo low code, oltre a un’ampia gamma di applicazioni pronte all’uso. Consente di combinare i dati del mondo reale dell’automazione con il mondo digitale dell’informatica, arricchiti dalle conoscenze e dalle capacità di integrazione verticale IT/ OT di Siemens. L’abbattimento dei silos di dati aiuterà le aziende ad aumentare performance, produttività, flessibilità e sostenibilità.

Il lancio della piattaforma Siemens Xcelerator rappresenta un ulteriore passo in avanti della strategia digitale di Siemens, che sarà in grado di condividere valore con i clienti esistenti e con quelli nuovi, soprattutto nel segmento delle piccole e medie imprese.

“Siemens Xcelerator unisce la potenza della nostra tech company a un fiorente ecosistema di partner tecnologici. Ci stiamo unendo per semplificare la trasformazione digitale in modo che le aziende di tutte le dimensioni possano trarne vantaggio velocemente e su scala”, conclude Busch.

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