Come devono essere realizzate le case di comunità previste dal Pnrr? Al quesito ha provato a dare una risposta Agenas con un documento realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Architettura, Ambiente Costruito e Ingegneria delle Costruzioni (ABC), Design & Health Lab del Politecnico di Milano.

Il lavoro fornisce indicazioni progettuali e funzionali per la corretta ed efficiente realizzazione delle Case della Comunità (CdC) trattando argomenti come l’inquadramento relativo al SSN e alle diverse tipologie di presidi socio-sanitari territoriali; la definizione degli obiettivi prestazionali delle CdC; l’individuazione delle tipologie, degli utenti, delle attività e, quindi, delle diverse funzioni sanitarie e sociali da erogare; la predisposizione di raccomandazioni per la programmazione e progettazione attraverso l’individuazione di macro-aree, aree funzionali e unità ambientali e la realizzazione di diagrammi funzionali e spaziali di supporto ai progettisti.

Digital Innovation Healthy Hub

In tutto questo c’è spazio anche per la digitalizzazione del progetto e della gestio­ne degli edifici con l’indicazione da parte dell’Agenzia nazionale per i servizi regionali di utilizzare il Building Information Modeling (BIM) è una metodologia che consente ai professionisti dell’architettura, dell’ingegneria e delle costru­zioni di generare un modello digitale contenente tutte le informazioni sull’intero ci­clo di vita dell’opera, dal progetto alla costru­zione fino alla sua demolizione e dismissione.

Un modello BIM contiene infatti tutte le in­formazioni riguardanti l’edificio o le sue parti come la localizzazione geografica, la geome­tria, le proprietà dei materiali e degli elemen­ti tecnici o le operazioni di manutenzione. La digitalizzazione diviene elemento fondamen­tale anche per la gestione degli edifici durante l’intero ciclo di vita. In particolare, passare dalla carta al formato digitale è il primo e decisivo passo per controllare in modo efficace la ge­stione della manutenzione degli impianti, con ricadute significative sia economiche che di performance.

I possibili indicatori di prestazione da considerare prevedono il modello BIM interoperabile e utilizzabile per l’itero ciclo di vita dell’edificio; telecontrollo e tele-gestione degli impianti; utilizzo di illuminazione con sensori di presenza ove possibile; illuminazione esterna con comandi crepu­scolari automatici; controllo remoto illuminazione di emer­genza e di sicurezza; possibilità di compartimentazione impian­tistica di funzionamento per le aree diurne/ notturne.

Dal punto di vista dell’innovazione digitale l’obiettivo è integrare nell’intervento nuove fun­zioni digitali, volte alla definizione di un Digital Innovation Healthy Hub basato sulla telemedicina al fine di favorire l’intero­perabilità delle informazioni e il trasferimento delle informazioni sanitarie.

Il tema della digi­talizzazione e della formazione viene promos­so dal PNRR (Missione 1 e 4) con specifici finanziamenti che incoraggiano una rete europea di Hub digitali. In questo caso i possibili indicatori di prestazione da considerare sono la presenza di servizi per l’innovazione digitale e uffici preposti, telemedicina per la condivisione sicura di informazioni sanitarie tra specialisti della presa in carico del paziente, telemonitorag­gio o monitoraggio da remoto, portale digitale o app sanitarie (meglio se coordinato a livello regionale o nazionale) con servizi sanitari (prenotazioni, consulta­zioni referti) e piattaforme o app per il teleconsulto.