Italia Digitale 2026, la strategia del PNRR focalizzata specificamente sul digitale, ha fatto un nuovo passo avanti. Il Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha infatti pubblicato sette nuovi Avvisi, per un valore totale di 310 milioni di euro, grazie ai quali le PA possono chiedere risorse per quattro strumenti fondamentali del PNRR: l’identità digitale (SPID/CIE), il sistema di pagamenti pagoPA, l’app IO per l’accesso ai servizi pubblici, e la nuova Piattaforma Notifiche Digitali. Uno strumento quest’ultimo che come precisa una nota del Ministero per l’Innovazione Digitale ha l’obiettivo di semplificare e rendere certa la notifica degli atti amministrativi con valore legale verso cittadini e imprese, con risparmi di tempo e costi.

“Da aprile ad oggi sono quasi 2 miliardi di euro le risorse totali messe a disposizione delle amministrazioni locali per realizzare la trasformazione digitale di cui beneficeranno per primi i cittadini – spiega nel comunicato Stefano Parisse, Coordinatore del Transformation Office del Dipartimento per la trasformazione digitale -. La piattaforma ‘PA digitale 2026’ si è dimostrata uno strumento unico per semplificare e stimolare l’adozione agli avvisi, e il livello di partecipazione oltre le aspettative dimostra che il cambiamento non è solo possibile, è anche voluto”.

PA digitale 2026, lo ricordiamo, è la piattaforma lanciata lo scorso novembre dal Dipartimento per la trasformazione digitale come punto unico di accesso per richiedere i fondi del PNRR dedicati alla digitalizzazione della PA.

In un’area riservata gli Enti possono visionare gli Avvisi pubblici a loro dedicati, candidarsi per ricevere le risorse, rendicontare l’avanzamento dei progetti e richiedere assistenza a un Help Desk dedicato. Oltre 17.000 PA si sono registrate alla piattaforma e il 95% dei Comuni italiani si è già candidato ad almeno un Avviso. Prima degli Avvisi pubblicati oggi, nel corso dei mesi PA digitale 2026 ha messo a disposizione risorse per favorire la migrazione al Cloud degli Enti, e per migliorare l’esperienza dei cittadini nei servizi pubblici.

Non è necessario presentare progetti per ottenere i finanziamenti

Su PA digitale 2026 è possibile visionare l’elenco degli Avvisi disponibili per ogni PA beneficiaria. Al rafforzamento delle piattaforme abilitanti sono destinati 230 milioni di euro, così suddivisi: 30 milioni per l’implementazione dell’identità digitale (SPID/CIE), 130 milioni per pagoPA e 70 milioni per l’app IO. Possono partecipare tutti i Comuni italiani e – a seconda del tipo di Avviso – anche ASL, Enti Regionali, Scuole, Università, Istituti di ricerca e AFAM, Province e PA Centrali.

Inoltre attraverso lo stesso sito i Comuni italiani possono richiedere risorse per usufruire della Piattaforma Notifiche Digitali (PND). Con questo nuovo servizio i Comuni beneficiari potranno inviare in maniera rapida e sicura atti amministrativi a valore legale verso persone fisiche e giuridiche. Cittadini e imprese potranno quindi accedere all’atto notificato in qualsiasi luogo e momento tramite diversi canali d’accesso digitali, come la PEC, l’app IO o sul portale PND, attraverso un link ricevuto direttamente via mail/sms. Un sistema di notifica digitale permetterà alla PA di abbattere le spese vive legate all’attuale processo di notifica (stampa cartacea e spedizione degli atti), consentendo anche di ridurre una cospicua parte del contenzioso e i relativi costi di gestione.

L’Avviso mette a disposizione dei Comuni 80 milioni di euro per integrare due tipi di servizi: uno obbligatorio, per la notifiche di violazione del codice della strada, e uno a libera scelta tra sei tipologie di atti: riscossione Tributi, riscossione entrate patrimoniali, sollecito pagamento servizi scolastici, comunicazioni relative a ufficio anagrafe, ordinanze comunali, comunicazioni relative a riscossioni coattive e ingiunzioni fiscali.

Per poter richiedere il finanziamento non servirà presentare alcun progetto. Basterà seguire il percorso guidato all’interno di PA digitale 2026, e ottenere così un voucher economico predefinito in base a tipologia di Ente, dimensione e specifici parametri definiti in fase di candidatura. Le risorse economiche previste dal voucher saranno poi erogate ai singoli enti previa verifica da parte del Dipartimento del raggiungimento degli obiettivi previsti dai singoli Avvisi.