Buone notizie per l’Italia. La Commissione europea ha dato ieri il via libera alla seconda rata di finanziamenti per l’Italia da 21 miliardi di euro dal Recovery fund. Da Bruxelles in particolare è arrivata la valutazione preliminare positiva della richiesta avanzata da Roma, certificando il raggiungimento dei 45 obiettivi previsti nel PNRR per il primo semestre del 2022. Congratulazioni sono state espresse da Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Ue, secondo cui l’Italia sta dimostrando un continuo e importante impulso alle riforme in settori chiave, come il pubblico impiego e gli appalti pubblici. 

Pare quindi che l’Italia abbia compiuto progressi sufficienti nell’attuazione del suo piano PNRR per ricevere la seconda tranche di pagamento da NextGenerationEU. Adesso occorrerà attendere il via libera definitivo degli Stati membri. È infatti necessario il via libera finale del Comitato economico e finanziario, il braccio tecnico del Consiglio dei ministri Ue delle Finanze (Ecofin), passaggio che richiede un massimo di quattro settimane. Entro un altro mese dal parere tecnico, Bruxelles erogherà all’Italia la rata di 21 miliardi di euro. 

Nel primo semestre dell’anno sono state realizzate importanti riforme come quella che introduce la nuova sanità territoriale, il completamento della riforma della pubblica amministrazione, le norme in materia di appalti pubblici e le riforme per il sistema dell’istruzione. Tra gli investimenti, sono stati assegnati i fondi per le riqualificazioni e valorizzazione dei territori, per il rilancio dei borghi e del patrimonio culturale tra cui parchi e giardini storici, per il miglioramento dell’efficienza energetica di cinema, teatri e musei. Altre risorse hanno supportato nuovi progetti di connessione digitale e nel campo della ricerca, per la strategia nazionale dell’economia circolare e per il programma nazionale per la gestione dei rifiuti, oltre a segnare passi avanti per la creazione di una filiera di produzione dell’idrogeno. 

Il Governo, quello uscente e verosimilmente quello entrante dopo le elezioni del 25 settembre, è al lavoro sui 55 traguardi e obiettivi da conseguire entro fine anno e che daranno diritto a richiedere a Bruxelles la terza rata di finanziamenti, pari a ulteriori 19 miliardi di euro. Il governo Draghi contava inoltre di realizzare in anticipo rispetto alla scadenza del 31 dicembre 2022, 29 obiettivi entro la fine del mese di ottobre. Si tratta di oltre il 50% degli interventi, sui quali la Commissione europea eserciterà la sua valutazione. Vedremo se con il passaggio al nuovo governo si riuscirà a mantenere questa tabella di marcia. 

Molti gli ambiti di intervento in tema di innovazione e digitale previsti dal PNRR, di cui si è occupato da vicino il MITD (ovvero Il Dipartimento per la trasformazione digitale) suddivisi sostanzialmente in tre macro aree: Digitalizzazione della PA (con i piani di migrazione al Cloud, Piattaforma digitale nazionale dati, Sportello digitale unico, pagoPa e AppIO, adozione identità digitale Spid, Cybersecurity, Servizio civile digitale, Acquisti ICT, ecc.), Reti ultraveloci (con i piani Italia 1 Giga, Italia 5G, Scuola connessa, Sanità Connessa) e Spazio (con i piani Satcom, Osservazione della Terra, Space Factory e In-Orbit Economy). È già stata istituita l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale e sono state stanziate nuove risorse per la transizione digitale dei Comuni. 

Per conoscere lo stato di avanzamento del PNRR in generale è stato inoltre creato un portale apposta, Italia Domani https://italiadomani.gov.it. Il Sistema di gestione e controllo (Si.Ge.Co) illustra inoltre la struttura organizzativa, gli strumenti operativi e le procedure definite per la gestione, il monitoraggio, la rendicontazione e il controllo degli interventi previsti nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) di competenza del Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri.