MetaConnect 2022: sarà per la prossima volta
Colpa forse di aspettative troppo alte, ma per molti di noi che stanno investendo su progetti nel metaverso, MetaConnect 2022, l’evento in cui Mark Zuckerberg ha raccontato le novità e il futuro di questo settore, si è rivelato una delusione. Lo dimostra il fatto che a tenere banco tra le notizie del giorno dopo – comunque poche e non riprese dai media generalisti –sia soprattutto la presentazione del nuovo visore, Meta Quest Pro, disponibile dal 25 ottobre al prezzo di ben 1.800 euro. Non che il dispositivo sia privo di interesse, ma nulla di quanto è stato raccontato a livello di scenario e di prospettive future è riuscito a rubare la scena all’hardware, e questo è significativo.
Le aspettative per MetaConnect 2022
Nessuno pensava realisticamente che Zuckerberg avrebbe svelato un metaverso alla Ready Player One, ma tra gli addetti ai lavori c’era il sentore di essere prossimi alla rivelazione di una pietra miliare di questa tecnologia, un punto di svolta importante quantomeno a livello di strategia e obiettivi. D’altronde, gli investimenti di Meta in questo ambito sono stati e continuano a essere molto importanti, e al momento sembra che sia l’unica società con le competenze e la forza di assumere il ruolo di leader per gli sviluppi futuri. Ci si aspettava quindi soprattutto una visione di quello che verrà, e almeno la prospettiva di una nuova generazione di visori in grado di ampliare sensibilmente il mercato.
Quello che è emerso dalla presentazione, invece, è stato un susseguirsi di piccoli annunci, dagli avatar capaci di riprodurre le nostre espressioni alla possibilità di gestire anche i movimenti delle gambe nel mondo virtuale e all’opzione di guardare i video di YouTube VR insieme ad altri amici connessi. E che il prossimo lancio del videogioco Iron Man per Oculus abbia ottenuto un posto d’onore nella presentazione è un chiaro sintomo di quanto poco ci fosse realmente da dire.
Al lavoro nel metaverso: arriva Microsoft
Per chi attende lo sviluppo del metaverso anche o soprattutto in ottica di business, l’accordo tra Meta e Microsoft è indubbiamente significativo, con la presenza di Satya Nadella al fianco di Zuckerberg per raccontarlo. Il punto iniziale di questa collaborazione sarà, come era prevedibile, lo sbarco di Teams nella realtà virtuale, a cui farà seguito anche l’integrazione di Office 365 e, in futuro, la possibilità di controllare l’intero ecosistema Windows attraverso il visore. Quello che però è mancato per rendere davvero convincente l’annuncio è stato un minimo di visione su come questi strumenti cambieranno il nostro modo di lavorare. Forse a causa dello stato ancora acerbo della collaborazione, l’impressione è stata che si parlasse quasi di un semplice porting, un adattamento dei software che usiamo ogni giorno all’interno di un dispositivo diverso, ma senza in alcun modo coglierne e sfruttarne le potenzialità. Con il rischio che alla fine diventino semplicemente una versione più scomoda dei programmi classici. Sicuramente sia Zuckerberg sia Nardella non sono novelli Steve Jobs sul palco e non riescono a trasmettere la passione e la natura dirompente dei propri progetti, ma quello che poteva essere un annuncio storico è stato accolto con un interesse a dir tanto tiepido.
Ma Horizon dov’è?
Altro grande assente, se non in fugaci menzioni e senza alcuna rivelazione a sorpresa, è stato il metaverso stesso, o meglio la versione di Meta, Horizon, che molti attendono al varco per capire se diventerà il punto di riferimento unico per il settore. Le voci di corridoio negli ultimi mesi hanno lasciato trapelare un forte disappunto nei confronti dello stato di sviluppo di Horizon, tanto che si dice che persino i suoi programmatori non lo stiano usando. Che sia vero o meno, l’aspettativa di assistere in questa occasione alla presentazione ufficiale del metaverso di Zuckerberg era condivisa da molti, ma così non è stato. Il progetto è ancora nello stato “presto disponibile” e il poco che è si è visto non ha svelato nulla sull’attuale livello evolutivo.
C’è il sospetto che il lancio fosse realmente previsto durante il MetaConnect 2022, e che dovesse anche esserne il piatto forte, ma che sia stato rimandato alla luce dello stato ancora non soddisfacente della piattaforma. Ovviamente solo supposizioni e voci, ma che spiegherebbero come mai l’evento è apparso scarso di contenuti.
Voto: rimandato
Volendo guardare il bicchiere mezzo pieno, l’evento non ha mostrato nulla di realmente negativo. Avremmo potuto assistere al lancio di un Horizon ampiamente insoddisfacente, ascoltare dichiarazioni da aspirante monopolista rispetto al mercato del virtuale o vedere nuovi dispositivi concettualmente sbagliati, ma per fortuna nulla di tutto questo. Anzi, Zuckerberg ha insistito sul concetto open del futuro metaverso e molte delle cose che sono state dette vanno in questo senso, a cominciare dalla possibilità di sviluppare avatar utilizzabili su piattaforme diverse. Anche il nuovo visore, per quanto posizionato troppo in alto come fascia di prezzo, sulla carta sembra davvero interessante, con l’adozione del modello mixed reality e il furbo posizionamento posteriore della batteria, per risolvere il problema del peso sbilanciato in avanti degli attuali modelli.
Abbiamo sentito la mancanza di una killer application, di un vero effetto wow, di qualcosa da raccontare agli amici per far capire quali saranno le potenzialità del futuro virtuale. Sono stati aggiunti piccoli mattoni a un edificio ancora alle fondamenta, di cui si fatica a intuire la forma finale.