L’evento Tech World ’22 di Lenovo si è svolto questa settimana e uno dei segmenti più interessanti è legato a ciò che Microsoft ha chiamato Holoportation, progetto che punta a offrire comunicazioni olografiche in tempo reale tramite gli Hololens. Ma c’è stato spazio anche per affrontare uno dei maggiori problemi con l’implementazione del metaverso di Meta: il realismo. Molti di quelli che hanno visto la versione di Meta sul futuro degli incontri di realtà mista non l’hanno trovata particolarmente esaltante. Le persone non sono ancora pronte a partecipare a un nuovo servizio nel metaverso che fa quasi sembrare bello Second Life di Linden Labs.

In particolare, ciò che Lenovo ha mostrato è stata un’implementazione che, invece di fare affidamento su avatar da cartone animato, utilizza un set di scanner 3D per creare con precisione un avatar interattivo e altamente fotorealistico che può essere utilizzato per conferenze e riunioni virtuali. Questo è un punto di svolta per il concetto di conferenza nel metaverso; rappresenta un futuro molto più praticabile di quello che abbiamo visto fino ad oggi epotrebbe risolvere alcuni dei problemi inerenti ai mondi virtuali. Ecco perché… e perché gli avatar hanno bisogno anche delle gambe.

Sentirsi presenti

Sia che si tratti degli albori della videoconferenza o dell’attuale approccio in chiave metaverso, un problema di fondo per i lavoratori remoti è che non si sentono presenti. Le persone che si trovano in un luogo di lavoro fisico interagiscono chiaramente tra loro come persone (perché sono presenti e sono persone), mentre quelle da remoto nel metaverso appaiono come immagini 2D o avatar 3D che non solo sembrano cartoni animati mal disegnati, ma mancano persino delle gambe.

Questa mancanza di realtà rende difficile per i lavoratori remoti sentirsi uguali a coloro che sono fisicamente presenti in una riunione, oltre a mettere in evidenza altri problemi. È difficile andare a prendere un caffè o pranzare dopo che una riunione è finita, o fare conoscenze individuali più profonde e coinvolgenti.

metaverso

Mentre un avatar più realistico non risolverà l’incapacità di rafforzare rapporti personali all’infuori delle riunioni, fornisce una ragione in più per sviluppare strumenti aggiuntivi che potrebbero virtualmente consentire a queste opportunità mancate di emergere. Potreste non voler avere una lunga conversazione con un avatar che pare il personaggio di un cartone animato, ma la creazione di un avatar più realistico dovrebbe portare a migliori esperienze durante le riunioni e al potenziale per un migliore coinvolgimento dopo la riunione stessa.

Realismo misto

Uno dei grandi problemi per i lavoratori remoti è che le persone on-site li vedono in condizioni spesso poco lusinghiere. Forse sono vestiti con un un abbigliamento casual mentre quelli in ufficio sono in giacca e cravatta, o forse sullo sfondo hanno una stanza disordinata che non fa mai una bella impressione. L’uso di un avatar renderizzato consente a quell’avatar di apparire al meglio (capelli, trucco e vestiti perfetti) e può fondersi meglio con uno sfondo artificiale che sembra più realistico. Non è come affidarsi a un classico green screen posticcio, per cui tutti capiscono subito che quella non è la vostra vera casa.

Una sorta di “realismo misto” potrebbe addirittura presentare i dipendenti remoti in una luce migliore rispetto a quelli che sono on-site, perché la realtà non è mai facilmente modificabile. Già solo questo potrebbe spingere i dipendenti a favorire le riunioni a distanza, riducendo i tempi di viaggio e gli sprechi dovuti al pendolarismo, migliorando al contempo la produttività e l’uso di strumenti di conferenza di realtà virtuale.

La creazione da parte di Lenovo di un avatar scansionato in tempo reale che può presentarsi nel migliore dei modi (indipendentemente dalle occhiaie per il poco sonno, da vestiti poco eleganti o sfondi disordinati), fa capire dove Meta abbia finora fallito (o comunque convinto poco o nulla). Certo, questa soluzione richiede molta potenza di elaborazione, alcuni sensori 3D appositi e uno spazio che consentirebbe a un utente di essere nuovamente scansionato quando necessario. Ma tutti questi problemi sono relativamente facili da risolvere e ciò suggerisce che Holoportation sta per ottenere un significativo aggiornamento VR nel passaggio al livello successivo degli incontri di lavoro (ma non solo) all’interno del metaverso.