Digitgreen, la strada proposta da IBM verso la sostenibilità
Un governo favorevole alla tecnologia se ne è andato e uno un po’ più restio di fronte al digitale è arrivato. Stefano Rebattoni, Amministratore Delegato di IBM, con diplomazia dice che se la volta precedente ha incontrato 12 Ministri lo stesso vorrebbe fare questa volta. Verrà il tempo per verificare dal vivo quello che agli occhi degli osservatori appare come una dicotomia nel comportamento del decisore politico e delle imprese. Perché i dati di IBM dicono che a fronte di previsioni che danno una leggera crescita dello 0,3% del PIL, il 42% delle imprese italiane dichiara di voler aumentare gli investimenti IT. Numeri confermati anche dal rapporto Anitec-Assinform che parla di una crescita del 3% del mercato digitale nei primi sei mesi dell’anno con la spina dei Servizi ICT (+7,2%), del cloud soprattutto (+25,5%), e previsioni positive (+3%) anche per il 2023.
Criticità e soluzioni
Criticità importanti come la forte spinta inflazionistica dovuta soprattutto al caro energia e la crescita dei tassi di interesse spingono le aziende a migliorare la loro efficienza con la sostenibilità come priorità anche se solo il 23% la sta implementando in tutta la propria organizzazione.
Investire in Intelligenza artificiale e cloud ibrido paga, osserva Rebattoni, che cita i dati di un’indagine Idc secondo i quali i profitti in questo modo salgono del 27%, il fatturato del 24,3% e la soddisfazione dei clienti del 34,6%. Il digitgreen è la strada proposta da IBM che al mercato offre tecnologia, ecosistema dei partner e servizi di consulenza.
Per “trasformare l’ambizione in realtà” è necessario però definire gli obiettivi di sostenibilità, identificare le KPI per il loro raggiungimento e, come aggiunge Stefani Asti, Sustainability Leader, “L’azienda deve essere pienamente convinta oltre a possedere solide basi tecnologiche e apertura al cambiamento”. L’aspetto più delicato riguarda i dati, fondamentali, per andare verso il cambiamento. La tecnologia ormai è presente, ma l’azienda deve darsi una strategia, coinvolgere l’intera organizzazione e mettere sul piatto gli skill necessari.
“Quello verso la sostenibilità è un lungo percorso – sottolinea Luca Lo Presti Sustainibility partner di IBM Consulting –, rispetto al quale IBM si pone come partner end to end a fronte di richieste da parte delle aziende che vanno dalla decarbonizzazione ai nuovi modelli di business”. Così in mezzo a circa cinquecento KPI individuati bisogna scegliere come costruire la base di dati per monitorare in modo affidabile i risultati negli anni.
Un lungo lavoro che non sembra però scoraggiare le aziende. C’è fermento infatti, che proviene anche da zone considerate minori e da aziende di taglie differenti. E poi ci sono i casi dei big citati da IBM che vedono Autostrade per l’Italia, che ha più di qualcosa da farsi perdonare sul fronte della manutenzione, che con Big Blue ha sviluppato Argo, una piattaforma digitale per la gestione del ciclo di vita di ponti, viadotti e gallerie. Già applicata a 3.800 ponti e cavalcavia, ha permesso di eseguire circa ottomila ispezioni e raccogliere duecentomila fotografie.
Il documento per il nuovo governo
MM, la Metropolitana Milanese ha adottato invece la la nuova piattaforma Beam Iot per telecontrollo e telegestione della distribuzione dell’acqua e del patrimonio di edilizia residenziale, il Gruppo Hera con l’utilizzo della Ia ha migliorato recupero e riciclo dei rifiuti differenziati e Butan Gas con l’adozione di IBM Power ha aumentato la reattività dei sistemi e migliorato la business continuity.
Sul fronte del pubblico l’amministrazione comunale di Roma ha ridotto i costi dell’hardware, l’utilizzo di RAM e CPU on premise e migliorato l’efficienza di ottocento macchine virtuali.
“Le aziende – conclude Rebattoni – sono chiamate a fare scelte importanti in un momento in cui le risorse sono scarse. Bisognerà decidere dove prioritizzare e dove investire e credo che continuare a investire sul digitale e sulla sostenibilità vuole dire investire nell’ambito giusto che possa davvero seminare quelle premesse di competitività per quando lo scenario tornerà a stabilizzarsi. Efficientando o riducendo su altre voci di costi interni. Ogni cliente sarà chiamato a tirare la cinghia e quelli più virtuosi a rilanciare su progetti che abbiano Roi a breve termine e possano mettere in campo un percorso di sviluppo e sostenibilità”. Anche il nuovo governo, prosegue, dovrà scegliere e IBM all’inizio del nuovo anno presenterà ai decisori la nuova versione del documento “Un paese di fronte al futuro” che nella prima versione partiva dal Pnrr per fare una serie di proposte. Ora lo scenario è cambiato ma IBM cercherà comunque di spiegare che esistono comunque progettualità per dare nuove risposte.