Intel e AMD portano l’intelligenza artificiale nei PC
L’ascesa delle applicazioni di intelligenza artificiale (AI) di stampo consumer come DALL-E e ChatGPT è stata la tendenza più dinamica del 2022. Questo però non significa dover per forza acquistare (almeno per ora) i nuovi laptop basati su processori AMD e Intel di ultima generazione con funzioni AI integrate.
Ma andiamo con ordine. Nel confuso guazzabuglio di architetture di processori che compongono gli ultimi chip Ryzen mobili di AMD spicca XDNA, nuova architettura hardware AI che AMD sta lanciando all’interno della serie Ryzen Mobile 7040 come Ryzen AI. (pensate a XDNA come alla versione AI di RDNA, la base dei core grafici Radeon di AMD.) Intel ha piani simili, anche se in questo momento sta utilizzando la scheda AI discreta Movidius fino a quando i suoi chip Meteor Lake non integreranno un “vero” core AI. Qualcomm offre da anni la tecnologia AI come parte dei suoi chip Snapdragon basati su ARM, che sono una potenza quando parliamo di smartphone ma hanno una rilevanza molto più bassa in ambito PC.
Al momento c’è solo un motivo per acquistare un PC basato sull’intelligenza artificiale ed è Windows Studio Effects, l’insieme di tecnologie per webcam integrate nel Microsoft Surface Pro 9 5G con SoC Snapdragon che offrono diverse funzioni, tra cui sfocatura dello sfondo integrata, filtraggio del rumore per eliminare i suoni di sottofondo, inquadratura automatica, Eye Contact e altre feature legate alle chat video. Tutte queste funzioni usano l’intelligenza artificiale in qualche modo; Eye Contact, ad esempio, utilizza la webcam per capire dove stanno guardando i vostri occhi e quindi sfrutta l’intelligenza artificiale per far sembrare che stiate costantemente stabilendo un contatto visivo con la webcam anche quando non lo state facendo.
È una funzione interessante, anche se non rivoluzionaria. Tuttavia, Microsoft ha utilizzato in modo intelligente l’intelligenza artificiale per migliorare la produttività con lo scopo di farvi apparire più attenti e produttivi. Senza questi “aiuti”, dovete semplicemente impegnarvi di più e prestare maggiore attenzione. Ma l’AI sta agendo anche su fronti diversi da questo.
Innanzitutto, c’è l’hardware. Le applicazioni artistiche basate sull’AI come Stable Diffusion sono state progettate per le GPU dei PC, ma richiedono una notevole quantità di RAM video per funzionare. È molto più facile per gli utenti chiedere a servizi come Midjourney o alla straordinaria app Designer di Microsoft di calcolare quelle funzioni AI nel cloud. E che dire dei chatbot basati sull’intelligenza artificiale come ChatGPT, che Microsoft sta già pensando di integrare nel suo motore di ricerca Bing? L’addestramento di enormi motori di intelligenza artificiale può letteralmente richiedere mesi, ma modelli come ChatGPT possono generare testo (il più delle volte di elevata qualità) in pochi secondi.
Probabilmente è giusto dire che il 2022 è stato l’anno in cui l’AI ha iniziato a emergere nella coscienza pubblica. Il 2023 sembra invece essere l’anno in cui si inizierà a fare sul serio. Sembra molto probabile che i fork software di Stable Diffusion e altri framework AI saranno ricodificati per Ryzen AI e l’hardware Movidius e, in questo modo, avremo una migliore comprensione di come XDNA si confronterà con RDNA in termini di ciò che può realizzare.
Stiamo però sempre parlando di futuro. AMD ha dichiarato che la sua architettura XDNA è stata progettata attorno a un FPGA (Field Programmable Gate Array) ottenuto dalla sua acquisizione di Xilinx; si tratta di una tecnologia che consente di riconfigurare rapidamente l’hardware. Gli FPGA hanno per lo più senso quando una tecnologia non è completamente matura e devono essere apportate modifiche e regolazioni.
Le successive revisioni dei chip nel 2024 e nel 2025 probabilmente integreranno l’intelligenza artificiale nelle nostre vite informatiche. Potremo, ad esempio, usare l’intelligenza artificiale per “addestrare” modelli digitali di noi stessi, in modo che quei modelli possano iniziare a fungere da proxy AI con conoscenza del nostro calendario e dei nostri contatti. Potremmo persino creare un avatar video di noi stessi come una sorta di segreteria visiva, se usassimo ancora la segreteria telefonica.
Ecco perché è ancora presto per buttarsi sul carrozzone dei processori per PC basati sull’intelligenza artificiale sperando di ottenere chissà quali benefici. Per ora vi consigliamo di aspettare, ma siamo anche abbastanza fiduciosi che l’intelligenza artificiale, volenti o nolenti, farà parte del futuro dei nostri PC.