Trimestrale Apple in calo dopo 4 anni: l’iPhone scende e l’iPad si impenna

Trimestrale Apple in calo dopo 4 anni: l’iPhone scende e l’iPad si impenna
Apple ha deluso le attese degli analisti, ma si tratta pur sempre del secondo trimestre migliore di sempre: Tim Cook e l'azienda vedono tutt’altro che nero

Incredibile ma vero, il primo trimestre fiscale di Apple del 2023 non è stato capace di eguagliare o superare lo stesso trimestre dell’anno precedente. Il mondo di Wall Street è preoccupato per il calo del 5% su base annua, il primo dell’azienda in quasi quattro anni.

Questo ha provocato unanimi definizioni di “trimestre deludente”, che ben dimostrano la schizofrenia di Wall Street: per Apple si tratta infatti del secondo migliore trimestre di sempre per quanto riguarda il fatturato, un trimestre che oltretutto ha portato 30 miliardi di dollari di profitto.

Nella earning call i dirigenti Apple comunque erano ben preparati a spiegare agli analisti i motivi di questo calo, parlando di “venti contrari”. Durante la call trimestrale di Apple con gli analisti durata un’ora, il termine “venti contrari” è stato infatti usato 11 volte, superando di poco le 10 volte in cui abbiamo sentito la parola “macroeconomico”.

Volendo riassumere il trimestre in cinque pillole, ecco chi è salito e chi è sceso a livello di ricavi:

iPhone: 65.8 miliardi di dollari (-8% anno su anno)
Mac: 7,7 miliardi di dollari (-29% anno su anno)
iPad: 9,4 miliardi di dollari (+30% anno su anno)
Wearable: 13,5 miliardi di dollari (-8% anno su anno)
Servizi: 20,8 miliardi di dollari (+6% anno su anno)

“Dal punto di vista della supply chain, ora siamo a un punto in cui la produzione di iPhone non rappresenta più un problema, ha dichiarato Tim Cook durante la call. Passando ai venti contrari citati prima, sempre Cook ha dichiarato: “Su base valutaria costante, siamo cresciuti anno su anno e saremmo cresciuti nella stragrande maggioranza dei mercati che seguiamo”. Questo è il problema di Apple, in quanto azienda americana che riporta tutti i suoi risultati in dollari statunitensi. In Cina, se si guarda a quanto Apple ha venduto l’anno scorso e quest’anno, si nota che le vendite sono addirittura aumentate, ma se il dollaro americano si è rafforzato nell’ultimo anno, la variazione dei tassi di cambio farà sembrare il numero dell’anno scorso maggiore se convertito in dollari americani.

Ci sono però altre due ragioni che spiegano i numeri di questo trimestre. Come l’azienda aveva avvertito mesi fa, si sono verificati dei blocchi produttivi dovuti ai lockdown in Cina presso la fabbrica che produceva i prodotti più importanti di Apple, l’iPhone 14 Pro e il Pro Max proprio durante il primo trimestre di vendite di questi modelli. Ciò significa che, per gran parte del trimestre, Apple non è stata in grado di soddisfare la domanda di questi redditizi iPhone di fascia alta, con le conseguenze che si possono facilmente immaginare.

trimestrale apple

iPhone 14

Poi c’è la parola “macroeconomia” o, come l’ha descritta Cook, “un ambiente macroeconomico difficile, in quanto il mondo continua ad affrontare circostanze senza precedenti, dall’inflazione alla guerra in Ucraina fino agli impatti duraturi della pandemia”. In altre parole, il mondo è inflazionato e forse in recessione, le persone non comprano più come prima e ciò, ovviamente, riguarda anche i prodotti Apple. 

Miliardi di utenti

Negli ultimi due anni, Apple ha iniziato a insistere molto su una nuova statistica: la dimensione della sua base utenti. In altre parole, quando qualcuno acquista un nuovo prodotto Apple e ricicla quello vecchio, la base di utenti non cresce. Quando invece qualcuno acquista un nuovo prodotto Apple e cede il vecchio a qualcuno che non ce l’ha, o quando qualcuno passa dalla concorrenza (Android o Windows) a un prodotto Apple, la base di utenti cresce. Nella call di giovedì Apple ha annunciato un nuovo importante traguardo: due miliardi di dispositivi Apple attivi. È un dato impressionante, soprattutto se si considera che sette anni fa la base installata era di circa la metà.

Certo, uno dei motivi per cui Apple ama parlare della crescita della base installata è che fornisce buone notizie anche quando le vendite complessive sono in calo. Ma la questione più importante è il modo in cui la base installata si collega all’ecosistema complessivo di Apple. Se si tratta di Apple, più persone e dispositivi ci sono, maggiore è l’opportunità di vendere più dispositivi a quelle persone. E quando si tratta di un’azienda che fa sempre più affidamento sui ricavi dei servizi, quegli utenti e quei dispositivi sono di vitale importanza.

“Il primo passo è sempre la base installata”, ha dichiarato il CFO di Apple, Luca Maestri. “La base installata è il motore della crescita dei servizi e il fatto che la base installata stia crescendo molto bene e che in molti mercati emergenti stia crescendo ancora più velocemente, ci permette di avere un bacino di clienti più ampio. Questo è importantissimo”. Quando si parla di ecosistema Apple, si intende un ciclo di acquisti per il quale si compra un iPhone, poi un Mac, poi gli AirPods, poi un Apple Watch e, prima di accorgersene, si acquista anche l’offerta Apple One (magari da dividere con amici familiari) e si comprano pantaloni da yoga con Apple Pay da usare con Fitness+. Ecco spiegato, in pochi passi, perché la base installata è così fondamentale per Apple.

stage manager

L’iPad è una stella splendente

Un altro dato inatteso emerso dagli ultimi risultati finanziari di Apple riguarda l’iPad, che nel trimestre preso in esame ha generato un fatturato di 9,4 miliardi di dollari, con un aumento del 30% rispetto al trimestre dell’anno precedente, nonostante “significativi venti contrari legati al cambio”, secondo Maestri. Le ragioni di questo mini “boom” sono diverse. In primis l’iPad ha dovuto far fronte a problemi di approvvigionamento durante il trimestre festivo dell’anno scorso che ne hanno ridotto le vendite. Quest’anno, invece, l’offerta è stata abbondante, come dimostrano anche il nuovo iPad di 10a generazione e l’iPad Pro M2. L’iPad ha quindi venduto bene e, cosa ancor più incredibile, più della metà delle persone che l’hanno acquistato non aveva mai comprato un iPad.

Per di più è la prima volta che l’iPad vende meglio del Mac in un trimestre da sette anni a questa parte. È inoltre il secondo trimestre più importante di sempre per l’iPad e il più grande trimestre per l’iPad in termini di fatturato degli ultimi nove anni. A questo punto, l’iPad rappresenta per Apple un asset da 32 miliardi di dollari all’anno, mentre solo pochi anni fa sembrava che potesse valere al massimo 20 miliardi di dollari. E tutto questo nonostante alcuni limiti hardware (l’adattatore per Apple Pencil dell’iPad di nona generazione e il design “vecchio” dell’iPad Pro) che però, evidentemente, non hanno scoraggiato le vendite del pluridecennale tablet di Apple.

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Intel taglia le paghe di dipendenti e manager per affrontare la crisi

Intel polonia
Secondo Reuters le riduzioni di stipendio vanno dal 5% per il personale “mid-level” al 25% per il CEO Pat Gelsinger

Dopo aver annunciato un forte declino (-32%) del fatturato nel quarto trimestre 2022, Intel sta mettendo in atto una serie di misure per affrontare un 2023 che – almeno nella prima parte – non sembra promettere un ritorno alla crescita. Il CEO Gelsinger ha infatti detto che l’andamento del trimestre in corso per ora è inferiore alle attese.

Una delle misure, non molto frequente nella Silicon Valley, è il taglio delle paghe del personale e dei manager (compresi gli executive). Rispondendo a indiscrezioni dei media su questo punto, Intel ha confermato che per affrontare le difficili condizioni macro-economiche e ridurre i costi dell’azienda ha introdotto diversi aggiustamenti nei programmi di remunerazione, gratifiche e bonus dei dipendenti.

“Questi cambiamenti ci aiuteranno a supportare gli investimenti e tutto il personale necessario per accelerare la nostra trasformazione e realizzare la nostra strategia di lungo termine”, si legge nella dichiarazione. “Siamo grati alle nostre persone per il loro impegno per Intel e per la loro pazienza in questo periodo: sappiamo che questi cambiamenti non sono facili da affrontare”.

Intel non ha divulgato i dettaglio del piano di taglio delle paghe, ma secondo Reuters, che cita una fonte a conoscenza dei fatti, il personale “mid-level” subirà una riduzione di stipendio del 5%, e i senior leader del 10%, mentre per i top executive il taglio sarà del 15%, e in particolare per il CEO Pat Gelsinger del 25%.

Sempre stando a Reuters inoltre Intel dimezzerà i contributi versati per i fondi pensione complementari e sospenderà aumenti e gratifiche trimestrali legati alle performance, ma non ridurrà le paghe dei lavoratori temporanei.

“I risultati di Intel nel quarto trimestre non sono stati una sorpresa, visto che molti dei mercati consumer continuano a soffrire di una bassa domanda”, commenta Mario Morales, group vice president of enabling technologies and semiconductors di IDC. “Il calo delle vendite di PC e server ha colpito la domanda di chip e processori”.

Secondo Morales i tempi per una ripresa di Intel non saranno brevi: “Le scorte nel settore toccheranno i loro minimi solo a metà dell’anno, e solo negli ultimi mesi, e all’inizio del 2024, assisteremo al ritorno della crescita della domanda per il mercato dei semiconduttori”.

Immagine: drserg / Shutterstock.com

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