Le aziende non possono smettere di usare l’open source
È la convenienza, non il costo, a guidare l’adozione dell’open source. Questo è il risultato principale di un nuovo report della Linux Foundation sul valore economico dell’open source… ed è un risultato un po’ controintuitivo. Henry Chesbrough, professore aggiunto presso la UC Berkeley e autore dello studio, ha sottolineato che, sebbene il costo sia un vantaggio significativo quando si parla di open source, non tutti lo trovano più conveniente. Tuttavia, anche i sostenitori dell’“open source costa di più” affermano che i vantaggi superano i costi. Il vantaggio principale? La disponibilità. In altre parole: la velocità di sviluppo.
Gratuito è bello
Il codice scaricabile gratuitamente non è mai stato veramente gratuito (nel senso di costo). I bit possono essere gratuiti, ma la loro gestione ha un costo. Gli sviluppatori costano sempre di più del codice che scrivono o gestiscono. Questo potrebbe essere uno dei motivi per cui, quando è stato chiesto alle aziende cosa apprezzano di più della “leadership open source”, hanno risposto “la facilità di implementare il mio software open source preferito nel cloud“. Le aziende desiderano sempre più i vantaggi dell’open source senza doverli gestire in prima persona.
In ogni caso, nei dati del nuovo sondaggio della Linux Foundation sul valore economico dell’open source, la riduzione dei costi associati all’open source spicca come uno dei principali fattori di adozione dell’open source. Il costo non è l’unico vantaggio, ovviamente. Anche la velocità di sviluppo e la relativa indipendenza dai fornitori di software spiccano. Ma il costo è il vantaggio principale citato dalle aziende oggi per l’adozione dell’open source, proprio come lo era decenni fa (vi sfidiamo a trovare un sondaggio degli anni 2000 che non metta il costo tra i primi tre, se non il motivo principale per l’adozione dell’open source da parte delle aziende).
Naturalmente, altri attributi dell’open source possono far lievitare i costi rispetto ad altre opzioni. Alla domanda su questi attributi che fanno lievitare i costi, spicca la sicurezza, che sta probabilmente migliorando grazie a fornitori come Chainguard e a consorzi industriali come la Open Source Security Foundation, sebbene ci sia ancora molta strada da fare su questo versante.
Più veloce è, meglio è
Nonostante questi problemi e nonostante i costi dell’open source, anche coloro che pensano che l’open source sia più costoso delle alternative proprietarie affermano che i suoi benefici superano i costi. Chesbrough, nel condurre il sondaggio, ha chiesto spiegazioni su questo dato apparentemente controintuitivo. “Se pensate che l’open source sia più costoso, perché lo usate ancora?”, ha chiesto a un intervistato. La risposta? “Il codice è disponibile”. Ovvero: “Se dovessimo costruire il codice da soli, ci vorrebbe molto tempo. Potrebbe essere più economico per noi farlo, ma i nostri sviluppatori non se ne stanno con le mani in mano e questo codice è disponibile ora”.
Per questo intervistato e per altri come lui, l’open source potrebbe essere più costoso, ma offre comunque un vantaggio in termini di tempo. Il tempo, per la maggior parte delle aziende e degli sviluppatori, è molto più importante del costo, perché per ogni ora in cui uno sviluppatore si concentra sul lavoro di riscrittura del codice che duplica le funzionalità open source, non sta innovando (e ciò è male).
Secondo i dati del sondaggio, le aziende si aspettano che i vantaggi dell’utilizzo dell’open source aumenteranno sempre di più rispetto ai costi, mentre solo il 16% ritiene che i costi stiano aumentando più velocemente dei benefici. È interessante, ma non sorprendente, anche il fatto che più le aziende utilizzano e contribuiscono all’open source, più è probabile che ne scoprano i vantaggi e vadano oltre il discorso relativo ai costi. Come ha detto Chesbrough, “con gli anni di esperienza si impara di più e si diventa più bravi a gestire i costi”. Ciò significa che probabilmente le aziende diventeranno molto più strategiche nel tempo, passando da semplici utilizzatori a co-creatori del software.