Together4Energy, Microsoft e Unicredit per la sostenibilità
Nel nome del green e della sostenibilità Microsoft e Unicredit uniscono le forze. Le due società hanno presentato Together4Energy un’iniziativa per consentire alle imprese italiane di migliorare la gestione di risorse e consumi favorendo un percorso di transizione energetica. Presentata in occasione del Microsoft Sustainability Summit, Together4Energy, è un progetto che coinvolge anche Var Group e prevede nel dettaglio un assessment dei consumi energetici e dei costi grazie all’utilizzo di Azure, l’identificazione di eventuali aree di miglioramento e la proposta di soluzioni digitali su misura delle imprese per un monitoraggio e controllo dei consumi e per trarre il massimo beneficio dalle nuove tecnologie. A questo si aggiunge la consulenza di UniCredit per una valutazione e sostegno finanziario anche in ottica di futuri investimenti nelle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER).
Obiettivo leadership
Anche attraverso iniziative come quella varata con Unicredit, Microsoft si propone l’obiettivo di diventare “il fornitore di piattaforma leader per abilitare, tracciare, misurare e ridurre le sfide ambientali”. Matteo Mille, Chief Marketing and Operation Officer di Microsoft Italia lo dice così in modo chiaro e semplice. Per arrivarci sono necessari tre passaggi. “Sistema le cose in casa tua. Abilita quello che puoi fare attraverso ecosistema di partner, prodotti, piattaforme, soluzioni e servizi che eroghi sul mercato e poi influenza l’ecosistema”.
Per dare l’esempio la società di Seattle ha iniziato a lavorare entro le proprie mura a partire dal 2009. Dopo i primi passi per ridurre le emissioni di Co2 è iniziato un percorso che ha previsto il target di carbon neutral e altri passaggi come il recupero dell’acqua piovana da utilizzare per il raffreddamento nel campus della Silicon Valley. Ora però si punta a diventare carbon negative, zero waste e water positive entro il 2030, mentre entro il 2050 “rimuoveremo dall’atmosfera tutto il Co2 generato a partire dalla fondazione di Microsoft” afferma con sicurezza Mille. Contemporaneamente la società ha lavorato anche sulle tecnologie. Perché in un percorso di sostenibilità diventa fondamentale “portare l’on premise al cloud che riduce le emissioni. In alcuni casi fino al 93%”. Altro aspetto importante riguarda gli smart building e i prodotti. “Surface laptop 4 ha una capacità di riciclarne il contenuto al 93%, il datacenter che abbiamo aperto in Svezia ha caratteristiche di sostenibilità ineguagliate a livello mondiale”. In più, per un test, 834 server sono stati piazzati in un cilindro immerso a venti metri di profondità nelle acque gelide di fronte alle coste scozzesi con risultati interessanti in termini di efficacia ed efficienza. E Seattle ha predisposto un business case per alimentare al 100% con energia rinnovabile tutti i datacenter di Microsoft entro il 2025.
La strategia delle tre R
In una situazione italiana che come al solito vede le grandi aziende moti passi avanti sul fronte della sostenibilità e il gruppo delle PMI che arranca, la strada indicata da Microsoft prevede la costruzione infrastruttura sostenibile, revisione dei processi interni per ridurre impatto ambientale, creazione di catene del valore ma anche di fornitura progettate per essere sostenibili.
La strategia si sostanzia in tre R: record, report e reduce. In pratica bisogna “Registrare tutti i dati a disposizione, riportare i risultati raggiunti e tracciarli. Infine, capire in che modo questi consumi possono essere ridotti”.
La traduzione tecnologia di tutto questo si chiama Microsoft Sustainability Manager, la soluzione che permette alle aziende di avere in automatico una visibilità continua dei dati legati alle emissioni con la fornitura di report sull’impatto e gli eventuali progressi con la possibilità di collaborare con altri soggetti per perfezionare e scalare le iniziative di sostenibilità. Dal Green IT si passa all’IT for Green con il dato è al centro di un circolo virtuoso e l’eliminazione dei silos di dati per una loro condivisione. Il dato unificato permette di calcolare le emissioni grazie a una serie di modelli di calcolo dinamico per passare al report che visualizza i risultati in modo chiaro e affidabile. Da qui si passa all’azione fissando gli obiettivi con un team dedicato e l’assistenza anche di partner esterni. È un lavoro di squadra e non sarà semplice.