Il chip M3 di Apple è più importante di quanto si possa pensare
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Apple Reality, India e sicurezza stanno emergendo come tre dei più importanti trend di Apple per l’anno in corso, ma a ben vedere ce n’è un altro: il passaggio alla tecnologia di processo a 3 nm per i prossimi SoC A17 e M3. E non si tratta di un aggiornamento di poco conto.
Più potenza e meno energia
Sappiamo già cosa aspettarci da questi prossimi SoC di Apple: maggiori prestazioni di calcolo e un consumo inferiore rispetto al passato, che consentiranno ai dispositivi Apple di lavorare di più, meglio e con meno consumi. Come ha dimostrato la migrazione da M1 a M2, non ci aspettiamo dalla famiglia di chip M3 lo stesso enorme salto prestazionale (e non solo) che Apple ha ottenuto passando dai processori Intel ai propri chip nei Mac, ma i miglioramenti promessi sono comunque degni di nota. Quanto esattamente? Secondo i risultati di Geekbench, si parla di un aumento delle prestazioni del 20% per il chip A17 del prossimo iPhone 15. Questo incremento si tradurrà in funzioni utili, come l’editing rapido delle immagini e effetti visivi ancora più belli e realistici.
I benchmark dell’A17 sembrano promettenti
Il leak con i benchmark dell’A17 riporta un punteggio single-core di 3.019 e un punteggio multi-core di 7.860 su Geekbench 6. Si tratta di risultati superiori a quelli dell’A16 Bionic dell’iPhone 14 Pro, che raggiunge rispettivamente 2.504 e 6.314, ma inferiori ai punteggi di 3.986 e 8.841 dichiarati in precedenza. Anche se questi punteggi potrebbero non essere accurati o autentici, sembrano comunque corrispondere a quanto ci si aspetta dal passaggio ai chip a 3 nm. Secondo Digitimes, i processori sono più efficienti di circa il 35%.
Questo per quanto riguarda l’iPhone, ma nel corso dell’anno Apple dovrebbe presentare anche i suoi primi processori M3 per Mac e la maggior parte delle speculazioni suggerisce che anche questi saranno basati su un processo a 3 nm. Così come i chip M1 sono una versione potenziata dei processori mobili di Apple, gli M3 faranno uso di alcuni asset condivisi. Ciò significa che i Mac dotati di questi processori vedranno un aumento delle prestazioni simile a quello ipotizzato per il prossimo iPhone.
Per contestualizzare questi vantaggi previsti, pensate a Photoshop. Adobe è stata entusiasta dell’enorme incremento di prestazioni del 50% che ha riscontrato quando ha portato Photoshop sui Mac M1. Presentando il MacBook Air con chip M2 nel 2022, Apple ha dichiarato che alcune transizioni chiave di Photoshop sarebbero state eseguite cinque volte più velocemente rispetto a un Mac Intel e il 20% più velocemente rispetto ai precedenti sistemi M1. Ora si prospetta un ulteriore miglioramento di circa il 20%.
Il fatto che tutte queste prestazioni siano racchiuse in sistemi che richiedono una potenza inferiore continua ad avere importanti implicazioni per le aziende che gestiscono un gran numero di computer. Si prenda a tal proposito la recente rivelazione di MacStadium, secondo cui i centri server che ospitano i suoi server Mac mini si lamentano del fatto che i computer non consumano tanta energia quanta MacStadium ne paga per i suoi piani di hosting. In scala, questo è un bene per le bollette energetiche e per l’ambiente. Non a caso, gli incrementi di prestazioni in relazione ai consumi pongono Apple ai vertici nel rapporto potenza-consumi e i sistemi concorrenti non riescono ad eguagliare i processori M in termini di consumo energetico.
Investimenti strategici e una tabella di marcia costante
TSMC ha tenuto una cerimonia il 29 dicembre scorso presso il nuovo sito di costruzione Fab 18 nel Southern Taiwan Science Park per annunciare l’inizio della produzione di massa di chip a 3 nm, stimando che questi genereranno un fatturato di 1,5 trilioni di dollari nei prossimi cinque anni. Successivamente, Digitimes ha affermato che Apple ha acquistato l’intera produzione di processori a 3 nm di TSMC, ottenendo così una posizione unica come produttore in grado di distribuire dispositivi mobili e computer dotati di chip a 3 nm in quantità massicce.
Questo investimento è importante perché dà ad Apple la possibilità di accedere a un percorso chiaro verso i futuri miglioramenti dei suoi chip. In una dichiarazione, TSMC ha affermato che “rispetto al processo a 5 nm (N5), il processo a 3 nm offre un guadagno di densità logica fino a 1,6 volte e una riduzione di potenza del 30-35% alla stessa velocità, e supporta l’innovativa architettura TSMC FINFLEX”. Ma qual è esattamente la conclusione di questa vertiginosa serie di fatti, voci e speculazioni?
Il futuro dei Mac
Non solo Apple sta per ritagliarsi un netto vantaggio come unico fornitore di chip a 3 nm in grandi quantità, ma è anche in grado di apportare miglioramenti incrementali a questi processori. Non possiamo sapere con certezza se questo significhi che Apple ha intenzione di aggiornare alcuni o tutti i suoi Mac con nuovi chip ogni anno, come già fa con gli iPhone, ma la frequenza con cui introduce nuovi chip indica che potrebbe farlo.
Forse ha intenzione di aggiornare i MacBook più frequentemente, mentre per i maggiori miglioramenti prestazionali si dovranno attendere i Mac desktop aggiornati meno frequentemente. Qualunque sia l’approccio scelto, è ormai chiaro che i giorni in cui i Mac dell’era Intel erano in ritardo a livello di prestazioni sono ormai perduti. Il risultato è che Apple sembra essere in grado di fornire significativi aggiornamenti per Mac, iPad e iPhone già una volta all’anno. Ciò significa che se i Mac non offrono ancora le prestazioni di cui la vostra azienda ha bisogno, è solo questione di tempo (che sembra essere breve) prima che lo facciano. Inoltre, la storia dei processori Apple si tradurrà inevitabilmente in un aumento della quota di mercato dei Mac, anche se la crescita complessiva del mercato dei PC si sta riducendo.