Lutech perfeziona l’acquisizione di Atos Italia, che cambia ragione sociale

Tullio Pirovano, Presidente Esecutivo Gruppo Lutech, e Giuseppe Di Franco, AD di Lutech Advanced Solutions
Si conclude così un'operazione da oltre 200 milioni di euro. La società acquisita ora si chiama Lutech Advanced Solutions. "Escluse tensioni occupazionali"

Lutech ha annunciato di aver perfezionato il 31 marzo l’acquisizione di Atos Italia SpA (ne avevamo parlato qui lo scorso novembre, ndr), Atos Italia che contestualmente ha cambiato ragione sociale e brand (nell’immagine qui sotto il nuovo brand), diventando Lutech Advanced Solutions SpA.

Si parla, come già abbiamo scritto, di un’operazione da oltre 200 milioni di euro. Il perimetro della transazione infatti, si legge in una nota di Atos, rappresenta circa il 2% del fatturato totale del gruppo Atos nel 2022 (che è stato di 11,3 miliardi di euro), e non include il business italiano EuroHPC, e neanche l’attività italiana di Unified Communications & Collaboration, che è oggetto di un progetto di disinvestimento a parte.

banner lutech advanced solutionsAl momento dell’annuncio dell’operazione, lo scorso novembre, Atos Italia aveva circa 1600 dipendenti in cinque sedi in Italia. Nel frattempo la società – d’ora in poi Lutech Advanced Solutions – ha annunciato a gennaio l’apertura di una sede a Bari, con investimenti per 36 milioni di euro, di cui 21 pubblici, e 20 giorni fa l’apertura di un’altra sede a Cosenza con 150 assunzioni previste entro il 2025.

L’acquisizione, spiega una nota di Lutech, permette di rafforzare l’offerta del Gruppo grazie alle competenze complementari in settori strategici come ad esempio Energy e Telco & Media, e in ambiti tecnologici come Digital Twin, Hyper Automation, High Performance Computing, Workplace Management e Business Platform: “La combinazione delle competenze e delle risorse nel Gruppo Lutech dà vita a un nuovo top player del mercato digitale in Italia”.

I mercati delle due sono complementari, nessuna tensione occupazionale

Per quanto riguarda gli impatti sull’occupazione, come riporta una nota di Fiom-Cgil, pochi giorni fa, nell’informativa annuale ai sindacati, Lutech ha risposto ai timori espressi dalla delegazione sindacale, su eventuali effetti della fusione delle due imprese, sostenendo che le attività delle due non andranno in sovrapposizione anche perché i mercati nelle quali operano sono complementari.

Proprio questa caratteristica dovrebbe essere occasione di sviluppo, soprattutto per tutta la parte delivery delle due imprese. Lutech, si legge nella nota di Fiom-Cgil, ha escluso tensioni occupazionali e si è dichiarata confidente di poter gestire il processo senza che si creino problemi per le persone che non dovrebbero avere impatti nemmeno legati al futuro delle sedi.

Giuseppe Di Franco resta AD di Lutech Advanced Solutions

Tullio Pirovano, Presidente Esecutivo del Gruppo Lutech e Presidente di Lutech Advanced Solutions (a sinistra nella foto) nella nota di Lutech dichiara: “Questa operazione rappresenta una importante pietra miliare nella nostra strategia di crescita, e siamo orgogliosi di avere Lutech Advanced Solutions nel nostro Gruppo per la costruzione di un futuro più digitale per il nostro Paese. Con Lutech Advanced Solutions, il Gruppo Lutech diventa una realtà ancora più completa e in grado di offrire un’offerta digitale di alto livello, pronta a cogliere le più grandi opportunità della transizione digitale delle aziende e istituzioni italiane ed europee”.

“Siamo entusiasti di questo nuovo capitolo della nostra storia e di lavorare insieme, dando vita al nuovo top player italiano dei servizi digitali”, aggiunge nel comunicato Giuseppe Di Franco, già Presidente e AD di Atos Italia, e ora Consigliere Delegato del Gruppo Lutech e Amministratore Delegato di Lutech Advanced Solutions (a destra nella foto). “Lutech è una realtà consolidata e autorevole nel panorama italiano del settore digital, e beneficiando anche della partnership estesa con il Gruppo Atos, siamo ora in grado di servire ancora meglio le aziende nel loro viaggio nella trasformazione digitale”.

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DXC firma tre convenzioni Consip per servizi digitali alla PA

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Insieme a tre diversi RTI fornirà servizi applicativi in ottica cloud, system management per i CED della PA, e sistemi e servizi per la sanità digitale

DXC Technology Italia ha annunciato di aver siglato tre convenzioni Consip, come capogruppo di altrettanti raggruppamenti temporanei di imprese (RTI), per servizi riguardanti la trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione italiana.

Nello specifico, gli accordi riguardano le seguenti tre macro-aree:

– servizi applicativi in ottica Cloud,

– Sanità Digitale – sistemi informativi sanitari e servizi al cittadino,

– servizi di System Management dei Centri Elaborazione Dati (CED) della PA.

La convenzione per i servizi applicativi in ottica cloud

Più in dettaglio, nella prima macro-area DXC Technology, per mezzo della controllata Enterprise Services Italia e insieme all’RTI composto da Datamanagement Italia, Digitouch Technologies, DS Tech, Eustema, Exprivia, Lutech, KeyPartner, Links Management and Technology e Parsec 3.26, ha siglato la convenzione Consip che prevede l’affidamento di Servizi applicativi in ottica cloud e PMO (project management office, ndr) per la PA, edizione 2.

La gara (ID Sigef 2483) prevede un importo di aggiudicazione totale di 3,21 miliardi di euro, di cui 3 miliardi per il lotto 1, che è quello aggiudicato al RTI di DXC e ad altri cinque RTI. Di questo lotto l’RTI di DXC si è aggiudicato una quota del 25%, corrispondente a un importo di 750 milioni di euro.

L’iniziativa, spiega una nota di DXC, si rivolge in particolare alle Pubbliche Amministrazioni centrali per realizzare servizi digitali, rafforzare la cittadinanza digitale, facilitare la migrazione sul cloud delle PA ed è utilizzabile anche per gli acquisti finalizzati ai progetti PNRR.

“L’accordo con Consip ci vede impegnati, ancora una volta, al fianco della Pubblica Amministrazione in una fase cruciale come quella trasformazione digitale”, commenta nella nota Nicola Mangia, Italy Public Sector General Manager di DXC Technology.

L’accordo, continua la nota, si inserisce nella strategia che DXC Technology porta avanti nella PA e conferma il suo ruolo chiave nell’accompagnare gli enti pubblici locali e centrali verso la transizione digitale fortemente voluta con il PNRR.

La convenzione Consip per Sanità Digitale – Sistemi informativi sanitari e Servizi al cittadino

Passando all’area della sanità, DXC Technology Italia, anche qui capogruppo attraverso la controllata Enterprise Services Italia del RTI costituito con Deda Next, Datamanagement Italia, Consorzio DGS Salute, CSA, Lutech, Indra Italia, Sinapsys, Riatlas, Naxe e Kelyon, ha firmato l’Accordo Quadro Consip sulla trasformazione digitale del settore sanitario “Sanità Digitale – Sistemi informativi sanitari e Servizi al cittadino” (ID Sigef 2365).

La gara prevedeva 6 lotti e l’RTI di DXC, insieme ad altri RTI, si è aggiudicato i lotti 1, 2, 3, 4 corrispondenti a un massimale totale di 450 milioni di euro.

L’iniziativa, spiega un comunicato DXC, rientra nell’ambito delle gare destinate a supportare e accelerare la trasformazione digitale della sanità pubblica come previsto dagli obiettivi della Missione “Salute” del PNRR.

“La pandemia ha fatto emergere la necessità di nuovi modelli organizzativi e di business che non riguardano solamente il settore privato ma anche quello pubblico che, attraverso Enti e Amministrazioni, si interfaccia quotidianamente con i cittadini”, dichiara nella nota Nicola Mangia, Italy Public Sector General Manager di DXC Technology. “In particolare, quello della Sanità rappresenta un settore strategico per il Paese e l’innovazione tecnologica può offrire un contributo fondamentale in termini di servizi innovativi e nuove esperienze d’uso in grado di migliorare la qualità della vita delle persone”.

La convenzione per i servizi di System Management dei CED della PA

Infine DXC Technology, sempre attraverso la controllata Enterprise Services Italia, come capogruppo di un RTI composto stavolta da DGS, Eustema ed Engineering D.HUB (Gruppo Engineering), ha siglato la convenzione Consip per il rinnovo dell’attivazione dell’Accordo quadro per i servizi di “System Management” dei Centri Elaborazione Dati della PA (edizione 3, ID Sigef 2275).

La gara, aggiudicata all’RTI di DXC e ad altri due RTI, prevede un importo di aggiudicazione di 500 milioni di euro.

Il nuovo contratto, precisa DXC in una nota, prevede l’acquisto di servizi sistemistici per la gestione delle infrastrutture informatiche della PA e rientra nell’ambito dei progetti del PNRR relativi alla Missione 1, Componente 1 (Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella PA). L’accordo che, come servizio base, prevede la conduzione operativa delle infrastrutture CED, la gestione quotidiana di sistemi, reti, sicurezza e il monitoraggio H24 da remoto, ha una durata di 18 mesi con un’opzione di estensione per altri 6.

“Questo accordo conferma l’impegno di DXC Technology nel processo di digitalizzazione del Paese e ci posiziona come partner ideale per la Pubblica Amministrazione, che si trova a gestire un volume di dati in continua crescita che necessitano di essere adeguatamente trattati, attraverso specifiche competenze e un’infrastruttura tecnologica solida, affidabile, sicura e innovativa”, dichiara nella nota Eugenio Maria Bonomi, Amministratore Delegato di DXC Technology Italia.

Nello specifico DXC, insieme alle aziende dell’RTI, fornirà servizi di supporto specialistico nella trasformazione di infrastrutture verso un modello innovativo cloud based e l’expertise necessaria alla gestione e conduzione di sistemi complessi e ibridi.

Questo, continua la nota, consentirà di accompagnare le amministrazioni nel processo di migrazione grazie all’approccio Cloud Right di DXC Technology, che mira a massimizzare il valore offerto da questa tecnologia abilitante e dalla modernizzazione dell’IT nell’ottica di erogare servizi digitali con alti standard di sicurezza e affidabilità.

Immagine: zakiahza / Shutterstock.com

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