Anche Apple starebbe facendo dei licenziamenti, ma si tratterebbe di un ridotto numero di persone impiegate nei suoi team di corporate retail: lo riporta Bloomberg, citando persone informate dei fatti che hanno chiesto di rimanere anonime. Alla richiesta di un commento, l’azienda di Cupertino non ha confermato né smentito la notizia.

Più precisamente i provvedimenti riguarderebbero i team che si occupano della costruzione e della manutenzione degli Apple Store e di altre facility immobiliari in tutto il mondo, oltre ad alcuni manager che però, almeno in parte, potrebbero secondo la fonte continuare a lavorare per Apple come liberi professionisti.

Se confermati, questi sarebbero i primi esuberi di questo periodo di cui si abbia notizia per Apple, dopo quelli precedenti alla pandemia in cui ha tagliato circa 200 persone nel suo team dedicato alle auto a guida autonoma.

Ma come ripetiamo il numero di posizioni interessato non è noto, ed è probabilmente molto basso, a fronte delle migliaia, e a volte decine di migliaia di licenziamenti annunciati da altri colossi delle tecnologie digitali in questi ultimi mesi.

Alla fine del suo più recente anno fiscale, a settembre, Apple aveva 164mila dipendenti. Durante la pandemia non ha assunto così tanto come altre big tech, per cui in tempi incerti come questi non ha bisogno di ricorrere a licenziamenti di massa.

A quanto viene riportato, Apple non lo considererebbe neanche un provvedimento di licenziamenti, ma solo una componente del piano di riduzione di costi che ha in atto da tempo, e di cui abbiamo parlato qui. Secondo la fonte di Bloomberg, lo avrebbe comunicato ai dipendenti come un cambiamento pensato per migliorare la gestione globale degli Apple Store, ha suggerito agli interessati di proporsi per posizioni aperte simili alle loro, promettendo fino a 4 mesi di stipendio a quelli che non riusciranno a essere ricollocati.

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