IBM, più che raddoppiate le vendite via canale con il nuovo partner program

Arvind Krishna, Chairman e CEO di IBM, al Think 2023 di Orlando
Il fatturato associato all’ecosistema è salito dal 15% al 40%, ma l’obiettivo è arrivare all’80%, ha detto il CEO Arvind Krishna all’evento Think 2023

Con il nuovo programma di canale Partner Plus, lanciato lo scorso gennaio anche in Italia (qui la nostra intervista a Fabrizio Saltalippi, Director of Partner Ecosystem IBM Italy), IBM ha già più che raddoppiato – dal 15% di due anni fa al 40% di oggi – la quota di fatturato software associata all’ecosistema di partner. E l’obiettivo è di raddoppiare questa quota, arrivando all’80% entro 5 anni.

Lo ha detto il Chairman e CEO di IBM, Arvind Krishna (nell’immagine, fonte: IBM), all’IBM Think 2023, evento con 4000 partecipanti che si è tenuto nei giorni scorsi a Orlando (Florida). Per la prima volta, una delle giornate dell’evento è stata completamente dedicata ai partner (Partner Plus Day), cosa che ha attirato a Orlando circa mille dei 55mila partner che nel mondo fanno parte dell’ecosistema IBM.

Krishna ha definito il recente profondo rinnovamento del programma di canale, che per questo ha cambiato nome da PartnerWorld a Partner Plus, come il più grande cambiamento in questo campo in oltre vent’anni da parte di IBM. Il CEO ha precisato che circa il 20% della porzione di fatturato associata all’ecosistema è totalmente autonoma, nel senso che il partner gestisce il cliente senza nessun aiuto da parte di IBM, e che questa percentuale di “fatturato autonomo” deve salire al 50%.

Per arrivare a questo punto, IBM ha raddoppiato tra l’anno scorso e questo il numero di persone interne che si occupano di partner, con l’obiettivo principale di renderli autonomi nel business su soluzioni IBM. “Solo a gennaio abbiamo aumentato gli specialisti di vendita a supporto dei partner del 40%”.

Da gennaio 2000 nuovi partner e 60mila iscrizioni ai corsi di formazione

Krishna ha inoltre spiegato che IBM ha adottato un approccio più selettivo sui prodotti da commercializzare attraverso i partner. “Non tutta la nostra offerta è adatta a essere portata sul mercato attraverso il canale: questo è uno degli errori che abbiamo commesso in passato”. Il CEO ha precisato che in questo momento sono circa 15 i prodotti su cui il vendor sta lavorando per semplificare packaging, pricing e distribuzione in modo da beneficiare al massimo della spinta del canale.

Tra questi secondo CRN ci sarebbero IBM Planning Analytics, Envizi (gestione di informazioni di sostenibilità), Maximo (asset management), Qradar (threat detection). “Il numero aumenterà, ma non arriveremo mai a centinaia di prodotti”.

Sempre durante il Partner Plus Day, Kate Woolley, General Manager Partner Ecosystem, ha spiegato che dal lancio di IBM Partner Plus sono stati reclutati 2000 nuovi partner, e sono state registrate 60mila iscrizioni ai corsi di formazione e certificazione per ottenere i badge e proficiency che il nuovo programma Partner Plus prevede.

Woolley ha inoltre scritto sul blog di IBM che dopo un anno dall’introduzione del deal sharing, i partner sono stati coinvolti in più di 23mila deal, per un valore complessivo di oltre 2,8 miliardi di dollari.

Krishna: “Attenzione all’AI completamente autonoma”

Tornando al CEO, Krishna è intervenuto più volte durante l’IBM Think 2023, parlando di diversi temi. Naturalmente non poteva mancare l’intelligenza artificiale. IBM per prima, ha detto Krishna, dopo i successi di Deep Blue negli anni ‘90, ha adottato un approccio sbagliato nel proporre l’AI, dato per scontato che i clienti volessero delle “black box” di AI senza sapere come funzionassero e con quali input: “È stato un errore. Occorre stare attenti sull’applicazione di sistemi AI completamente autonomi senza supervisione e controllo umano in certi campi: se le conseguenze possono essere massive occorre cautela”.

Krishna ha aggiunto che IBM proporrà soluzioni AI solo per le aziende, senza entrare nel mercato consumer, e che sta lavorando sull’uso dell’AI per facilitare le conversioni di codice software da vecchi a recenti linguaggi. “L’intelligenza artificiale porterà a guadagni di produttività di 16mila miliardi di dollari, e i partner saranno quelli che permetteranno la realizzazione di questi guadagni”.

“Hybrid cloud, il dibattito è finito”

Il CEO di IBM si è espresso anche sull’hybrid cloud, sostenendo che il dibattito è finito. “”Quattro anni fa era un’opzione, ora è l’architettura predominante nelle scelte dei nostri clienti: secondo nostri sondaggi il 77% preferisce l’hybrid cloud, che dà un valore di due volte e mezzo superiore rispetto alla scelta di un unico modello”.

Altro tema affrontato da Krishna è la sostenibilità. Durante il Partner Plus Day il CEO ha pregato i partner di ridurre i consumi energetici, se non per la volontà di preservare l’ambiente, almeno per convenienza economica. “Penso che il 30% dei consumi energetici sia dovuto a sprechi inutili: può anche non interessarvi l’ambiente, ma di certo farete meno profitti”.

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Schneider Electric, i partner a scuola di sostenibilità

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“Il 75% delle richieste d’offerta dei clienti include già criteri di sostenibilità”. Introdotto anche un programma a punti che premia lo sviluppo di competenze

La sostenibilità non è un solo un percorso da attivare internamente, ma è anche un’opportunità di business che va sfruttata da ciascun partner di canale facendo leva sulle sue competenze verticali di processo, sulla presenza sul territorio, ma anche su competenze specifiche di gestione dell’energia e supporto alla decarbonizzazione. Con questa convinzione Schneider Electric (d’ora in poi per comodità SE) ha appena presentato alcune novità del suo Partner Program tra cui una scuola di sostenibilità aperta a tutti i partner, e il programma a punti mySchneider Rewards, che premia particolarmente lo sviluppo di competenze attraverso i programmi di formazione dedicati al canale.

“Queste evoluzioni del programma di canale sono legate alla crescente importanza dei temi della sostenibilità e della decarbonizzazione nelle aziende utenti, che ormai considerano l’impatto ambientale un elemento di grande importanza nelle decisioni di acquisto”, spiega Valeria Santoro, Southern Region IT Distributors Sales Director Secure Power di SE (a sinistra nella foto).

Sostenibilità, per gli operatori di canale un doppio impegno

“Secondo una recente ricerca che abbiamo condotto con Canalys sugli operatori del canale IT in tutto il mondo, il 75% delle richieste d’offerta dei clienti include già criteri di sostenibilità, sia per combattere il cambiamento climatico, sia per obblighi normativi, sia per gli effetti positivi presso gli investitori e il mercato. E nel loro percorso di sostenibilità, queste aziende hanno bisogno del supporto dei loro fornitori IT, sia in termini di operatori di canale – distributori, system integrator, solution provider – sia di vendor”.

Oltre a impegnarsi su un piano di sostenibilità interno, quindi, i partner devono sviluppare anche un’offerta a supporto di quelli dei clienti: un doppio impegno, continua Santoro, su cui non tutti sono allo stesso livello di maturità, ed è qui che SE interviene con il Partner Program e le sue recenti novità.

“Le opportunità di business connesse alla sostenibilità e alle nostre soluzioni per i partner sono molte, dall’assessment dei consumi energetici ai managed services, dalla modernizzazione delle infrastrutture IT e di data center ai software di monitoraggio di tali infrastrutture, fino alla gestione del riuso e smaltimento dell’hardware da sostituire. Ma per sfruttarle appieno occorrono nuove competenze ad hoc, e per questo sono state introdotte le novità al partner program”.

A questo proposito il programma Rewards è aperto a rivenditori e Partner con la specializzazione IT Solution Provider nei livelli Select, Premier ed Elite – le altre due specializzazioni del programma, attivate proprio quest’anno, sono “Software and Services Provider” e “Data Center Provider” -. I punti possono essere guadagnati vendendo le soluzioni APC di SE, e anche seguendo i webinar e i corsi del programma di formazione per Partner APC Schneider Electric.

Scuola di sostenibilità, il primo corso parte a breve

La “Schneider Electric Sustainability School” invece coinvolge tutti i partner a livello mondiale, proponendo una serie di corsi, il primo dei quali partirà a breve, e punta a sensibilizzare i partner sui temi della sostenibilità. “È diviso in due parti, ciascuna assegnerà un badge. La prima è dedicata ai cambiamenti climatici, l’altra a come questi cambiamenti impattano su economia e stili di vita”, spiega Silvia Olchini, VP Secure Power Italy di SE (a destra nella foto).

Sempre nella scuola di sostenibilità “per la divisione Secure Power poi ci sarà anche un modulo specifico su come definire un percorso di decarbonizzazione, supportandolo con le soluzioni “green premium” di SE”.

Il percorso verso la sostenibilità, precisa Olchini, è lungo e articolato, e la decarbonizzazione è un primo passo per rendere questo percorso realizzabile. “La sostenibilità fa parte da decenni della mission e della vision di Schneider Electric, e sulla base dell’esperienza accumulata abbiamo definito molte best practice, tra cui il white paper “Back to 2050” appunto sulla decarbonizzazione, e un framework di sostenibilità per i data center, che oltre all’efficienza energetica definita dal PUE considera anche altri temi come consumo d’acqua, gestione dei rifiuti e riuso dei prodotti”.

L’obiettivo finale, continua Olchini, è supportare i partner nel definire un’offerta che comprenda assessment energetici, servizi di consulenza e soluzioni per monitorare e analizzare tutti gli aspetti dell’energia e aiutare a ottimizzare l’operatività e la manutenzione.

“Con questo approccio si riducono le emissioni, ma si ottengono anche vantaggi economici, cioè guadagni di efficienza e risparmi di costi, ed è per dare visibilità ai migliori progetti di partner in questo campo che SE ha istituito i Sustainability Impact Award, che nella loro prima edizione hanno visto premiati tre partner italiani.

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