ChatGPT: conoscerlo bene per utilizzarlo al meglio
L’intero mondo del web, negli ultimi mesi si è ritrovato sommerso da articoli che parlano di ChatGPT, il nuovo chatbot basato sull’Intelligenza Artificiale generativa, creando parecchia confusione
ChatGPT è arrivato nelle nostre vite all’improvviso e in modo quasi totalizzante. Ovviamente anche questo chatbot si è portato dietro evangelizzatori, detrattori, chi urlava al miracolo e chi profetizzava la fine del lavoro umano. Per poter parlare di ChatGPT come uno strumento di valore è però necessario conoscerne quanto meno le basi.
Perché ci interessa tanto?
Per i responsabili della sicurezza, l’uso dell’AI può essere uno strumento potente. Ma, per essere all’avanguardia rispetto alle minacce in arrivo, i responsabili IT devono guardare oltre.
La popolarità di ChatGPT è stata attribuita alla sua capacità di “parlare” in un linguaggio naturale. Istruito per fare conversazione, ChatGPT utilizza algoritmi di apprendimento automatico per rispondere nello stesso contesto del resto del dialogo.
Di conseguenza, le risposte sono simili a quelle umane e danno all’utente la sensazione di una conversazione bidirezionale. Anche su argomenti che sembrano essere relativamente consolidati è bene considerare i risultati di ChatGPT come l’opinione di un esperto ben informato piuttosto che come l’arbitro della verità su un determinato argomento.
Come usarlo al meglio
Ciò che è necessario capire per utilizzare al massimo ChatGPT è come approcciarlo nel modo corretto. La comunicazione deve essere fondamentale: per ottenere il massimo occorre sapere in modo preciso cosa chiedergli e come chiederglielo. Più si è precisi in ciò che gli si chiede, più si avranno risposte corrette e adeguate.
ChatGPT può diventare un problema?
A seguito del lancio di ChatGPT una domanda è subito apparsa chiara: può diventare uno strumento vantaggioso anche per gli hacker?
In realtà, almeno per ora, la situazione è piuttosto tranquilla. Gli sviluppatori hanno posto dei paletti ben precisi e utilizzare l’algoritmo per scopi malevoli è davvero difficile. SentinelOne, in particolare, sta investendo sensibilmente in R&D su questi aspetti e ha recentemente presentato Purple AI, un’intelligenza artificiale generativa dedicata al threat hunting, all’analisi e alla risposta alle minacce più avanzate.
di Marco Rottigni
Technical Director per l’Italia
SentinelOne