Il quadro europeo di valutazione dell’innovazione 2023 evidenzia un miglioramento significativo dei risultati nel campo dell’innovazione (circa l’8,5% dal 2016), confermando l’impegno profuso dall’UE per promuovere una cultura dell’innovazione. Durante questo periodo il miglioramento dei risultati ha interessato 25 paesi e nell’ultimo anno le capacità di innovazione sono notevolmente aumentate in 20 Stati membri, con una diminuzione solo in altri sette paesi. Tuttavia, i paesi con sistemi di innovazione meno consolidati tendono a migliorare più lentamente rispetto alla media dell’UE.

Anche i risultati del quadro di valutazione dell’innovazione regionale sono migliorati dal 2016 per la maggior parte delle regioni dell’UE. Sebbene le regioni innovative tendano a trovarsi nei paesi col maggior tasso di innovazione, ritroviamo alcune “nicchie di eccellenza” in paesi con risultati relativamente inferiori. A livello mondiale l’UE registra ancora risultati appena migliori della Cina e sta colmando il divario con l’Australia, sebbene quello con il Canada, la Repubblica di Corea e gli Stati Uniti si sia ampliato.

Sulla base dei loro risultati, gli Stati membri si suddividono in quattro gruppi di rendimento:

  • I leader dell’innovazione (risultati superiori al 125% della media dell’UE)
  • Gli innovatori forti (tra il 100% e il 125% della media dell’UE)
  • Gli innovatori moderati (tra il 70% e il 100% della media dell’UE)
  • Gli innovatori emergenti (al di sotto del 70% della media dell’UE)

La Danimarca è la nuova campionessa dell’innovazione, mentre la Svezia, che aveva primeggiato nelle ultime edizioni, scende al secondo posto. Altri leader dell’innovazione sono la Finlandia, i Paesi Bassi e il Belgio. Rispetto alla scorsa edizione la distribuzione degli Stati membri tra i gruppi di rendimento è rimasta sostanzialmente stabile. L’Ungheria è passata a un gruppo di rendimento più elevato diventando un innovatore moderato, mentre Francia e Lussemburgo hanno registrato un calo dal 2016.

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In particolare:

  • Austria, Germania, Lussemburgo, Irlanda, Cipro e Francia sono innovatori forti, con risultati superiori alla media dell’UE
  • Estonia, Slovenia, Cechia, Italia, Spagna, Malta, Portogallo, Lituania, Grecia e Ungheria sono innovatori moderati
  • Croazia, Slovacchia, Polonia, Lettonia, Bulgaria e Romania sono innovatori emergenti.

A livello regionale, dal 2016 i risultati in termini di innovazione sono migliorati in 211 su un totale di 239 regioni. La regione più innovativa in Europa è Hovedstaden (Danimarca), seguita dalla regione di Helsinki-Uusimaa (Finlandia) e dal distretto dell’Alta Baviera (Germania). La regione di Stoccolma (Svezia) si colloca al quarto posto, seguita da quella di Berlino (Germania) in quinta posizione.

Nonostante i progressi compiuti nel campo dell’innovazione, il divario all’interno dell’UE persiste e dipende principalmente dalle concentrazioni geografiche. Mentre i leader dell’innovazione e la maggior parte degli innovatori forti si trovano prevalentemente nell’Europa settentrionale e occidentale, molti degli innovatori moderati ed emergenti si situano nell’Europa meridionale e orientale.

Questa frattura evidenzia la necessità di sforzi mirati per colmare il divario e promuovere una crescita equa in tutta l’UE, ovvero uno degli obiettivi della nuova agenda europea per l’innovazione, adottata nel luglio 2022. Attraverso iniziative strategiche come l’iniziativa per i talenti deep tech, l’Innovation Talent Platform e le valli regionali dell’innovazione, l’UE mira a promuovere l’innovazione a elevato contenuto tecnologico e una cultura basata sulle start-up. Investendo in talenti deep tech, promuovendo gli ecosistemi dell’innovazione e valorizzando i punti di forza regionali, i paesi e le regioni dell’Unione potranno guidare il progresso tecnologico e mantenere un vantaggio competitivo nel panorama mondiale dell’innovazione.