Dopo un giro di vite durato quasi tre anni e fatto di multe, pesanti ridimensionamenti e un atteggiamento apertamente ostile verso le big tech nazionali (si pensi solo alla vicenda del CEO di Alibaba, Jack Ma), la Commissione Nazionale per lo Sviluppo e le Riforme (NDRC) della Cina ha elogiato i colossi tecnologici Tencent e Alibaba.

La Commissione ha affermato che queste aziende tecnologiche con piattaforme globali hanno assunto un contributo fondamentale per l’innovazione tecnologica a cui la Cina sta dando priorità, soprattutto in settori come i semiconduttori e la guida autonoma. L’NDRC ha sottolineato una serie di esempi, come gli investimenti di Tencent e Meituan rispettivamente nel cloud computing e nei semiconduttori, nonché gli sforzi di Alibaba nella digitalizzazione dell’agricoltura.

I commenti della Commissione arrivano dopo che la scorsa settimana le autorità hanno segnalato che un giro di vite iniziato alla fine del 2020 sul settore tecnologico del Paese si è concluso con le multe ad Ant Group e Tencent. Durante questa campagna di opposizione, che ha cancellato miliardi di dollari dal valore di mercato delle principali aziende tecnologiche cinesi, le autorità di regolamentazione hanno ripetutamente criticato e punito queste aziende per violazioni che vanno dalla mancata protezione della privacy dei clienti fino al comportamento monopolistico.

Pechino ha iniziato ad ammorbidire i suoi toni all’inizio dell’anno e negli ultimi mesi le autorità hanno iniziato a rassicurare il settore privato mentre lavoravano per rafforzare l’economia cinese dopo la pandemia. Lo stesso presidente cinese Xi Jinping ha esortato il paese a concentrarsi maggiormente sulla realizzazione di progressi in tecnologie come i semiconduttori e l’intelligenza artificiale, in quanto la Cina cerca di ridurre la sua dipendenza dalla tecnologia occidentale.

Nonostante questo cambio di atteggiamento, da parte delle autorità cinesi rimane però un forte controllo regolamentare sulle aziende di intelligenza artificiale (in particolare sui modelli linguistici) che devono far approvare gli algoritmi e i dati di training, garantendo che i testi prodotti siano conformi alla disciplina e all’ideologia del partito.

alibaba cloud in Europa

In ambito IA la Cina, seppur indietro rispetto agli USA, si è data molto da fare, ma a differenza dell’Occidente, dove ChatGPT ha attirato più di 100 milioni di utenti mensili, ad oggi nessun chatbot IA cinese è disponibile al grande pubblico. Sebbene infatti siano stati effettuati diversi lanci molto pubblicizzati, da Ernie Bot di Baidu a SenseChat di SenseTime, tutti questi chatbot sono ancora in fase di beta testing e utilizzabili solo da utenti selezionati.

Il motivo di ciò si spiega anche con il fatto che, non essendoci ancora un quadro normativo formale, molte aziende internet cinesi non sono in grado di condurre test su larga scala sui loro prodotti di IA generativa che sono in fase di sviluppo o già sviluppati. Avere decine di milioni di utenti ha aiutato ChatGPT a perfezionare il suo modello per tenere meglio conto di modelli linguistici come lo slang e i modi di dire, rilevare gli errori, rispondere a scenari insoliti e ridurre i pregiudizi culturali nelle risposte.

“Questo non sta ancora accadendo in Cina perché le autorità temono che i chatbot non censurati possano iniziare a influenzare le opinioni della società in direzioni potenzialmente sovversive” ha dichiarato Mark Natkin, amministratore delegato della società di ricerca Marbridge Consulting. Ad aprile la Cina ha delineato una serie di bozze di misure per i servizi di IA generativa, secondo le quali le aziende dovranno presentare alle autorità valutazioni sulla sicurezza prima di lanciare i loro prodotti.

Diversi analisti hanno criticato alcune di queste regole in quanto particolarmente onerose, come l’obbligo per i fornitori di servizi di IA di verificare la veridicità e l’accuratezza non solo di ciò che i modelli di IA producono, ma anche del materiale utilizzato per addestrarli. Si prevede che le misure saranno finalizzate e in vigore entro la fine di quest’anno.

La maggior parte delle aziende tecnologiche cinesi si è concentrata per ora sulla ricerca di applicazioni IA per uso industriale, una direzione che secondo gli analisti è in linea con le priorità di Pechino ed è anche un obiettivo chiave del nuovo quadro normativo. Xi Jinping vuole che tecnologie come i semiconduttori e le applicazioni industriali dell’intelligenza artificiale siano maggiormente valorizzate e che le scoperte possano aiutare la Cina a ridurre la dipendenza dalla tecnologia occidentale.

Huawei ha dichiarato la scorsa settimana che il suo modello di intelligenza artificiale Pangu servirà principalmente i clienti aziendali per applicazioni come le ispezioni di sicurezza dei treni merci e le previsioni meteorologiche. Baidu ha infine dichiarato che più di 150.000 aziende hanno richiesto di testare il suo chatbot Ernie Bot dal lancio di marzo, con oltre 300 che lo stanno testando in settori come servizio clienti e marketing.