Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0, qualcosa si muove
Dopo la decisione del Garante della Privacy, riparte anche a livello regionale il cammino del Fascicolo Sanitario Elettronico che in Italia vanta ancora una bassa percentuale di utilizzo con solo il 35% degli italiani che lo ha utilizzato almeno una volta nel 2023.
La Regione Toscana ha annunciato l’approvazione di un piano operativo triennale per promuovere e facilitare l’utilizzo del Fascicolo Sanitario Elettronico attraverso lo sviluppo delle competenze digitali dei professionisti del Sistema sanitario della regione. Per raggiungere l’obiettivo è stata approvata una delibera, proposta dall’assessore al Diritto alla salute Simone Bezzini, che destina circa 17,5 milioni di euro alle attività di formazione e comunicazione, utilizzando le risorse previste dalla Missione 6 del PNRR.
Programma triennale
Con questa iniziativa la Regione punta a uniformare le competenze nell’utilizzo del FSE sul territorio grazie a un lavoro di formazione degli operatori sanitari che in questo modo possono migliorare le competenze relative all’utilizzo di questa importante risorsa digitale. Un lavoro già parzialmente iniziato visto che, come afferma Simone Bezzini “Le aziende sanitarie e ospedaliere toscane, negli ultimi anni, avevano già avviato percorsi di formazione rivolti ai propri dipendenti per incrementare l’utilizzo del FSE”.
La realizzazione del piano di formazione è stata affidata a Estar che dovrà collaborare con le sanitarie e ospedaliere della regione per mettere a punto l’organizzazione dei corsi, definendo programmi e obiettivi comuni. L’obiettivo è di raggiungere entro tre anni un livello standard ottimale di preparazione e consapevolezza delle funzioni tecniche e sociali del Fascicolo Sanitario Elettronico. La formazione sarà estesa anche ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta.
Accanto al potenziamento del FSE la sanità toscana intende avvalersi di un nuovo strumento digitale che si presenta come Sara, con il volto di una persona e lo sfondo di una sala di attesa. Si tratta di un’assistente virtuale sotto forma di avatar che grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale è in grado di interagire con gli utenti rispondendo alle richieste digitate sulla tastiera ed anche ai quesiti posti a voce.
Un nuovo strumento che si accompagna al nuovo portale www.salute.toscana.it che raccoglierà tutti i servizi, strumenti e piattaforme on line già oggi disponibili legati alla sanità toscana: dall’accesso al fascicolo sanitario allo zero code per la prenotazione di prelievi ed esami di laboratorio, dal pagamento delle prestazioni sanitarie per le aziende sanitarie ed ospedaliere al borsellino per celiaci, dal CUP on line alle televisite. Sara usa algoritmi di apprendimento per capire il testo o l’audio e fornire una risposta adeguata e grazie all’attività di addestramento dell’intelligenza artificiale potrà diventare sempre più efficace. L’evoluzione di Sara infatti prevede che l’assistente possa essere in grado di prenotare una visita o un esame diagnostico, oppure essere di aiuto nel fissare o spostare un controllo di screening programmato, scegliere o revocare il medico e pediatria o indicare lo sportello CUP o la farmacia più vicina. In futuro Sara imparerà a rispondere non solo in italiano, ma anche in altre lingue: al momento la Regione già dispone comunque di una pagina in dodici lingue, Icare (https://icare.sanita.toscana.it/it/), rivolta agli stranieri e che contiene le informazioni più importanti in inglese, francese, spagnolo, arabo, bambara, bengalese, hindi, pdgin english, urdu, cinese e ucraino.
In Trentino due interventi
Anche il Trentino si muove sul fronte del FSE. Entro il 2026, grazie ai fondi del PNRR, un nuovo Fascicolo Sanitario Elettronico renderà fruibili, a livello nazionale, in formato digitale i documenti sanitari. L’obiettivo è di adeguare il fascicolo agli standard tecnologici definiti a livello nazionale, alimentandolo con dati nativi digitali e omogenei. L’operatività prevede due livelli di intervento, uno tecnologico e uno formativo e comunicativo. L’intervento per una nuova versione del FSE si colloca all’interno della missione 6 del PNRR “Rafforzamento dell’infrastruttura tecnologica e degli strumenti per la raccolta, l’elaborazione, l’analisi dei dati e la simulazione” con due linee di attività.
La prima relativa al potenziamento dell’infrastruttura digitale dei sistemi sanitari, a cui sono destinati a livello nazionale circa trecento milioni di euro, di cui circa due milioni e mezzo assegnati alla Provincia autonoma di Trento. La seconda linea di attività riguarda l’incremento delle competenze digitali dei professionisti del sistema sanitario (formazione e comunicazione), a cui sono destinati a livello nazionale poco più di 311 milioni di euro, di cui più di due milioni e mezzo assegnati alla Provincia di Trento. Sempre nel campo della sanità, la Giunta provinciale di Trento ha approvato il cronoprogramma per la realizzazione del nuovo Polo ospedaliero universitario del Trentino. I lavori inizieranno nel 2025 e dureranno cinque anni con circa 550 milioni di euro di costi per la progettazione e realizzazione dell’opera che vedrà la luce nel 2030 sui circa 200.000 metri quadrati dell’area di Al Desert a Trento.
Il Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0 è invece già arrivato in uno spicchio di Lombardia. L’Asst Franciacorta nel Bresciano è infatti la prima azienda sanitaria in Italia ad aver attivato la nuova versione del FSE che trasforma lo strumento da raccoglitore di documenti a contenitore di dati con la possibilità di scaricare anche lastre e risonanze. Le nuove funzionalità sono state attivate presso il servizio di Radiologia diagnostica del presidio ospedaliero di Chiari, in provincia di Brescia, con la produzione di referti con dati strutturati pubblicati sul Fascicolo Sanitario Elettronico. Prossimamente la stessa modalità di produzione di referti strutturati sarà estesa anche agli altri servizi ospedalieri dell’Asst Franciacorta. Il progetto si inserisce nel quadro delle iniziative della regione per il potenziamento del FSE e rappresenta una sorta di test che apre la strada alla progressiva attivazione di questi servizi presso tutte le Asst della Regione.