L’intelligenza artificiale entra all’ONU: in settimana la prima discussione formale
Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU terrà questa settimana a New York la sua prima discussione formale sull’intelligenza artificiale (IA), con la Gran Bretagna che chiederà un dialogo internazionale sul suo impatto sulla pace e sulla sicurezza globale. I governi di tutto il mondo stanno valutando come mitigare i pericoli della tecnologia emergente dell’IA, che potrebbe rimodellare l’economia globale e cambiare il panorama della sicurezza internazionale.
La Gran Bretagna detiene la presidenza di turno del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite questo mese e sta cercando di assumere un ruolo di leadership globale nella regolamentazione dell’IA. Il ministro degli Esteri britannico James Cleverly presiederà la discussione di domani, mentre il mese scorso il primo ministro britannico Rishi Sunak aveva dichiarato che la Gran Bretagna sarebbe potuta diventare la sede mondiale della regolamentazione dell’intelligenza artificiale, proponendo Londra come hub tecnologico ai leader del settore e invitandoli a cogliere le opportunità e le sfide dell’IA.
“Le possibilità dell’IA sono straordinarie. Ma dobbiamo affrontare questa sfida in modo sicuro”, aveva detto Sunak in un discorso alla conferenza London Tech Week di giugno. “Voglio che il Regno Unito non sia solo la patria intellettuale, ma anche quella geografica della regolamentazione globale sulla sicurezza dell’IA. Ovviamente, la preoccupazione della gente è per i posti di lavoro. Abbiamo affrontato questi problemi in passato e li affronteremo anche oggi”.
A marzo la Gran Bretagna ha scelto inoltre di suddividere la responsabilità normativa per l’IA tra gli organismi che controllano i diritti umani, la salute e la sicurezza e la concorrenza, piuttosto che creare un nuovo organismo dedicato a questa tecnologia. Infine, sempre il mese scorso, il Segretario generale dell’ONU Antonio Guterres ha dichiarato: “I campanelli d’allarme per l’ultima forma di intelligenza artificiale – l’IA generativa – sono assordanti. E sono più forti da parte degli sviluppatori che l’hanno progettata. Dobbiamo prendere sul serio questi avvertimenti”.
Guterres ha anche annunciato l’intenzione di iniziare a lavorare entro la fine dell’anno su un organismo consultivo di alto livello sull’IA per esaminare regolarmente gli accordi di governance dell’IA e offrire raccomandazioni su come questi possano allinearsi con i diritti umani, lo stato di diritto e il bene comune. “Sarei favorevole all’idea di avere un’agenzia per l’intelligenza artificiale… ispirata a quella che è oggi l’agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA)”, ha continuato Guterres. “Un modello simile potrebbe essere molto interessante, ma solo gli Stati membri possono crearlo, non il Segretariato delle Nazioni Unite”.
L’AIEA, con sede a Vienna e forte di 176 Stati membri, è stata creata nel 1957 e promuove l’uso sicuro e pacifico delle tecnologie nucleari, vigilando su eventuali violazioni del Trattato di non proliferazione (TNP). Anche OpenAI, il creatore di ChatGPT, ha dichiarato recentemente che un organismo come l’AIEA potrebbe imporre restrizioni alla diffusione dell’IA, controllare la conformità agli standard di sicurezza e monitorare l’utilizzo della potenza di calcolo.