Data management: le nuove soluzioni di Lenovo puntano sull’IA

lenovo data management
Da Lenovo arrivano nuove soluzioni hardware di data management per eseguire carichi di lavoro legati all’Intelligenza Artificiale.

Lenovo ha annunciato un’ulteriore evoluzione nell’ambito del data management con i nuovi ThinkSystem DG Enterprise Storage Arrays e i ThinkSystem DM3010H Enterprise Storage Arrays, progettati per aiutare le aziende a facilitare l’esecuzione dei carichi di lavoro IA e dare nuovo valore ai dati aziendali. Lenovo ha anche presentato i nuovi Lenovo ThinkAgile SXM integrati e ottimizzati per Microsoft Azure Stack, che consentono una soluzione cloud ibrida unificata per una gestione dei dati ancora più efficiente.

Lenovo, che si conferma al quarto posto come fornitore di storage a livello globale nella classifica Global External Storage OEM e mantiene la prima posizione come fornitore di dispositivi di archiviazione nella categoria “Price Bands 1-4”1, (dispositivi di archiviazione sotto i 25.000 dollari USA), compie così un ulteriore passo in avanti nella propria strategia per il data management di fascia intermedia.

Le aziende ricercano soluzioni per il data management che permettano di superare le complessità legate alla eterogeneità delle informazioni e semplificare l’archiviazione, l’analisi e la gestione dei dati durante il loro intero ciclo di vita. I nuovi storage array di Lenovo aiutano i clienti a superare le sfide dei database dislocati in più sedi, eliminando i silos di dati e accelerando l’analisi in ambienti ibridi multi-cloud. Ecco nel dettaglio le tre novità annunciate da Lenovo.

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  • Lenovo ThinkSystem DG Enterprise Storage Array: la più recente gamma di All-Flash Array (AFA) con architettura Quad-level Cell (QLC) e prestazioni IOPs sei volte superiori rispetto agli array HDD, è progettata specificamente per gestire carichi di lavoro enterprise IA ad alta intensità di lettura e carichi di lavoro con grandi set di dati, offrendo un’acquisizione più rapida dei dati e accelerando il time to insight.
  • Lenovo ThinkSystem DM3010H Enterprise Storage Array: soluzione ibrida unificata di storage di nuova generazione, ideale per le PMI, che garantisce una migliore scalabilità fino a 27,6 PB (petabyte), offrendo un’elevata flessibilità per un’ampia gamma di carichi di lavoro, tra cui servizi di file, virtualizzazione, backup e archiviazione e altre applicazioni I/O.
  • Lenovo ThinkAgile SXM4600 e SXM6600: i sistemi integrati per Microsoft Azure Stack Hub sono sistemi progettati per semplificare e accelerare il time to value degli ecosistemi Azure Hybrid e multi-cloud. Queste potenti soluzioni offrono un aumento fino al 77% delle prestazioni dei database transazionali e un consolidamento fino a 3 a 1 per le applicazioni Microsoft. Le soluzioni Lenovo ThinkAgile SXM sono progettate con gestione del ciclo di vita full-stack, integrazione nativa Azure ed estendono le applicazioni sia su cloud pubblici che privati.

Gestione dei dati semplificata per operazioni più efficienti

Le nuove soluzioni storage DG e DM, dotate della suite di software Lenovo Unified Complete, integrano funzionalità di protezione dei dati ransomware e sono progettate per preservare e proteggere i preziosi dati aziendali durante tutto l’intero ciclo di vita, riducendo i rischi e i costi associati alle operazioni di intrusione e perdita dei dati. Questo software di gestione unificato offre ai clienti funzionalità pronte all’uso, tra cui la protezione ransomware integrata, la gestione delle chiavi multi-tenant e backup immutabili che evitano modifiche ai file da parte del ransomware.

Le nuove soluzioni di storage DG aiutano infine i clienti a raggiungere i propri obiettivi ambientali e di sostenibilità, offrendo fino al 25% di risparmio energetico rispetto alla tecnologia della generazione precedente e consentendo il consolidamento dei carichi di lavoro per ridurre lo spazio nei rack e l’ingombro dei data center.

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Infrastruttura dati insufficiente per 3 aziende italiane su 4

infrastruttura dati
Quasi 3 aziende italiane su 4 dichiarano che l'infrastruttura dei dati è insufficiente a fronte dell'aumento delle sfide legate alla sicurezza e alla sostenibilità dei dati.

Secondo una nuova ricerca di Hitachi Vantara il 57% delle aziende italiane afferma di essere sopraffatto dalla quantità di dati da gestire, mentre il 74% teme che l’infrastruttura attuale non sia in grado di adattarsi e crescere per soddisfare le richieste future. Ciò accade mentre le nuove tecnologie e applicazioni ad alta intensità di dati, come l’IA generativa, stanno stimolando una corsa all’oro verso una maggiore comprensione, automazione e prevedibilità, ma allo stesso tempo stanno esacerbando le infrastrutture e gli ambienti di hybrid cloud, già soggetti a limitazioni, su cui vengono eseguite.

Secondo il report, che ha convolto 1.288 dirigenti e responsabili IT, la maggior parte delle grandi aziende in Italia prevede che il proprio fabbisogno di dati raddoppierà nei prossimi due anni, contribuendo a far crescere i timori relativi alla gestione di una rapida crescita, destinata a complicare ulteriormente gli sforzi in materia di sicurezza, efficacia e sostenibilità.

Di seguito alcuni dei principali emersi dal campione di imprese italiane:

  • I leader aziendali concordano nel dire che i dati sono la risorsa più preziosa per l’azienda, ma sono sempre più preoccupati per la sicurezza e la resilienza della loro infrastruttura; quasi un terzo dei leader teme di non riuscire a rilevare una violazione dei dati in tempo utile per proteggerli
  • Il 74% dei leader è preoccupato che l’infrastruttura dei dati della propria organizzazione non sia sufficientemente resiliente per recuperare tutti i dati da attacchi ransomware.
  • Il 14% degli intervistati ha ammesso che i dati importanti non hanno un backup, mentre un 20% ha avuto problemi con l’accesso ai dati per guasti allo storage.
  • Il 56% dei responsabili IT misura attualmente il consumo energetico del proprio data center; tuttavia, il 35% ha ammesso che la propria infrastruttura dati consuma troppa energia e quasi la metà (48%) ha ammesso che le proprie politiche di sostenibilità non affrontano l’impatto dell’archiviazione dei dati inutilizzati.

“Parte del problema per molte aziende è che stanno immagazzinando dati senza una strategia adeguata o senza strumenti per l’infrastruttura dati. La nostra indagine dimostra che la maggior parte delle aziende (71%) ha dichiarato di archiviare ogni dato, per ogni evenienza, e ben più della metà dei dati è ‘oscura’, o mai utilizzata ha dichiarato Bharti Patel, Senior Vice President, Product Engineering, Hitachi Vantara. “Per garantire la modernizzazione dell’infrastruttura, le aziende dovrebbero prendere in considerazione piattaforme all’avanguardia che offrano maggiore velocità, affidabilità e protezione, riducendo al tempo stesso i requisiti di spazio ed energia. Dando priorità a queste aree critiche, le aziende possono sbloccare preziose informazioni dai loro dati, promuovendo al contempo la sostenibilità e ottenendo un significativo vantaggio competitivo”.

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Un mondo di hybrid cloud

Lo studio ha fatto luce anche sul futuro dell’archiviazione dei dati, nel quale il modello di hybrid cloud, che sfrutta un mix di cloud pubblico/privato, co-locazione e on-premise, continuerà ad essere protagonista. Dalla ricerca emerge che i leader delle aziende italiane scelgono di archiviare i dati in un hybrid cloud già consolidato, con percentuali di carichi di lavoro dei data center distribuite in modo quasi uniforme tra cloud pubblico (25%), cloud privato (27%), on-premise (20%) e servizi co-locati/gestiti (24%). Interessante notare che per i prossimi due anni si prevede che le percentuali rimarranno sostanzialmente invariate.

Modernizzare l’infrastruttura fa la differenza

Agli intervistati è stato chiesto quanto sia importante la modernizzazione dell’infrastruttura dati per la loro attuale strategia di trasformazione aziendale. Da notare che il 49% degli intervistati è stato designato “leader dell’infrastruttura” e considera molto importante la modernizzazione dell’infrastruttura dei dati. Questi leader hanno una probabilità 3 volte maggiore di essere estremamente sicuri che la loro infrastruttura sia sufficientemente resiliente da poter recuperare tutti i dati in caso di attacco ransomware, mentre il 33% ha il dubbio che la propria azienda non sarebbe in grado di rilevare un tentativo di attacco in tempo per proteggere i dati. I leader sono anche più propensi a riconoscere l’importanza di collaborare con fornitori terzi per la sicurezza, lo storage e i servizi applicativi.

Tra i leader italiani intervistati, il 37% ha dichiarato di aver bisogno di maggiore aiuto per migliorare la cybersecurity e 2 su 3 (66%) desiderano che i fornitori di soluzioni per l’infrastruttura dati utilizzino la loro esperienza per contribuire attivamente all’ambiente. Il report sottolinea l’importanza di implementare una strategia deliberata per diventare un’azienda data-driven. Per raggiungere questo obiettivo, i leader aziendali devono considerare:

  • La modernizzazione dell’infrastruttura è essenziale per superare il collo di bottiglia dei sistemi legacy che ostacolano la trasformazione digitale. Adottando una moderna infrastruttura di dati, i responsabili IT possono scalare dinamicamente i loro sistemi, migliorare l’efficienza delle prestazioni e ottimizzare i costi pagando solo per ciò che viene utilizzato.
  • La responsabilizzazione degli utenti è fondamentale per prendere decisioni rapide sulla base dei dati disponibili. Per affrontare questo problema, le aziende sono incoraggiate a stabilire un quadro completo di sicurezza e accesso e a fornire formazione ai dipendenti per garantire un uso responsabile dei dati.
  • Limitare gli sprechi è fondamentale per massimizzare il valore dei dati. Per combattere lo spreco di dati, si consiglia ai dirigenti audaci di dare priorità alle iniziative di pulizia dei dati e di snellire le operazioni e migliorare l’efficienza complessiva.

Aziende:
Hitachi
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