Con “Alexa, chattiamo”, Amazon permetterà di dialogare con la IA generativa

Con “Alexa, chattiamo”, Amazon permetterà di dialogare con la IA generativa
Oltre a un'ampia gamma di nuovi prodotti che spaziano dalle chiavette streaming agli smart display, Amazon ha presentato la nuova generazione di Alexa potenziata dall'IA generativa.

Amazon ha presentato un’ampia gamma di nuovi prodotti che spaziano dalle chiavette streaming agli smart display e che, come leitmotiv, hanno più o meno tutti Alexa e soprattutto un’integrazione dell’intelligenza artificiale più matura e avanzata. Alla base di questa decisa virata di Amazon verso l’IA generativa c’è un nuovo modello linguistico di grandi dimensioni (LLM) che è stato costruito su misura e ottimizzato specificamente per le interazioni vocali e per ottenere informazioni in tempo reale, controllare in modo efficiente la smart home e ottimizzare l’intrattenimento domestico.

Presto, negli USA, i clienti potranno provare in anteprima alcune delle funzionalità abilitate dall’IA generativa dicendo “Alexa, chattiamo” ai dispositivi Echo che già possiedono. In questo modo parlare con Alexa risulterà più naturale e colloquiale che mai e secondo Amazon la capacità di Alexa di ragionare, dedurre le intenzioni dei clienti e comprendere richieste complesse migliorerà notevolmente.

Concettualmente, l’integrazione dei dispositivi Echo con modelli linguistici non è complicata, ma nella pratica gestire le richieste di milioni di consumatori può essere molto impegnativo, e costoso per le risorse impiegate dai server.

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Le nuove funzionalità di Alexa annunciate da Amazon comprendono:

  • Modalità Eye Gaze: Invece di usare la voce o il tocco, i clienti con disabilità motorie o di linguaggio possono guardare il loro tablet per eseguire azioni preimpostate di Alexa come la riproduzione di musica e spettacoli, controllare l’ambiente domestico e persino chiamare i propri cari completamente a mani e voce libere. Eye Gaze sarà disponibile senza costi aggiuntivi nel corso dell’anno sui tablet Fire Max 11 negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Germania e in Giappone.
  • Traduzione delle chiamate: Le chiamate audio e video con Alexa possono essere tradotte in tempo reale. Questa nuova funzione verrà lanciata per i clienti di Echo Show e dell’app mobile Alexa negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Germania, Francia, Italia e Spagna nel corso dell’anno in oltre 10 lingue, tra cui inglese, spagnolo, francese e portoghese.
  • Alexa Emergency Assist: Questo servizio di sicurezza a mani libere permette di accedere rapidamente all’aiuto di cui si ha bisogno, grazie a funzioni come la risposta urgente 24/7, gli avvisi intelligenti e i contatti di emergenza. Presto i nuovi clienti statunitensi potranno abbonarsi ad Alexa Emergency Assist per 5,99 dollari al mese o 59 dollari all’anno, mentre i clienti Guard Plus potranno accedere ad Alexa Emergency Assist per 4,99 dollari al mese o 49,99 dollari all’anno.
  • Invia un’e-mail ad Alexa: si potrà chiedere ad Alexa di aiutare a gestire il calendario della vostra famiglia. Basta inviare un’e-mail, un invito o una foto di un evento direttamente ad Alexa, che estrarrà i dettagli dell’evento, lo aggiungerà al vostro calendario e vi invierà una conferma.
  • Top Connections: si potrà aggiungere il widget Top Connections ai dispositivi Echo Show 8, 10 e 15 per vedere i contatti preferiti o i dispositivi più utilizzati all’interno della famiglia. Si potrà così avviare rapidamente una chiamata con un solo tocco.
  • Personalizzazione della voce a livello di profilo: Mentre attualmente si possono modificare le impostazioni vocali di Alexa per ogni singolo dispositivo, questo aggiornamento permette di personalizzare la voce di Alexa per ogni singolo profilo, in modo da sentire la voce selezionata indipendentemente dal dispositivo utilizzato. Le opzioni di personalizzazione includono il suono femminile o maschile, l’accento e la velocità di riproduzione.
  • AI Art su Fire TV: Presto si potranno creare opere d’arte generate dall’intelligenza artificiale su una Fire TV Stick 4K Max tramite comandi vocali. Basterà infatti dare ad Alexa un suggerimento guidato dall’immaginazione e vedere come questo viene tradotto in una visualizzazione unica sul TV a cui è connessa.

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Queste invece tutte le novità hardware presentate ieri da Amazon che arriveranno anche in Italia.

  • Echo Hub: un dispositivo da 199 euro con display touch da 8 pollici e Alexa integrato che consente di controllare i dispositivi della smart home , avviare routine, organizzare widget e visualizzare lo streaming di più videocamere compatibili contemporaneamente.
  • Echo Show 8: la terza generazione dello smart display Echo Show costa 169 euro, ha uno schermo touch da 8 pollici HD e supporta Zigbee, Thread, Bluetooth e Matter. Grazie al nuovo processore, Alexa è in grado di elaborare le richieste in locale, così da fornire le risposte il 40% più velocemente rispetto a quanto avvenuto fino ad oggi.
  • Fire TV Stick 4K: la seconda generazione della “chiavetta” streaming Fire TV Stick 4K (69,99 euro) guadagna il Wi-Fi 6, passa a un processore quad-core da 1,7GHz aggiornato e supporta l’audio in Dolby Atmos e i formati HDR Dolby Vision, HDR, HLG e HDR10+.
  • Fire TV Stick 4K Max: anche qui troviamo un nuovo processore quad-core da 2GHz aggiornato, con in più connettività Wi-Fi 6E, 16GB di storage interno, telecomando vocale Alexa Enhanced Edition e modalità ambiente per trasformare la TV in una galleria d’arte virtuale con più di 2.000 opere gratuite, il tutto per 79,99 euro.
  • Eero Max 7: è il primo sistema WiFi mesh tri-band di eero con Wi-Fi 7 e tecnologia proprietaria TrueMesh. Supporta oltre 200 dispositivi connessi e le bande radio a 2,4GHz, 5GHz e 6GHz con velocità massima wireless di 4,3Gbps e cablata di 9,4Gbps e una portata fino a 232 metri quadrati. Prezzo? 699 euro.
  • Ring Stick Up Cam Pro: una videocamera di sorveglianza con rilevazione di movimento 3D, funzione HDR e visione notturna a colori; può essere utilizzata all’interno o all’esterno nelle versioni a batteria, a energia solare o plug-in. Prezzi a partire da 179 euro.

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Microsoft vara AI LAB per diffondere l’AI in Italia insieme a 23 partner

Microsoft AI LAB partner digitalworlditalia
AI LAB propone percorsi personalizzati alle imprese, e formazione a professionisti e studenti. Coinvolge per ora 13 system integrator, 4 ISV e 6 società di formazione

Microsoft Italia ha presentato ieri AI LAB, un’iniziativa per promuovere nel nostro Paese le opportunità della IA generativa per le aziende pubbliche e private, i professionisti e gli studenti.

“LAB non significa “laboratorio”, perché avrebbe dato l’idea di qualcosa di sperimentale: significa invece Learn, Adopt e Benefit, perché pensiamo che l’IA generativa crei già ora opportunità concrete”, ha spiegato Matteo Mille, Chief Marketing & Operations di Microsoft Italia, che ha definito AI LAB “uno degli avvenimenti più importanti per la filiale italiana di Microsoft”.

L’iniziativa ha tre target – imprese private e pubbliche, professionisti, e università – e prevede un ruolo fondamentale per i partner dell’ecosistema Microsoft in Italia, “senza i quali AI LAB non esisterebbe”, come ha sottolineato Stefano Alini, Partner Technology Lead di Microsoft Italy.

“Una conferma dell’importanza di rivolgerci a questi target”, ha precisato Mille, “viene dalla recente indagine che abbiamo presentato con The European House-Ambrosetti (ne abbiamo parlato approfonditamente in questo articolo, ndr) secondo cui l’IA generativa in Italia può generare un valore annuo pari al 18% del PIL, ma che per dispiegare tutto il suo potenziale richiede la digitalizzazione di almeno 113mila PMI, e la creazione di competenze digitali di base in almeno 3,7 milioni di occupati, e 137mila iscritti in più a corsi di laurea STEM e ICT”.

Per le imprese un percorso personalizzato in tre fasi

Per quanto riguarda il target imprese, Microsoft Italia insieme appunto ai partner propone un percorso personalizzato basato su una metodologia standard in tre fasi: approach, accelerate, advance. Percorso che comprende tra l’altro comprensione della tecnologia, definizione, analisi e sviluppo dei possibili casi d’uso per l’azienda, sviluppo prototipale, creazione del proprio “copilot”, e definizione della roadmap di evoluzione dei progetti di AI generativa in azienda.

Per ora il percorso è stato definito per le aziende di livello corporate ed enterprise, mentre è in corso di definizione quello per le piccole e medie imprese.

Per i professionisti, l’idea è proporre opportunità di upskilling e reskilling attraverso corsi su Microsoft Copilot e Azure OpenAI tenuti da società di formazione professionale, in modo da formare figure con competenze digitali e in particolare specialisti di IA generativa come i Prompt Engineer.

Mentre per le università, come ha spiegato Raffaele De Lucia, Technical Center Director di Microsoft Italia, gli obiettivi sono contribuire alla definizione di percorsi accademici specifici di IA generativa, e fare leva sulla rappresentatività delle università nei territori “per creare delle “community AI LAB a livello locale”.

I primi partner coinvolti in AI LAB: 13 system integrator, 4 ISV e 6 società di formazione

Microsoft, ha precisato De Lucia, è già al lavoro su AI LAB da alcuni mesi: “L’ambizione è di creare una piattaforma che favorisca l’adozione, diffusione e apprendimento dell’IA generativa su larga scala in Italia: mettiamo a disposizione tecnologie (in particolare Microsoft Copilot e Azure OpenAI), metodologie, persone, e una rete di partner selezionati in funzione delle competenze e delle esperienze già accumulate nell’IA generativa”.

Venendo ai nomi, i partner per ora coinvolti sono Accenture, Agic Group, Almawave, Altitudo, Avanade, Avvale, Capgemini, Engineering, EY, Jakala, Porini/DGS, PWC e Reply in ambito system integration, mentre in ambito ISV ci sono Hevolus, Mesa, Prometeia e Trueblue.

“Questi 17 partner hanno caratteristiche uniche”, ha spiegato Sara Anselmi, da poche settimane Global Partner Solutions Lead di Microsoft Italia. “Hanno fatto grandi investimenti su Azure e offrono prodotti o servizi basati su Azure OpenAI, hanno competenze in ambito Data AI e AI generativa ( hanno fatto progetti basati su queste tecnologie presso i clienti, e hanno firmato un mutuo impegno con noi per seguire i clienti all’interno del programma”.

Più in dettaglio per essere partner AI LAB è necessaria la Data&AI Designation nell’ambito del Microsoft AI Cloud Partner Program per i system integrator, e la disponibilità su Azure Marketplace di una soluzione propria che integra servizi Azure OpenAI nel caso degli ISV.

”È una community esclusiva, ma saremo felici di accogliere nuovi partner, purché soddisfino gli alti requisiti di ingresso”, ha aggiunto Anselmi.

Sara Anselmi di Microsoft presenta i partner system integrator e ISV del programma AI LAB

Sara Anselmi di Microsoft presenta i partner system integrator e ISV del programma AI LAB

Quanto alla formazione, i partner coinvolti sono Elis, Fast Lane, H-Farm, Pipeline, PCSnet e Talent Garden. Inoltre Microsoft ha annunciato un Protocollo di Intesa con Regione Puglia e i suoi principali atenei – Politecnico di Bari, Università di Bari, Foggia e del Salento, Università LUM – per varie forme di collaborazione tra cui l’introduzione nei corsi di laurea di seminari e laboratori specifici sull’AI con il coinvolgimento di esperti Microsoft e dei partner, e progetti di ricerca.

Stefano Alini e Sara Anselmi di Microsoft presentano i partner di formazione di AI LAB

Stefano Alini e Sara Anselmi di Microsoft presentano i partner di formazione di AI LAB

Le esperienze di CPL Concordia, Generali, INPS, Intesa Sanpaolo e SEA

Come detto, Microsoft ha attivato AI LAB già da diversi mesi, e in questo periodo sono partite sperimentazioni e progetti in produzione già in diverse aziende italiane. A questo proposito durante la presentazione di ieri hanno portato la loro testimonianza CPL Concordia, Generali, INPS, Intesa Sanpaolo e SEA Milan Airports.

CPL Concordia è una società cooperativa che si occupa di cogenerazione, energy management e servizi per l’efficientamento energetico degli edifici, ambito quest’ultimo che è uno dei casi d’uso dell’IA: “Un apporto importante è dato anche da un’accurata gestione degli immobili grazie alle potenzialità fornite da un’accurata analisi dei dati, resa possibile anche dall’Intelligenza artificiale”, ha detto Federico Salvarani, Responsabile Data Governance.

Passando a Generali, l’Innovation Lead Emanuele Colonnella ha parlato tra l’altro di due dei casi d’uso nella società di assicurazioni: “Uno riguarda le policy interne: essendo in un settore regolamentato ne abbiamo molte e complesse, quindi è molto utile un chatbot per fare interrogazioni in linguaggio naturale su cosa fare e quali documenti citare. Un altro caso è a supporto del customer service, per esempio nei casi in cui il cliente chiede se è coperto o no dalla polizza che ha sottoscritto a fronte di accadimenti particolari”.

INPS invece sta sperimentando in ambito PNRR un assistente virtuale per chi fa richieste sul motore di ricerca del suo portale. “L’Assistente aiuta a orientarsi tra le prestazioni e servizi dell’istituto: l’AI usa i primi risultati del motore di ricerca per restringere la cornice informativa. La definizione della “knowledge base” è fondamentale per permettere all’Assistente di dare risposte circostanziate alle successive domande tratte da fonti ufficiali e certificate, il tutto in linea con la normativa sulla privacy”, ha spiegato Emanuele Di Miceli, Direzione tecnologia informatica e innovazione.

“Il beneficio più immediato al momento è il tempo brevissimo in cui si può mettere in piedi una sperimentazione con le aree di business”, ha detto Tommaso Villari, Responsabile Sperimentazioni & Lab di Innovation & Processes Intesa Sanpaolo. “Comunque c’è tanto lavoro da fare, come banca dobbiamo porre in atto tante cautele prima di mettere in produzione una soluzione di IA. A questo proposito Microsoft ci permette di muoverci in modo sicuro in un ambiente con garanzie enterprise, esplorando insieme la rapida evoluzione della tecnologia, e capendo come “mettere a terra” gli use case”.

Infine SEA Milan Airports: “Stiamo sperimentando l’IA generativa nel customer care”, ha raccontato Simona Cominu, eCommerce and Consumer Websites Manager. “Le richieste di assistenza si sono impennate per il boom dell’e-commerce post covid, abbiamo ampliato il team ma non bastava, da qui l’idea di usare l’IA per risolvere la principale criticità: questa grande quantità di richieste si accumulava senza essere ordinata per priorità. Abbiamo quindi impostato ChatGPT perché faccia un prescreening delle pratiche, con breve testo di sintesi e indicazione di sentiment e cluster, in modo da gestirle con la priorità corretta nel sistema CRM”.

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