Libero Mail come i quotidiani: se non accetti la profilazione, devi pagare
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Questo è il testo della mail che Libero.it ha invitato la scorsa settimana ai suoi utenti per avvertirli di un importante cambiamento di Libero Mail. In pratica, come capita da diversi mesi per quasi tutti i quotidiani online, anche per Libero Mail, se l’utente vorrà continuare ad accedere al servizio gratuitamente, dovrà per forza dare il proprio consenso ai cookie di profilazione per ricevere pubblicità personalizzata.
In caso contrario, dovrà appunto pagare una cifra “simbolica” di almeno 3,99 euro all’anno (non è specificato a cosa si riferisca quel “a partire da” nel testo della mail). Bisogna comunque sottolineare che la decisione di Libero (la prima del genere in Italia che coinvolge un servizio di posta elettronica) riguarda esclusivamente l’accesso alla propria mail da un browser e, quindi, non da un client di posta o dall’app di Libero per iOS e Android.
Sulla questione della profilazione degli utenti in cambio di un servizio gratuito e sulla compatibilità di una simile pratica con il GDPR si sta discutendo da diverso tempo, con un’istruttoria aperta dal Garante della Privacy che, in attesa della conclusione, lascia la questione in una sorta di area grigia. È giusto mettere l’utente di fronte a un’alternativa del tipo “o accetti la profilazione o paghi”?