VMware venderà Carbon Black e l’end-user computing
Dopo la chiusura formale dell’acquisizione dello scorso 22 novembre, continuano a emergere aggiornamenti su come sarà la nuova VMware all’interno di Broadcom.
Abbiamo già riferito tre settimane fa dei primi esuberi ufficiali, che – visto che Broadcom non ha finora annunciato pubblicamente dati precisi – si basano sulle segnalazioni di VMware ai dipartimenti statali per il lavoro negli USA e in altri Paesi dove queste comunicazioni sono obbligatorie.
364 esuberi in Irlanda
Nel frattempo i posti sicuramente dichiarati in esubero sono saliti a quasi 3300. Tra questi per la prima volta ci sono anche dati ufficiali dall’Europa, e precisamente dall’Irlanda, dove VMware ha comunicato all’Irish Department of Enterprise, Trade and Employment 364 esuberi, cioè circa un terzo dei dipendenti VMware in Irlanda. La legge irlandese ora prevede un periodo di 30 giorni di trattative tra l’azienda e il Governo.
Sul fronte della struttura societaria, una novità importante è la conferma ufficiale dell’intenzione da parte di Broadcom di vendere le due divisioni Carbon Black e end-user computing (EUC), come già ipotizzato da molti analisti subito all’indomani della chiusura ufficiale dell’acquisizione. Nella nuova struttura in 4 divisioni annunciata per VMware infatti né Carbon Black né l’EUC erano nominate.
Il CEO di Broadcom, Hock Tan, ha confermato l’intenzione di venderle nella earning call con gli analisti dedicata ai risultati del quarto trimestre 2023, concluso il 30 novembre.
Per ridurre i costi di VMware, Broadcom spenderà 1,3 miliardi in 2 anni
“La nostra strategia è molto semplice: aiutare le imprese globali a far girare le loro applicaizoni nei loro data center e nel public cloud, consumando le soluzioni dello stack software di VMware, e gestendo questi workload attraverso un ricco catalogo di microservizi in cui stiamo investendo”, ha detto Tan. “Questo sarà il nostro focus, e per questo i business “non core”, come l’EUC e Carbon Black, verranno scorporati”.
“La transizione”, ha aggiunto Tan, “richiederà circa un anno, e costerà quasi un miliardo di dollari”. Nel report di bilancio di Broadcom sono prospettati nei prossimi due anni fiscali esborsi per circa 1,3 miliardi per attività di riduzione dei costi collegate all’acquisizione di VMware.
Nell’anno fiscale 2024 (dicembre 2023-novembre 2024), Broadcom si aspetta comunque da VMware un fatturato di 12 miliardi di dollari, escluse Carbon Black ed EUC. Nell’anno fiscale 2023 chiusco lo scorso febbraio, VMware aveva fatturato 13,6 miliardi di dollari, comprese ovviamente Carbon Black ed EUC.
“Intendiamoci, si tratta di due buoni e solidi business, ma non vogliamo essere distratti da attività non core. Troveremo loro delle buone destinazioni, saremo molto attenti a questo aspetto, perché molti dei loro clienti sono anche utenti della VMware Cloud Foundation”, che invece, ha ribadito più volte Tan, Broadcom considera ora il core business di VMware.
Partner, il 35% si aspetta un rafforzamento della collaborazione
Sul fronte della strategia di commercializzazione di VMware invece una grande novità è lo stop alla vendita delle licenze perpetue, e la decisione di puntare tutto sugli abbonamenti, come abbiamo raccontato nel dettaglio qualche giorno fa.
Infine sul fronte del go-to-market, Broadcom ha scritto sul suo report di bilancio 2023 di aspettarsi “un aumento della dipendenza dai partner di canale” dopo l’acquisizione di VMware.
A questo proposito, secondo un’indagine di Canalys su 383 partner di canale in tutto il mondo, il 35% si aspetta un rafforzamento della collaborazione nella nuova era Broadcom, mentre il 26% non si aspetta cambiamenti di rilievo, e un altro 8% che prima non vendeva VMware ora ha intenzione di cominciare a farlo.
Gli ottimisti sono quindi la netta maggioranza, mentre il 17% si aspetta di rimanere partner di VMware ma con risultati minori di prima, e il 13% non tratta VMware e non ha intenzione di cominciare a farlo.