5G nella sanità: applicazioni rivoluzionarie, ma diffusione a rilento
A Wuhan, in Cina, al culmine della pandemia nella città che ne è stata l’epicentro, 12 robot lavoravano nell’ospedale. Prendevano la temperatura dei pazienti, consegnavano i pasti e disinfettavano la struttura. I pazienti malati ricevevano le attenzioni necessarie e gli operatori sanitari si allontanavano dal contagio e lavoravano in un reparto più sicuro. Una goccia nel mare di sofferenza di quei giorni resa possibile dall’utilizzo di una rete 5G che permetteva di comunicare con la necessaria velocità e affidabilità con i robot. L’esempio è riportato in un report di Pwc ma la cronaca fornisce altri spunti.
In Brasile qualche mese fa l’Istituto oncologico dello Stato di San Paolo ha lanciato un proof of concept di utilizzo del 5G, negli Stati Uniti Verizon e la Cleveland Clinic hanno annunciato la costruzione di un nuovo ospedale in Ohio, 5G-native e in Francia Conscience Robotics sta sperimentando l’uso di un robot in un ospedale privato di Caen grazie alla connettività 5G by Orange.
E al Mobile World Congress del 2019, il dottor Antonio de Lacy ha fornito assistenza remota a un team di chirurghi e anestesisti impegnati in un intervento presso l’Hospital Clínic di Barcellona. Il chirurgo che dirigeva l’operazione indicava sul suo tablet dove effettuare l’incisione, oltre a fornire altre indicazioni, come il punto preciso in cui intervenire, il tutto su immagini in movimento ottenute attraverso una telecamera laparoscopica. Contestualmente, l’equipe chirurgica visualizzava l’intervento su uno schermo vicino al tavolo operatorio.
Sempre negli Stati Uniti l’amministrazione sanitaria dei veterani (Vha), il più grande sistema sanitario della nazione, ha installato una rete 5G privata presso l’ospedale di Livermore, in California. In collaborazione con Verizon, Microsoft e Medivis, l’ospedale ha creato una rete 5G privata e sicura progettata per alimentare le applicazioni di realtà aumentata per chirurghi e tirocinanti medici.
La rete ultraveloce e sicura ha una latenza quasi nulla e consente a tutti i chirurghi di avere lo stesso accesso a strumenti di imaging avanzati per la pianificazione pre-chirurgica. Durante l’intervento, possono sovrapporre scansioni 3D al corpo dei pazienti mentre operano, migliorando la precisione e l’accuratezza. La rete sarà utilizzata anche per creare una formazione immersiva e realistica per gli specializzandi in chirurgia. Attualmente gli ospedali utilizzano manichini o attori in carne e ossa per simulare i pazienti, ma sono costosi e richiedono un’intensa pianificazione e programmazione.
Velocità 100 volte superiori al 4G e latenza quasi nulla
“Le più recenti tecnologie 5G, integrate con la crescente presenza di dispositivi IoT e una corretta architettura di rete, rappresentano la combinazione ideale per l’innovazione nel settore sanitario”, osserva Roberto Lucarelli, Msp Solution architect Southern Europe di Cradlepoint. Il 5G, prosegue, offre una connessione a bassa latenza e una maggiore larghezza di banda, elementi essenziali per le applicazioni che consentono e abilitano l’assistenza sanitaria da remoto.
Velocità e bassa latenza sono cruciali anche per il crescente utilizzo dei dispositivi IoT nel settore sanitario. Secondo gli ultimi dati, il mercato dell’IoT in ambito healthcare è destinato a passare da 127 miliardi di dollari nel 2023 a 289 miliardi entro il 2030.
Secondo il report di Pwc, il potenziale del 5G deriva dalle caratteristiche tecniche nettamente superiori al predecessore, il 4G. Il 5G raggiunge velocità circa 100 volte superiori a quelle del 4G, gestendo allo stesso tempo un numero molto maggiore di connessioni. E questi vantaggi sono rafforzati dalla latenza ultra bassa, il tempo impiegato dalla rete per elaborare una richiesta.
5G nella sanità è anche mobilità, telemedicina e tracciamento delle attrezzature
Il 5G, inoltre, non è solo fondamentale nelle sedi ospedaliere “fisse” e per i pazienti assistiti a domicilio, ma svolge un ruolo cruciale anche nell’ambito della mobilità e dei trasporti, sui veicoli per servizi medici di emergenza coinvolti nelle situazioni critiche. Questi veicoli non solo trasportano i pazienti in ospedale, ma devono anche comunicare, in condizioni di elevata criticità, con le organizzazioni sanitarie.
Un esempio concreto è la creazione di una Network Slice 5G dedicata, che permette ai paramedici a bordo dell’ambulanza di comunicare senza interruzioni e in sicurezza con il personale sanitario dell’ospedale fino al momento in cui il paziente giunge al pronto soccorso.
Questa comunicazione può includere videochiamate per discutere le condizioni del paziente, trasferimento in tempo reale dei dati provenienti dalla tecnologia diagnostica a bordo del veicolo e persino procedure remote con il medico di emergenza che guida l’intervento a distanza.
Altra possibilità riguarda i servizi di telemedicina e la connettività interna alle strutture sanitarie offrendo la possibilità di utilizzare reti cellulari private. Ma una rete 5G potrebbe anche aiutare le strutture sanitarie a tenere meglio traccia delle attrezzature mediche.
Negli Usa il 92% delle strutture segnala una grave carenza di personale infermieristico e alcuni studi hanno dimostrato che gli infermieri trascorrono da 21 a 60 minuti per turno alla ricerca di forniture e attrezzature, sottraendoli all’assistenza dei pazienti e costando agli ospedali fino a 14 miliardi di dollari all’anno di perdita di produttività.
L’implementazione diffusa è ancora lontana
Il problema, come osserva Pwc, è che l’implementazione diffusa del 5G è ancora lontana. Sebbene esistano sacche di installazioni 5G in tutti i paesi più grandi, la disponibilità è generalmente limitata alle zone a piccole cellule nelle aree urbane. Non è prevista una diffusione su vasta scala fino al 2025 circa in molti mercati sviluppati.
I benefici del 5G saranno avvertiti in modo diverso da ciascuno dei principali partecipanti alla catena del valore dell’assistenza sanitaria: fornitori, contribuenti e aziende farmaceutiche.
È improbabile che nei prossimi anni si verifichi un’ampia accettazione da parte dei consumatori delle applicazioni 5G, come i dispositivi medici indossabili e la telemedicina, anche se la pandemia ha probabilmente accelerato questo trend. Considerando la sensibilità e la riservatezza dei dati medici, vengono già sollevate preoccupazioni sulla sicurezza e sulla privacy riguardo al trasferimento delle cartelle cliniche attraverso enormi reti pubbliche, spesso globali.
La nuova tecnologia offre però il potenziale per far fare un grande passo avanti a queste interazioni, ad esempio aggiungendo sensori e virtualità, rendendo più realistiche le teleconferenze, consentendo agli operatori sanitari di monitorare a distanza i segni vitali durante le chiamate, monitorando variabili cruciali come i livelli di occupazione dei letti e il movimento delle persone – medici, infermieri, pazienti – all’interno dell’ospedale. Inoltre, poiché il 5G può trasmettere pacchetti di dati considerevoli, è anche possibile testare cambiamenti del battito cardiaco, della glicemia e della pressione sanguigna più volte al giorno utilizzando scanner collegati al cloud.
Queste informazioni potrebbero poi essere integrate nel sistema di cartelle cliniche elettroniche (Emr) dell’ospedale, rendendo possibile la visualizzazione e la gestione delle attività ospedaliere con una chiarezza e una granularità senza precedenti, che a loro volta sarebbero la base per iniziative di miglioramento operativo. In sostanza, la combinazione del 5G con altre tecnologie permette di trasformare molti aspetti dell’assistenza ai pazienti, favorendo l’emergere di un nuovo ecosistema sanitario, che sarà più connesso, più intelligente e più efficiente nell’uso delle risorse. Gli ostacoli però non mancano.