La fabbrica di chip Intel in Italia non si farà, almeno a breve
Intel ha rinviato i piani di investimento in Italia, dopo che il progetto di costruire una fabbrica di packaging avanzato e assemblaggio di chip, ipotizzato per la prima volta nel marzo 2022, non è mai stato finalizzato. Il progetto iniziale di Intel prevedeva un investimento fino a 4,5 miliardi di euro che avrebbe creato circa 1500 posti di lavoro in Intel e altri 3500 posti di lavoro fra fornitori e partner.
Il colosso tech USA, come ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, ha infatti “rinunciato o posticipato i suoi investimenti in Francia e in Italia, rispetto ad altri che ha in programma in Germania”. Urso ha aggiunto che l’Italia è comunque disposta ad accogliere Intel se dovesse cambiare idea e realizzare i suoi precedenti piani di investimento in Europa.
“Se Intel decide di portare a termine quei progetti, noi siamo ancora qui“, ha detto il ministro, aggiungendo che l’Italia vedrà presto un aumento degli investimenti stranieri nel settore dei semiconduttori a seguito dell’accordo da 3,5 miliardi di dollari annunciato nei giorni scorsi che coinvolge Silicon Box.
“Questo accordo è il primo grande investimento straniero nel settore e ce ne saranno altri nei prossimi mesi. Per quanto riguarda invece Intel, il governo attuale e quello precedente hanno fatto tutto il possibile; è Intel che ha rivisto i suoi progetti alla luce dei suoi piani rinunciando ad alcuni progetti più avanzati. Non abbiamo nulla da addebitare al precedente Governo o alle Regioni, abbiamo fatto tutti i compiti”, ha concluso Urso.