Google ristruttura per dare massima priorità all’IA
Spinta dall’ambizione di diventare un attore principale nel mercato dell’intelligenza artificiale, Google sta riorganizzando alcune parti chiave dell’azienda. Sundar Pichai, CEO di Google e Alphabet, sta infatti consolidando in un’unica organizzazione i team che si concentrano sulla costruzione di modelli di IA nelle unità Research e DeepMind. Il team Responsible AI, che si occupa della sicurezza dell’IA, passerà da Research a DeepMind per collaborare più efficacemente con i team responsabili dei modelli Gemini.
La riorganizzazione dei team di IA semplifica ulteriormente lo sviluppo dei modelli. L’anno scorso, Google ha combinato l’unità Brain con DeepMind per creare un team più grande focalizzato sugli LLM. Ora, i restanti team di AI Research si uniranno a DeepMind, dando più potere a Demis Hassabis, chief di DeepMind e creatore dei modelli Gemini che aiutano Google a competere con OpenAI.
Inoltre, Google sta unendo sotto la guida di Rick Osterloh i team di piattaforma e hardware in un’unica unità Platform and Devices, unificando gli sviluppatori di Android, Chrome e ChromeOS con i progetti hardware come i dispositivi Pixel. Secondo Pichai, questi cambiamenti semplificano le decisioni e permettono ai team di muoversi più velocemente.
Hiroshi Lockheimer, a lungo a capo del team Android, sarà trasferito in “altri progetti” non ancora resi noti all’interno di Google e Alphabet. Osterloh afferma che il motivo di questo cambiamento è quello di far progredire gli sforzi dell’azienda nel campo dell’intelligenza artificiale. Avere Android, Pixel e altro ancora sotto lo stesso tetto consentirà infatti una più rapida adozione dell’IA nei prodotti di Google, in particolare per quanto riguarda Android.
Un esempio di come questo accelererà i prodotti IA è che Jay Yagnik, un ingegnere del team AI di Google, si trasferirà nel team di Osterloh per facilitare l’invio da DeepMind ai team di prodotto degli ultimi modelli di intelligenza artificiale a cui Google sta lavorando. Per il consumatore finale, sembra che al momento i cambiamenti di questa struttura non riguarderanno necessariamente il prodotto finale, ma piuttosto la velocità con cui arrivano gli aggiornamenti e le modifiche.