Intelligenza artificiale all’italiana: il ddl del governo tra nuovi reati, finanziamenti e IA etica
Il Governo italiano ha approvato ieri un disegno di legge per regolamentare l’intelligenza artificiale, stabilendo linee guida e norme nel tentativo di bilanciare le opportunità offerte da queste tecnologie emergenti con i rischi legati al loro uso improprio o dannoso. L’iniziativa legislativa del governo mira a promuovere l’adozione dell’intelligenza artificiale per migliorare la qualità della vita dei cittadini e rafforzare la coesione sociale, pur fornendo soluzioni per gestire i pericoli potenziali attraverso un approccio antropocentrico.
Il disegno di legge, che non va a sostituire l’AI Act europeo approvato il mese scorso ma funge da sua integrazione per alcune specifiche prerogative italiane, delinea cinque aree chiave di intervento:
- Strategia nazionale sull’IA
- Istituzione di autorità nazionali preposte
- Azioni promozionali per favorire l’adozione dell’IA
- Tutela del diritto d’autore
- Sanzioni penali
Viene inoltre conferita una delega al governo per adeguare l’ordinamento nazionale al regolamento europeo sull’intelligenza artificiale, coprendo aspetti come l’alfabetizzazione dei cittadini, la formazione professionale e il riordino delle norme penali.
Il testo stabilisce principi fondamentali che devono guidare lo sviluppo e l’utilizzo dell’IA, tra cui il rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali, la trasparenza, la proporzionalità, la sicurezza, la protezione dei dati personali e la non discriminazione. Si sottolinea anche l’importanza di preservare l’autonomia e il potere decisionale umano, prevenire danni e garantire la spiegabilità dei sistemi di IA.
Il ddl affronta l’impatto dell’IA in settori cruciali come la sanità, il lavoro, la giustizia, la pubblica amministrazione e la cybersicurezza nazionale. Nell’ambito sanitario, si promuove l’inclusione e l’accessibilità per le persone con disabilità e si stabilisce che le decisioni finali spettano ai professionisti medici. Nel mondo del lavoro, l’IA può essere impiegata per migliorare le condizioni lavorative e la produttività, ma nel rispetto dei principi di equità e non discriminazione.
Per quanto riguarda la giustizia, l’utilizzo dell’IA è consentito solo per finalità strumentali e di supporto, lasciando ai magistrati la decisione sull’interpretazione della legge e l’adozione di provvedimenti, incluse le sentenze. Inoltre, si introduce la competenza esclusiva dei tribunali civili per le cause relative al funzionamento dei sistemi di IA.
Il provvedimento prevede inoltre l’istituzione di una Strategia nazionale per l’IA e di Autorità nazionali preposte, come l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) e l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), per garantire l’applicazione delle normative nazionali e dell’UE in materia.
Passando alla tutela degli utenti e il diritto d’autore, il disegno di legge introduce misure per l’identificazione dei contenuti generati, modificati o alterati dall’IA, richiedendo l’apposizione di un elemento o segno distintivo. Inoltre, si disciplina la creazione di opere con l’ausilio dell’IA, assicurando l’identificazione delle opere e dei materiali il cui utilizzo non sia espressamente riservato ai titolari del diritto d’autore.
Sul fronte penale, il provvedimento prevede un inasprimento delle pene per i reati commessi mediante l’impiego di sistemi di IA, introducendo circostanze aggravanti speciali per specifiche fattispecie di reato. Si punisce inoltre l’illecita diffusione di contenuti generati o manipolati con l’IA, atti a indurre in inganno sulla loro genuinità.
Oltre a queste novità normative, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha annunciato l’istituzione di un fondo per l’innovazione da un miliardo di euro, in collaborazione con Cassa Depositi e Prestiti Venture Capital, con lo scopo di facilitare la nascita e la crescita di startup innovative che utilizzano i processi dell’intelligenza artificiale. L’obiettivo è creare un mercato equo e senza barriere all’ingresso nell’ambito dell’IA, permettendo anche alle 4 milioni di piccole e medie imprese italiane di sfruttare questa tecnologia. Il fondo effettuerà investimenti nei settori dell’IA, della cybersicurezza, del quantum computing, delle telecomunicazioni e delle tecnologie abilitanti per questi ambiti, al fine di favorire lo sviluppo, la crescita e il consolidamento delle imprese operanti in questi settori strategici.
Infine, attraverso apposita delega, il Governo è chiamato a prevedere:
- Strumenti tesi a inibire la diffusione e a rimuovere contenuti generati illecitamente anche con sistemi di intelligenza artificiale, supportati da un adeguato sistema di sanzioni
- Una o più autonome fattispecie di reato, punite a titolo di dolo o di colpa, nonché ulteriori fattispecie di reato, punite a titolo di dolo, dirette a tutelare specifici beni giuridici esposti a rischio di compromissione per effetto dell’utilizzazione di sistemi di intelligenza artificiale
- Una circostanza aggravante speciale per i delitti dolosi puniti con pena diversa dall’ergastolo nei quali l’impiego dei sistemi di intelligenza artificiale incida in termini di rilevante gravità sull’offesa
- Una revisione della normativa sostanziale e processuale vigente, anche a fini di razionalizzazione complessiva del sistema