HPE sta espandendo la sua offerta nel settore del cloud ibrido con l’introduzione di una nuova funzionalità di virtualizzazione per HPE Private Cloud. Questa mossa strategica risponde alla crescente domanda delle imprese che cercano un approccio “ibrido by design” per modernizzare i propri ambienti IT legacy e accelerare l’adozione di tecnologie IA e cloud-native.

La nuova capacità di virtualizzazione di HPE, che stranamente non ha ancora un nome preciso, si basa su una combinazione di tecnologia KVM (Kernel-based Virtual Machine) open-source e un software proprietario di orchestrazione dei cluster. Questa soluzione è progettata per supportare le elevate prestazioni e la disponibilità richieste dai carichi di lavoro aziendali più esigenti; un aspetto chiave è la sua gestione attraverso un piano di controllo basato su cloud, che elimina la necessità di dedicare risorse preziose alla gestione on-premise. Allo stesso tempo, la soluzione è progettata per mantenere un’elevata disponibilità anche quando disconnessa dal cloud.

Integrata pienamente con HPE Private Cloud, questa nuova funzionalità offre operazioni automatizzate per il Day 0 e il Day 1+, provisioning di macchine virtuali con due clic e protezione dei dati integrata, oltre a una gestione automatizzata del ciclo di vita.

HPE propone un approccio olistico in tre fasi per la modernizzazione dell’IT virtualizzato:

HPE20190301034_800_0_72_RGB

  • Ottimizzazione: Utilizzare HPE Cloud Physics per dimensionare correttamente il footprint di virtualizzazione del cliente e beneficiare dei vantaggi architetturali delle soluzioni HPE Private Cloud per ottimizzare il TCO
  • Modernizzazione: Collaborare con HPE Services per accelerare l’adozione di piattaforme cloud-native e IA, sfruttando le capacità di HPE come la migrazione dei dati Zerto, le funzionalità di container e virtualizzazione di HPE, soluzioni di terze parti e i partner di Public Cloud
  • Semplificazione: Astrarre la complessità della gestione di più ambienti tra cloud privato e pubblico sfruttando l’esperienza operativa unificata della piattaforma cloud HPE GreenLake e i servizi cloud ibridi nativamente integrati di HPE

HPE sostiene che questo approccio in tre fasi possa portare a risparmi fino a 5 volte sul Total Cost of Ownership (TCO), offrendo alle aziende un percorso chiaro e strutturato per la trasformazione del loro ambiente IT.

La nuova funzionalità di virtualizzazione di HPE, che sarà resa disponibile come parte di HPE Private Cloud Business Edition nella seconda metà del 2024, non può inoltre non essere vista come una sfida a VMware-Broadcom, anche se HPE non lo ammette esplicitamente e parla solo di una risposta alle richieste dei clienti e di una naturale progressione della nostra strategia di cloud ibrido”.

HPE non ha ancora fornito dettagli sulle licenze per la sua offerta di virtualizzazione, anche se il CTO Fidelma Russo non prevede attualmente accordi basati sui core come richiesto da VMware e ciò dovrebbe tradursi in una soluzione più competitiva rispetto a quella attuale di VMware.