IA nelle imprese: le linee guida di Assolombarda
Governare un fenomeno che sta rivoluzionando l’economia, inquadrando prospettive e sfide che le imprese sono chiamate a cogliere per risultare protagoniste del cambiamento in atto. Può essere sintetizzato in questi termini lo spirito che ha animato la pubblicazione delle Linee guida per le imprese sull’approccio all’Intelligenza Artificiale, il documento di Assolombarda pubblicato nell’ottica di misurare l’impatto dell’IA sulle imprese, offrendo loro un percorso finalizzato a favorire l’adozione e l’implementazione delle nuove tecnologie.
Il documento, realizzato con il coordinamento del gruppo di lavoro Data & Artificial Intelligence guidato da Giovanni Mocchi, analizza diversi aspetti relativi all’impatto dell’IA sulle imprese come il machine learning, le reti neurali artificiali e l’intelligenza artificiale generativa, indicando, allo stesso tempo come questi elementi possano diventare strumenti differenzianti per la competitività aziendale.
Una sfida che, per Assolombarda, è diventata più che mai ineludibile. Secondo diverse stime, il mercato globale dell’IA dovrebbe infatti avere un tasso di crescita annuo composto del 37,3% dal 2023 al 2030, arrivando a un valore di 1.811,8 miliardi di dollari entro la fine del decennio.
L’indice Desi della Commissione europea rivela che solo il 6% delle aziende italiane usano sistemi di intelligenza artificiale, rispetto a una media dell’8% nell’Unione Europea, all’ 11% della Germania e al 24% della Danimarca. I dati 2024 dell’Osservatorio Artificial Intelligence del Politecnico di Milano evidenziano, comunque, che negli ultimi cinque anni il mercato dell’IA in Italia è cresciuto del +262%, raggiungendo nel 2023 i 760 milioni di euro.
L’adozione dell’intelligenza artificiale nelle aziende può essere un processo complesso, visto che richiede di affrontare una serie di sfide che emergono anche dalle testimonianze raccolte da realtà che operano in settori differenti. Nonostante le differenze progettuali, emergono elementi comuni che possono aiutare a delineare i principali ostacoli e le strategie per superarli come l’accesso e la gestione dei dati, l’individuazione di soluzioni efficaci e la ricerca di competenze adeguate.
La ricetta di Assolombarda per un’adozione efficace e consapevole dell’IA è tracciata nelle linee guida che evidenziano i primi passi da seguire: individuare le opportunità, diffondere la cultura dell’IA e scegliere strumenti e competenze. Di questo si è parlato anche nel corso dell’evento Mai più come prima – Conversazioni sull’Intelligenza andato svoltosi con il contributo, tra gli altri, del vicepresidente di Assolombarda Stefano Rebattoni, di Monsignor Vincenzo Paglia (presidente della Pontificia accademia per la Vita e di Luciano Floridi (professor and founding director of the Digital Ethics Center, Università di Yale, professore di Sociologia della Cultura e della Comunicazione, Università di Bologna).
“Dobbiamo mettere l’etica al centro. Gli algoritmi non sono mai neutrali, sono un prodotto, e fin dalla loro progettazione vanno pensati per promuovere sviluppo, non distruzione, inclusione e non discriminazione” ha commentato Paglia. “Sul tema dell’IA, con la Rome Call for AI Ethics che la Pontificia Accademia per la Vita ha promosso nel 2020, la Chiesa ha indicato una strada. Ora, appunto, dobbiamo lavorare perché si realizzi quanto prima una Assemblea generale dei Governi del Pianeta per le tecnologie emergenti e convergenti, perché siano progettate per lo sviluppo, per il bene comune”.