L’Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale (OMPI) ha condotto un’analisi approfondita sull’IA generativa (GenAI) nel periodo 2014-2023, rivelando una crescita esponenziale nel settore e un netto predominio della Cina.

Lo studio ha identificato un aumento vertiginoso delle famiglie di brevetti relative all’IA generativa, passate da 733 nel 2014 a oltre 14.000 nel 2023. Parallelamente, le pubblicazioni scientifiche sono cresciute da 116 a più di 34.000 nello stesso arco temporale. È significativo notare come solo nel 2023 siano stati pubblicati un quarto di tutti i brevetti di IA generativa e oltre il 45% di tutti gli articoli scientifici sul tema.

La Cina, non senza sorprese, emerge come leader incontrastato con 38.210 invenzioni, superando di gran lunga gli Stati Uniti che ne contano 6.276. Le aziende cinesi dominano anche la classifica delle prime dieci entità per numero di brevetti depositati, con Tencent in testa (2.074 invenzioni), seguita da Ping An Insurance (1.564) e Baidu (1.234). Tra le non cinesi, spiccano IBM al quinto posto (601), Samsung Electronics al settimo (468) e Microsoft al decimo (377).

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Per quanto riguarda i brevetti concessi, Tencent mantiene la leadership, seguita da Ping An Insurance, Baidu e l’Accademia Cinese delle Scienze.

Un dato interessante riguarda OpenAI: nonostante si posizioni solo al 335° posto per numero di articoli scientifici pubblicati (48), è al 13° posto per citazioni ricevute (11.816), dimostrando un notevole impatto nel campo della ricerca sull’IA.

L’analisi dell’OMPI ha anche rivelato che la maggior parte dei brevetti GenAI (quasi 18.000) si concentra su immagini e video, seguiti da tecnologie legate al testo e alla categoria “voce/musica”. Sorprendentemente, solo 239 famiglie di brevetti riguardano questioni di “software/codice”. Un’area in rapida crescita dal 2018 è quella relativa a “molecole/geni/proteine”, il che suggerisce potenziali sviluppi significativi nell’ambito farmaceutico e biotecnologico.

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L’OMPI ha inoltre osservato tassi di crescita elevati in settori di applicazione minori come l’agricoltura e la gestione energetica, così come in campi più ampi quali scienze della vita, sicurezza e ingegneria. D’altra parte, si è notato un calo d’interesse per le applicazioni GenAI in telecomunicazioni, ambito militare, arti e scienze umane.

Sebbene il dominio cinese nella proprietà intellettuale legata alla GenAI sia evidente, è importante sottolineare che non tutti i brevetti e le pubblicazioni rappresentano innovazioni significative. Tuttavia, questo primato potrebbe essere il risultato della priorità data dalla Cina alla ricerca sull’IA negli ultimi anni.