Un nuovo sistema robotico monobraccio opera prostata e rene con un solo accesso grande al massimo come una moneta, evitando le classiche quattro incisioni nella parete addominale. Così il recupero post-operatorio si accorcia e i pazienti possono tornare a casa dopo poche ore dall’intervento, con un ricovero di 24-48 ore.

L’innovativa tecnologia è disponibile all’Irccs di Candiolo (Torino) dove Francesco Porpiglia dell’Università di Torino sede di Orbassano, coadiuvato dall’equipe dell’Irccs, ha appena operato i primi due pazienti con il nuovo metodo. Dei circa cinquecento interventi di chirurgia robotica programmati a Candiolo nel 2024, oltre un centinaio potranno essere appannaggio del robot monobraccio.

Grandi capacità di manovra in spazi anatomici molto ristretti

L’avanzamento si deve al nuovo robot Da Vinci Sp, acquisito con il contributo della Fondazione Piemontese per la ricerca sul Cancro onlus: rappresenta un sistema di ultimissima generazione con un unico braccio robotico che consente interventi chirurgici complessi attraverso un unico accesso, sfruttando dove possibile orifizi naturali per raggiungere gli organi senza ledere la parete muscolare. Il braccio è equipaggiato con tre strumenti chirurgici evoluti per una mobilità molto maggiore rispetto alla mano umana e con un endoscopio super-flessibile e orientabile per la miglior visione in alta definizione del campo operatorio, tutti controllati direttamente dal chirurgo.

Lo strumento consente una grande capacità di manovra in spazi anatomici molto ristretti, anche se occorre abituarsi a operare in maniera differente rispetto al passato – precisa Porpiglia -. In questo modo l’intervento diventa ultra-preciso, oltre che mininvasivo grazie al singolo accesso di circa tre cm“.

Lo strumento è già utilizzato negli USA dal 2018 e il suo impiego cresce del 38% annuo con novemila interventi solo nel 2023; da un paio di mesi ha ricevuto il marchio Ce ed è appena stato introdotto in Germania e Regno Unito. In Italia, Candiolo è il quarto centro, unico in Piemonte, a dotarsi dell’innovativa tecnologia, la più avanzata piattaforma robotica a oggi disponibile.

Lo strumento trova una sua destinazione naturale in chirurgia urologica, prevalentemente nel trattamento del tumore del rene e della prostata, diminuendo del 30% i tempi di degenza, riducendo il dolore post-operatorio, con benefici anche estetici e psicologici“.