Un terzo delle aziende carica informazioni personali nelle app di GenAI, e questo è un problema
Il 75% delle società intervistate da Netskope impedisce completamente l'accesso ad almeno un'applicazione di GenAI per il timore di una possibile fuoriuscita di informazioni personali.
Collaboratore
Francesco segue il mondo della tecnologia dal 1999, scrivendo per numerose testate online e cartacee. È specializzato soprattutto in tecnologia B2B, hardware e nuovi m... Leggi tutto
L’analisi evidenzia che il 75% delle società intervistate ora impedisce completamente l’accesso ad almeno un’applicazione di GenAI, dimostrando la preoccupazione dei dirigenti IT aziendali riguardo alla possibile fuoriuscita di informazioni personali. Tuttavia, poiché solo una minoranza delle organizzazioni implementa misure di sicurezza focalizzate sui dati per evitare la condivisione di contenuti riservati nelle richieste degli utenti, la maggior parte rimane indietro nell’adozione di soluzioni avanzate per prevenire la dispersione di dati (DLP), essenziali per un utilizzo sicuro dell’IA generativa.
Analizzando dati su scala globale, i ricercatori hanno rilevato che il 96% delle aziende fa uso di GenAI, una cifra triplicata nell’ultimo anno. In media, le imprese ora impiegano quasi 10 applicazioni di IA generativa, rispetto alle 3 dell’anno precedente, con l’1% degli utenti che ora utilizza mediamente 80 applicazioni, in aumento dalle 14 precedenti. Con l’incremento dell’utilizzo, le aziende hanno notato un aumento della condivisione di codice sorgente proprietario all’interno delle applicazioni di GenAI, che rappresenta il 46% di tutte le violazioni documentate delle politiche DLP. Questi cambiamenti complicano la gestione del rischio per le aziende, suggerendo la necessità di un approccio più robusto alla prevenzione della perdita di informazioni personali quando si parla di GenAI.
La ricerca mostra inoltre che un efficace supporto agli utenti ha avuto un ruolo determinante nel mitigare i rischi relativi ai dati, spingendo il 57% degli utenti a modificare il proprio comportamento dopo aver ricevuto avvisi. Lo studio di Netskope ha evidenziato anche i seguenti risultati:
ChatGPT rimane l’applicazione più diffusa, utilizzata da oltre l’80% delle aziende
Microsoft Copilot ha registrato la crescita più significativa nell’utilizzo dal suo debutto nel gennaio 2024, raggiungendo il 57%
Il 19% delle organizzazioni ha imposto un divieto totale su GitHub CoPilot
Netskope suggerisce alle imprese di esaminare, adattare e personalizzare i propri modelli di gestione del rischio specificamente per l’intelligenza artificiale o la GenAI, utilizzando iniziative come il framework di gestione del rischio AI del NIST. Le azioni specifiche per affrontare il rischio derivante dalla GenAI includono:
Valutare la situazione attuale: esaminare gli usi esistenti dell’intelligenza artificiale e del machine learning, dei flussi di dati e delle applicazioni di GenAI. Identificare le vulnerabilità e le carenze nei controlli di sicurezza
Implementare controlli di base: stabilire misure di sicurezza fondamentali, come controlli di accesso, meccanismi di autenticazione e crittografia
Pianificare controlli avanzati: oltre alle misure di base, sviluppare un piano per controlli di sicurezza più sofisticati. Considerare l’analisi delle minacce, il rilevamento delle anomalie, il monitoraggio continuo e l’analisi comportamentale per identificare movimenti sospetti di dati negli ambienti cloud verso le applicazioni di IA generativa che si discostano dai normali modelli di utilizzo
Valutare, avviare, rivedere, ripetere: esaminare regolarmente l’efficacia delle misure di sicurezza. Adattarle e perfezionarle in base alle esperienze concrete e alle nuove minacce emergenti
La Gen AI fa crescere i budget dell’IT, ma non abbastanza: tagli previsti in altri settori
Una ricerca di Boston Consulting Group indica che nelle imprese medio-grandi la IA Generativa sta trainando gli investimenti, ma la crescita complessiva dei budget non è sufficiente. Si prevedono quindi diminuzioni di spesa, principalmente per l’hardware e le soluzioni di comunicazione e collaborazione.
Editor del network DigitalWorld ItaliaGiornalista professionista con una formazione tecnico-scientifica, dal 1995 ha lavorato per alcune delle più importanti testate di informatic... Leggi tutto
La recente ricerca IT Spending Pulse condotta da Boston Consulting Group in collaborazione con GLG mostra – con poca sorpresa – che la IA generativa sta facendo crescere gli investimenti ICT delle aziende, ma che – in un periodo in cui il controllo dei costi rimane importante – questo ha per contraltare un contenimento della spesa su altre aree di business e, soprattutto, sui progetti IT più tradizionali, come ERP, CRM, infrastruttura e dispositivi. Si mantengono in crescita invece i budget dedicati al cloud, agli analytics e alla imprescindibile cybersecurity.
Lo studio ha coinvolto 330 decision maker IT di prima e seconda fila, rappresentando un ampio spettro di settori industriali. Il campione è composto per il 66% da aziende nordamericane e per il 34% da aziende europee, con una distribuzione del 60% di grandi imprese (fatturato superiore a 1 miliardo di dollari) e 40% di medie imprese.
Si tratta di un segmento specifico e particolare, che non corrisponde all’intero mercato. Per dare un parametro di riferimento, il campione della ricerca prevede un aumento dei budget IT del 3,3 percento rispetto all’anno scorso, laddove Gartner stima un aumento di spesa del 7,5 (quelli di Gartner sono dati di sellout dei vendor ICT, che riforniscono anche i cloud e service provider).
Malgrado ciò, lo studio offre insights preziosi per CIO e senior IT manager, delineando le priorità di investimento, le sfide emergenti e le opportunità strategiche in un panorama IT in rapida evoluzione.
La crescita degli investimenti in GenAI e il suo impatto sul ROI
Il primo dato significativo della ricerca è la crescita sostanziale degli investimenti in Intelligenza Artificiale generativa. Per il 2024, si prevede un aumento del 30% della spesa in GenAI, un dato che sottolinea l’importanza crescente di questa tecnologia nell’ecosistema IT aziendale.
La ricerca mostra una traiettoria di crescita impressionante per i budget GenAI. Nel 2024, la GenAI rappresenta in media il 4,7% del budget IT totale, e si prevede una crescita del 60% nei prossimi tre anni. Entro il 2027, si stima che la GenAI costituirà in media il 7,6% dei budget IT. È un dato che fa impressione, se si considera che questo settore praticamente non esisteva un anno e mezzo fa (ChatGPT è stato lanciato a novembre 2022).
Ancora più rilevante è l’impatto previsto sul ritorno dell’investimento (ROI). Le aziende che stanno investendo in modo significativo in GenAI prevedono un ROI tre volte superiore nei prossimi tre anni rispetto a quelle che hanno effettuato investimenti minimi o nulli in questo settore. Questo dato suggerisce che l’adozione precoce e strategica della GenAI potrebbe tradursi in un vantaggio competitivo sostanziale. Chi la prova, non torna indietro, e anzi rilancia.
Per i CIO, questo trend implica la necessità di una valutazione attenta delle opportunità offerte dalla GenAI. È essenziale sviluppare una strategia di implementazione che bilanci l’innovazione con la gestione del rischio, considerando attentamente come integrare queste nuove capacità nell’infrastruttura IT esistente.
L’espansione dei budget IT e le priorità di spesa
Il secondo punto chiave riguarda l’espansione generale dei budget IT sebbene, come abbiamo anticipato, con una distribuzione non uniforme delle risorse. La ricerca evidenzia un modesto ma costante aumento dei budget IT.
Sebbene il periodo inviti ancora alla moderazione negli investimenti, la politica delle aziende non sembra più orientata al contenimento dei costi come obiettivo principale, ma a investimenti mirati verso aree di innovazione che abilitino la crescita, operando tagli in settori che influiscono di meno sulla trasformazione digitale del business e sulla crescita.
Circa un terzo dei rispondenti si aspetta di spendere di più per servizi cloud, AI (inclusa la Generative AI), infrastruttura di sicurezza e Analytics, mentre si evidenzia una probabile riduzione degli investimenti per quel che riguarda l’infrastruttura server, i dispositivi, lo storage e le soluzioni di comunicazione e collaboration.
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Questa redistribuzione delle risorse sottolinea l’importanza per i CIO di adottare un approccio strategico alla gestione del budget IT. È fondamentale bilanciare gli investimenti in tecnologie emergenti come GenAI e cloud con la necessità di mantenere e aggiornare l’infrastruttura esistente, garantendo al contempo un livello adeguato di sicurezza.
Si consolidano i fornitori, tranne che per la GenAI
Una tendenza molto chiara evidenziata dal report è quella che porta le aziende a ridurre il numero dei fornitori, consolidando le soluzioni esistenti. Questo è evidente soprattutto nelle aree dell’infrastruttura, ma si estende anche ai servizi cloud e all’infrastruttura di sicurezza. Questa situazione offre opportunità significative per i vendor capaci di offrire soluzioni integrate e complete.
L’eccezione a questa tendenza è rappresentata dall’AI/ML, e in particolare dalla IA Generativa. In questo settore, una percentuale significativa dei rispondenti pianifica di espandere il numero di vendor, mentre solo una minoranza prevede un consolidamento. Questa divergenza riflette la natura emergente e in rapida evoluzione della tecnologia GenAI, dove le aziende stanno ancora esplorando e testando diverse soluzioni per trovare quelle più adatte alle loro esigenze.
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Per i CIO, questa situazione presenta sia opportunità che sfide. Da un lato, il consolidamento dei vendor in aree mature può portare a economie di scala e semplificazione della gestione. Dall’altro, l’approccio più diversificato nel campo della GenAI richiede una gestione attenta dei fornitori e una strategia chiara per valutare e integrare diverse soluzioni.
Crescita dei budget GenAI e le barriere all’adozione
La crescita sostanziale degli investimenti in IA generativa sottolinea l’importanza strategica che le aziende le attribuiscono, ma l’adozione di questa tecnologia non è priva di ostacoli. Le principali barriere identificate includono l’immaturità della tecnologia GenAI, i rischi sulla compliance dei dati, altri rischi legali e la formazione inadeguata.
È interessante notare che le aziende con un’elevata maturità nell’adozione della GenAI percepiscono meno rischi di business, suggerendo che l’esperienza pratica porta a una maggiore fiducia nella tecnologia.
Per i CIO, queste informazioni sono cruciali per la pianificazione strategica. È essenziale sviluppare un approccio equilibrato che allochi risorse adeguate per l’esplorazione e l’implementazione della GenAI, gestisca attentamente i rischi associati, investa nella formazione del personale e mantenga un portfolio diversificato di fornitori GenAI per accedere alle migliori soluzioni disponibili.
Le raccomandazioni sul budget per i CIO
Il panorama degli investimenti IT sta subendo una trasformazione significativa, guidata in gran parte dall’ascesa della GenAI. Per i CIO e i senior IT manager, la sfida sta nel bilanciare l’innovazione con la gestione dei rischi, allocando strategicamente le risorse per massimizzare il ritorno sugli investimenti e mantenere la competitività in un ambiente tecnologico in rapida evoluzione.
Boston Consulting Group evidenzia tre pratiche utili da un lato a garantire un ritorno sugli investimenti, e dall’altro a mettere bene in chiaro le aspettative del business, per non trovarsi a breve in una situazione scomoda:
Per avere una migliore chance di successo, è bene programmare una allocazione di risorse adeguata
Pretendere dal business un business case con obiettivi chiari, esplicitando come saranno misurati i risultati. Niente “proviamo e poi vediamo che succede…”
Assicurarsi il supporto dei vendor, mettendo in chiaro che gli investimenti futuri saranno commisurati all’impegno profuso per il successo delle fasi iniziali