Aruba sceglie il liquid cooling per il data center campus di Ponte San Pietro
Aruba ha annunciato il supporto delle soluzioni di raffreddamento a liquido all’interno del data center campus di Ponte San Pietro (BG). Il liquid cooling rappresenta un elemento abilitante per sostenere la densità sempre più elevata dei rack e rispondere al fabbisogno delle nuove generazioni di processori.
Questo tipo di tecnologia ha infatti lo scopo di supportare hardware specializzato di clienti pubblici e privati, con specifiche esigenze in ambito IA o High Performance Computing (HPC), applicazioni che richiedono una elevata intensità di elaborazione.
“Con l’allestimento di un primo spazio attrezzato per ospitare armadi raffreddati a liquido, vogliamo rispondere alle crescenti esigenze del mercato che richiedono un incremento della densità e della potenza di calcolo, offrendo piena compatibilità con i sistemi di nuova generazione. In questo modo rendiamo e manteniamo i nostri data center all’avanguardia in termini tecnologici, pronti ad affrontare le sfide del futuro” ha commentato Giancarlo Giacomello, Head of Data Center Offering di Aruba.
Sono tre i principali punti di forza del liquid cooling:
- Maggiore efficienza termica: i liquidi hanno una capacità di trasferimento termico superiore rispetto all’aria, permettendo – anche sopra determinate soglie di densità per ciascun rack – un’adeguata dissipazione termica
- Efficienza energetica: in infrastrutture ad alta densità questo tipo di raffreddamento si dimostra più efficiente rispetto ai sistemi tradizionali ad aria
- Maggiore densità di calcolo: essendo capace di gestire densità di potenza superiori, il raffreddamento a liquido supporta processori e GPU con elevati requisiti termici
Grazie al design che contraddistingue i data center di Aruba, è stato possibile portare a termine questo tipo di installazione integrandola in un ambiente già in produzione, senza avere bisogno di dedicare al liquid cooling uno spazio separato o una porzione degli impianti. In questo modo, si riducono enormemente i tempi di realizzazione, poiché tutte le sale dati risultano già predisposte per le applicazioni che prevedono uno scambio termico basato su liquido.