La software house italiana Bending Spoons ha acquisito un altro brand di notorietà globale: l’olandese WeTransfer, piattaforma di file sharing utilizzata quotidianamente da milioni di persone in tutto il mondo.

È l’acquisizione più grande mai fatta da Bending Spoons. L’importo e le modalità della transazione finanziaria non sono state rese note, ma secondo Milano Finanza il valore dell’operazione dovrebbe essere di 700-800 milioni di euro.

Per la multinazionale milanese è la quinta acquisizione solo quest’anno, e tutte sono state realizzate all’estero: le prime tre negli USA – Mosaic, Meetup e StreamYard – e la quarta poche settimane fa è stata Issuu, la piattaforma danese di editoria digitale.

WeTransfer è stata fondata nel 2009 appunto ad Amsterdam, e conta circa 600mila abbonati e 80 milioni di utenti attivi mensili. Come si legge sul suo sito web, ha tre sedi nel mondo e 350 dipendenti di 57 nazionalità. Due anni fa ha anche iniziato le procedure per quotarsi in Borsa, sempre ad Amsterdam, con una IPO che avrebbe collocato la sua valutazione a oltre 700 milioni di euro, ma poi ha rinunciato per l’eccessiva volatilità della Borsa in quel momento.

“Nell’ultimo decennio WeTransfer è cresciuta, partendo dall’essere uno strumento di file sharing meravigliosamente semplice e finendo per diventare una piattaforma altamente profittevole e di forte impatto a cui si affidano milioni di progettisti e professionisti creativi”, dichiara nel comunicato dell’acquisizione il CEO di WeTransfer, Alexandar Vassilev. “Negli ultimi anni il business è fortemente cresciuto grazie a uno sviluppo strategico di prodotti, e ha alimentato delle comunità creative amplificando le loro voci. Alcuni dei prodotti di maggior successo di Bending Spoons sono strumenti a servizio della creatività, e quindi siamo fiduciosi che questo passo completerà entrambe le aziende e accelererà la nostra crescita”.

“WeTransfer potrebbe apparire solo un’azienda di file-sharing, ma è anche una piattaforma editoriale che ha vinto un Oscar (il riferimento è al film “The Long Goodbye”, che ha vinto l’Oscar 2022 come miglior cortometraggio, prodotto da WePresent by WeTransfer, ndr), il più strordinario canale pubblicitario su internet, e un orgoglioso sostenitore delle industrie creative: i nostri utenti più fedeli sono artisti, musicisti, fotografi e registi”, ha aggiunto Damian Bradfield, co-fondatore e CCO di WeTransfer. “Bending Spoons è spesso nelle liste delle migliori compagnie per cui lavorare ed è una delle stelle dell’industria hi-tech italiana, siamo molto ottimisti su questa sinergia”.

“WeTransfer è un nome molto considerato sia in ambito tecnologico sia in ambito creativo”, dichiara nel comunicato Luca Ferrari, co-fondatore e CEO di Bending Spoons. “Siamo entusiasti di diventare i loro nuovi proprietari, e sentiamo un forte senso di responsabilità nell’aiutare questo brand e il suo business a prosperare per molti anni a venire”.

In un’intervista al Corriere, Ferrari ha aggiunto che Bending Spoons è già al lavoro per far fare a WeTransfer un salto di qualità, in perfetta coerenza con la strategia di acquisizioni della società milanese, da sempre mirata su target “con prodotti che hanno dimostrato di funzionare e hanno ampie basi utenti, ma che hanno potenziale inespresso”.

Sempre parlando al Corriere, Ferrari ha detto che Bending Spoons si aspetta di chiudere il bilancio di quest’anno con un fatturato di circa 700 milioni di euro, 200 milioni di utenti attivi, e “un margine operativo importante”.

A proposito dell’impegno di WeTransfer verso le community creative, Bending Spoons ha dichiarato che donerà nei prossimi 2 anni almeno 3 milioni di dollari a The Supporting Act Foundation, la fondazione che sostiene gli artisti emergenti e i gruppi guidati da artisti provenienti da comunità sottorappresentate. Inoltre si è impegnata a continuare a riservare il 30% dello spazio pubblicitario di WeTransfer a campagne a scopo benefico e a contenuti editoriali.

Infine la divisione di editing e arti digitali WePresent continuerà a dare visibilità al lavoro di creatori meritevoli e artisti emergenti.

Bending Spoons è nata nel 2013, ha sede a Milano, ed è specializzata nello sviluppo di mobile app e nella fornitura di tool di sviluppo. In Italia è diventata famosa nel 2020 con l’incarico dal Ministero della Salute italiano dello sviluppo di Immuni, l’app per monitorare la pandemia Covid-19.

Ma soprattutto è diventata una delle realtà digitali italiane di maggior successo nel mondo grazie a una serie di round di finanziamenti di investitori internazionali e di acquisizioni “eccellenti”.

Con i finanziamenti ha raccolto in tutto oltre 700 milioni di dollari, di cui 155 con il round più recente, lo scorso febbraio, che l’ha portata a una valutazione di 2,55 miliardi di dollari (al cambio attuale 2,36 miliardi di euro).

La peculiarità delle acquisizioni invece è che riguardano tutte operatori del settore digitale di fama internazionale, che – tranne le più recenti Issuu e appunto WeTransfer – sono tutti statunitensi.

Tra questi Evernote nel 2022, di cui avevamo raccontato in dettaglio qui, e in seguito quest’anno in rapida successione Mosaic Group (nota per le mobile app Clime, Robokiller e iTranslate, e comprata secondo Bloomberg per circa 100 milioni di dollari), Meetup (un social con più di 52 milioni di iscritti), e StreamYard, di cui abbiamo raccontato qui.

La società milanese ha spiegato di avere una strategia ben consolidata per le società acquisite, sulle quali interviene con la sua piattaforma di tecnologie e competenze per migliorare il prodotto, e per adeguare la sicurezza IT e la conformità a privacy, normative e regolamenti comunitari, lavorando poi sulla massimizzazione della monetizzazione tramite subscription a rinnovo automatico e acquisti in-app, senza particolari priorità per il cross-selling tra utenti di applicazioni diverse.

Photo credit @ Simone Furiosi