Intel ha annunciato un piano di ristrutturazione drastico che prevede il taglio di oltre il 15% della sua forza lavoro, pari a circa 17.500 dipendenti, e la sospensione della distribuzione di dividendi a partire dal quarto trimestre fiscale. Queste misure fanno parte di una strategia di rilancio della divisione produttiva, attualmente in perdita.

L’azienda ha anche previsto ricavi per il terzo trimestre inferiori alle stime di mercato, a causa della diminuzione della spesa per i semiconduttori tradizionali per data center e della crescente attenzione ai chip per l’intelligenza artificiale, settore in cui Intel è in ritardo rispetto ai concorrenti.

Le azioni di Intel sono crollate del 20% nel dopo-borsa, prospettando una perdita di valore di mercato di oltre 24 miliardi di dollari. Il CEO Pat Gelsinger ha dichiarato la necessità di ridurre il personale nella sede centrale e di aumentare quello sul campo a supporto dei clienti.

Intel sta anche attuando un piano di trasformazione incentrato sullo sviluppo di processori IA avanzati e sull’espansione delle capacità di produzione per conto terzi, con l’obiettivo di recuperare il vantaggio tecnologico perso nei confronti di TSMC. Questa strategia ha aumentato i costi e messo pressione sui margini di profitto.

L’azienda ha annunciato inoltre che ridurrà le spese operative e gli investimenti di capitale di oltre 10 miliardi di dollari entro il 2025, superando i piani iniziali. Al 29 giugno, Intel aveva disponibilità liquide per 11,29 miliardi di dollari e passività correnti totali per circa 32 miliardi.

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Per il terzo trimestre, Intel prevede ricavi tra 12,5 e 13,5 miliardi di dollari, inferiori alle stime degli analisti di 14,35 miliardi, mentre il margine lordo rettificato è previsto al 38%, ben al di sotto delle aspettative di mercato del 45,7%.

Nonostante le vendite di chip per PC con funzionalità IA stiano andando bene, i costi elevati ne limitano la redditività. Inoltre, il calo nel settore dei data center evidenzia che la maggior parte degli investimenti in infrastrutture IA va verso GPU non-Intel, come quelle di Nvidia.

Il CFO David Zinsner ha dichiarato che Intel prevede una spesa più debole da parte dei consumatori e delle imprese nel trimestre in corso, specialmente in Cina. Anche la revoca di alcune licenze di esportazione verso clienti cinesi ha influito negativamente sui risultati del secondo trimestre.

Intel prevede infine di ridurre le spese in conto capitale del 17% nel 2025 rispetto all’anno precedente, portandole a 21,5 miliardi di dollari, con l’aspettativa che restino stabili nel 2024.