CrowdStrike, l’incidente di luglio non impatta molto sui risultati finanziari … per ora

crowdstrike incidente
Il fatturato del trimestre è cresciuto del 32% raggiungendo i 964 milioni di dollari. Secondo IDC il prossimo trimestre dirà di più, ma I clienti esistenti difficilmente abbandoneranno il fornitore

CrowdStrike ha riportato risultati finanziari migliori del previsto per il secondo trimestre dell’anno fiscale 2025, nonostante il grave incidente occorso a luglio che ha causato il blocco di 8,5 milioni di computer Windows, provocando ritardi nei voli, nei servizi medici e persino nei servizi di emergenza in alcuni stati americani.

Il fatturato totale dell’azienda riferito al secondo trimestre è cresciuto del 32% raggiungendo i 963,9 milioni di dollari, mentre il fatturato ricorrente annuale (ARR) è aumentato del 32% su base annua raggiungendo i 3,86 miliardi di dollari, con 217,6 milioni di dollari di nuovo ARR netto aggiunto nel trimestre.

CrowdStrike ha leggermente ridotto le previsioni per l’intero anno fiscale 2025, stimando un fatturato compreso tra 3,89 e 3,90 miliardi di dollari rispetto alla precedente proiezione di 3,98-4,01 miliardi.

L’incidente di luglio è avvenuto durante le ultime due settimane del trimestre e, sebbene alcuni accordi siano stati ritardati, la maggior parte rimane nella pipeline di CrowdStrike. Secondo Frank Dickson, vicepresidente del gruppo IDC per la sicurezza e la fiducia, l’impatto sui nuovi clienti sarà un indicatore chiave per valutare le conseguenze a lungo termine di quanto successo il mese scorso.

Aeroporto di Denver disastro CrowdStrike Riconoscimento editoriale: CLS Digital Arts / Shutterstock.com

Monitor fuori uso all’Aeroporto di Denver il 19 luglio 2024. Riconoscimento editoriale: CLS Digital Arts / Shutterstock.com

I clienti esistenti, soprattutto quelli che utilizzano intensamente i prodotti di CrowdStrike, difficilmente abbandoneranno il fornitore, che oggi offre 28 moduli collegati alla sua piattaforma centrale Falcon e vanta elevati tassi di adozione: il 65%, il 45% e il 29% dei clienti utilizzano rispettivamente cinque o più, sei o più e sette o più moduli.

Secondo il CEO di CrowdStrike, George Kurtz, il 48% dei clienti che spendono almeno 100.000 dollari all’anno con CrowdStrike utilizza almeno otto moduli, rendendo costoso e dispendioso in termini di tempo il passaggio a fornitori alternativi. La stessa Delta Air Lines, che ha minacciato azioni legali contro CrowdStrike e Microsoft per l’interruzione del servizio, potrebbe impiegare diversi trimestri per effettuare un eventuale cambio di fornitore, dato che circa il 60% delle sue applicazioni mission-critical dipende da Windows e CrowdStrike.

In generale, sembra che CrowdStrike abbia gestito bene l’incidente, mostrandosi sufficientemente dispiaciuta per placare i clienti arrabbiati e presentando un piano per evitare il ripetersi di simili problemi. Inoltre, nonostante i buoni da 10 dollari inviati ai partner di CrowdStrike che hanno lavorato duramente per aiutare i clienti a riprendersi dall’interruzione, non sembra che l’azienda subirà danni duraturi. Come osservato da Dickson, a lungo termine è possibile migliorare la propria reputazione in base a quanto proattivo è stato l’approccio adottato, con in primis l’esempio di Mandiant e del suo CEO Kevin Mandia dopo la violazione di SolarWinds.

Aziende:
CrowdStrike
Condividi:
 

La Commissione EU approva gli aiuti di stato per la fabbrica di chip tedesca fatta con TSMC

commissione eu microchip
La Commissione EU ha approvato una misura tedesca da 5 miliardi di euro per sostenere la costruzione e la gestione di uno stabilimento di produzione di microchip a Dresda.

La Commissione EU ha approvato, nell’ambito delle norme sugli aiuti di Stato dell’Unione Europea, una misura tedesca da 5 miliardi di euro per sostenere la European Semiconductor Manufacturing Company (ESMC) nella costruzione e gestione di uno stabilimento di produzione di microchip a Dresda. ESMC è una joint venture tra Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC), Bosch, Infineon e NXP.

Questa misura non solo mira a rafforzare la sicurezza dell’approvvigionamento, la resilienza e la sovranità digitale dell’Europa nelle tecnologie dei semiconduttori, in linea con gli obiettivi stabiliti nella comunicazione dell’European Chips Act, ma contribuirà anche al raggiungimento delle transizioni digitale e green. Il nuovo impianto di produzione su larga scala, che dovrebbe essere pienamente operativo entro il 2029, produrrà chip ad alte prestazioni basati su wafer di silicio da 300mm con dimensioni dei nodi di 28/22nm e 16/12nm, utilizzando la tecnologia FinFET e consentendo l’integrazione di diverse funzionalità aggiuntive in un unico chip.

EU Chip

L’impianto, che produrrà 480.000 wafer di silicio all’anno, opererà come una fonderia aperta, il che significa che qualsiasi cliente potrà effettuare ordini per la produzione di chip specifici. Questo modello operativo è importante per il più ampio ecosistema dell’UE, soprattutto in vista degli impegni di ESMC a fornire un supporto dedicato alle piccole e medie imprese e alle start-up europee, per rafforzare il loro know-how e le loro competenze. L’impianto fornirà inoltre un accesso speciale alle sue capacità di produzione per PMI e università europee.

La Commissione EU ha valutato la misura tedesca a favore della fabbrica di microchip ai sensi delle norme sugli aiuti di Stato dell’UE, in particolare l’articolo 107, paragrafo 3, lettera c), del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE), che consente agli Stati membri di concedere aiuti per agevolare lo sviluppo di talune attività economiche a determinate condizioni. La Commissione ha infatti ritenuto che la misura faciliti lo sviluppo di determinate attività economiche, consentendo la creazione di un nuovo impianto di produzione di massa per tecnologie e chip innovativi in Europa, con un impatto limitato sulla concorrenza e sul commercio all’interno dell’UE.

Inoltre, ESMC si è infine impegnata a condividere con la Germania eventuali profitti superiori alle aspettative attuali e ad applicare ordini classificati in base alla priorità per produrre prodotti di rilevanza per l’Europa in caso di crisi, come definito nel regolamento dell’EU Chips Act.

Condividi: