Il colosso delle telecomunicazioni statunitense AT&T ha intentato una causa contro Broadcom, accusandola di non rispettare un accordo di supporto esteso precedentemente stipulato con VMware. AT&T avverte che le conseguenze potrebbero essere gravi, con potenziali interruzioni dei servizi di assistenza ai clienti e persino dell’ufficio del presidente degli Stati Uniti.
La denuncia, presentata alla Corte Suprema dello Stato di New York, spiega che AT&T possiede licenze perpetue per il software VMware e ha pagato per i servizi di supporto con un contratto in scadenza l’8 settembre. AT&T sostiene di avere l’opzione di estendere questo accordo di supporto per due anni, a condizione di attivarla prima della fine del contratto attuale. L’azienda afferma di aver esercitato questa opzione, ma Broadcom si rifiuta di onorare il contratto.

Secondo AT&T, Broadcom ha offerto di continuare a fornire supporto solo se AT&T accetta di acquistare numerosi servizi in abbonamento e software aggiuntivi. AT&T sostiene di non volere né aver bisogno di questi abbonamenti, poiché imporrebbero significativi obblighi contrattuali e tecnologici, richiederebbero investimenti potenzialmente milionari per adattare la rete, potrebbero violare certi diritti di prelazione concessi a terzi e costerebbero decine di milioni in più rispetto al solo prezzo dei servizi di supporto.

VMware Cloud Foundation

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Il riferimento ai “software aggiuntivi” probabilmente allude a VMware Cloud Foundation, il pacchetto integrato di Broadcom che include prodotti di virtualizzazione di calcolo, storage e rete di VMware, oltre a strumenti di gestione associati. Broadcom ha smesso di vendere prodotti VMware individuali e ora vende solo pacchetti che includono diversi prodotti software e supporto.
AT&T accusa Broadcom di tentare di “bullizzare” l’azienda per farle pagare un “riscatto da re” per abbonamenti non desiderati né necessari. La denuncia suggerisce che il rifiuto di Broadcom di estendere il supporto crea un enorme rischio per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, poiché alcuni dei server di AT&T sono dedicati a varie agenzie di sicurezza nazionale e di pubblica sicurezza all’interno del governo federale, nonché all’Ufficio del Presidente.

Senza il supporto di Broadcom, AT&T teme “diffuse interruzioni di rete che potrebbero paralizzare le operazioni di milioni di clienti AT&T in tutto il mondo” a causa dell’impossibilità di correggere il software VMware. Un portavoce di AT&T ha dichiarato che la denuncia è stata presentata per preservare la continuità dei servizi forniti e proteggere gli interessi dei clienti, mentre Broadcom ha dichiarato di essere in disaccordo con le accuse e di essere fiduciosa di prevalere nel processo legale, sottolineando che VMware sta passando a un modello in abbonamento (standard per l’industria del software) da diversi anni, iniziando prima dell’acquisizione da parte di Broadcom.

Una vicenda a dir poco delicata che, tra le altre cose, solleva seri interrogativi sul futuro delle relazioni tra Broadcom e i suoi clienti enterprise, nonché sulle strategie di Broadcom per la gestione del portfolio VMware post-acquisizione. Inutile dire che l’esito di questa causa potrebbe avere implicazioni significative per il settore del software enterprise e per le politiche di licenza e supporto nel campo della virtualizzazione e del cloud computing.