Elastic cambia la sua licenza e torna a essere software libero
Shay Banon, fondatore e CTO di Elastic, ha annunciato l’aggiunta della licenza AGPL (GNU Affero General Public License) a Elasticsearch e Kibana, tre anni e mezzo dopo aver rimosso la licenza Apache 2.0 dal codice. Questa mossa si aggiunge alle licenze ELv2 (Elastic v2) e SSPL (Server Side Public License) già in uso. La decisione del 2021 di cambiare licenza mirava a prevenire l’uso dei prodotti Elastic come servizi gestiti senza collaborazione, con particolare riferimento ad AWS. L’AGPL, a differenza delle altre, è una licenza approvata dall’OSI (Open Source Initiative) che richiede la pubblicazione delle modifiche al software sotto la stessa licenza.
In risposta al cambio di licenza del 2021, AWS ha introdotto OpenSearch, una fork di Elasticsearch e Kibana 7.10.2 sotto licenza Apache 2.0. Banon afferma che questa strategia ha funzionato, risolvendo la confusione del mercato e rafforzando la partnership con AWS. Il cambio di licenza del 2021 ha però creato un concorrente e ha generato malcontento tra i contributori di Elasticsearch. Adrian Cockcroft, ex VP di AWS, ha commentato che il problema principale nel 2021 era il rifiuto di Elastic di accettare contributi di sicurezza da AWS per mantenere queste funzionalità come caratteristica enterprise. Elastic stava anche mescolando le licenze nel codice base, rendendo difficile per AWS l’utilizzo.
Nonostante le fluttuazioni del mercato azionario, Elastic ha visto una crescita nel numero di clienti in abbonamento, passando da 15.000 nell’aprile 2021 a 21.200 nell’ultimo rapporto finanziario. Inoltre, i ricavi di Elastic Cloud sono aumentati del 30% su base annua. Elastic Cloud, gestito da Elastic e ospitato su AWS, Google Cloud o Microsoft Azure, mostra una forte crescita, giustificando l’affermazione di Banon sulla solidità della partnership con AWS.
Questo cambio di licenza solleva questioni sulla strategia a lungo termine di Elastic, sul futuro della collaborazione nel settore del software open source e sull’equilibrio tra protezione della proprietà intellettuale e apertura alla comunità. Resta da vedere come questa mossa influenzerà il panorama del software di ricerca e analisi e le relazioni tra i principali attori del settore.