L’Europa dirà ad Apple come garantire l’interoperabilità di terzi con i suoi OS mobile
La Commissione europea sta avviando due procedimenti per spingere Apple a conformarsi al Digital Markets Act (DMA). La mossa fa seguito ai colloqui tra le autorità di regolamentazione e l’azienda tecnologica statunitense in merito alla sua conformità alle nuove regole di concorrenza che mirano a garantire mercati equi nel settore digitale.
In base al DMA, Apple dovrà fornire un’interoperabilità libera ed efficace agli sviluppatori di terze parti e alle aziende con funzioni hardware e software controllate dai sistemi operativi iOS e iPadOS. La Commissione, di fronte al timore che Apple possa limitare la concorrenza per favorire i propri prodotti come gli AirPods o l’Apple Watch, vuole che Cupertino specifichi come garantirà che i suoi dispositivi funzionino con altri smartwatch, cuffie e auricolari, esaminando funzionalità come le notifiche, il pairing dei dispositivi e la connettività.
Il secondo procedimento riguarda invece il processo tramite il quale Apple gestisce le richieste di interoperabilità da parte degli sviluppatori terzi. Un processo che, secondo il DMA, deve essere trasparente, tempestivo ed equo per permettere agli sviluppatori di innovare e accedere alle funzionalità dell’ecosistema Apple in modo prevedibile e funzionale.
“Oggi è la prima volta che utilizziamo i procedimenti nell’ambito del DMA per guidare Apple verso un effettivo rispetto dei suoi obblighi di interoperabilità attraverso un dialogo costruttivo. Questo processo fornirà chiarezza agli sviluppatori, alle terze parti e ad Apple. Continueremo a dialogare con Apple e a consultare le terze parti per garantire che le misure proposte funzionino nella pratica e soddisfino le esigenze delle imprese” ha dichiarato Margrethe Vestager, commissario europeo per la concorrenza, in un comunicato.
Il procedimento si concluderà entro sei mesi, durante i quali la Commissione invierà ad Apple le sue conclusioni preliminari. Oltre alla Commissione, Apple deve affrontare un’altra “grana” tutta europea. Il 18 settembre, il gruppo di consumatori paneuropeo Euroconsumers ha infatti lanciato una class action coordinata in Belgio, Italia, Spagna e Portogallo contro Apple per aver imposto tariffe sleali ai servizi di streaming musicale (Apple Music esclusa) attraverso il suo app store. Con questa mossa, Euroconsumers mira a recuperare circa 62 milioni di euro per oltre 500.000 utenti solo in questi quattro Paesi.