Il successo del 5G passa per gli sviluppatori di app. Nokia li corteggia con le API per la rete
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Se sulla carta le caratteristiche delle reti 5G sono molto valide, la realtà dei fatti è che le applicazioni in grado di sfruttare le sue potenzialità più avanzate – per esempio il network slicing per avere prestazioni garantite o le funzioni avanzate di geolocalizzazione – sono ancora poche.
Questo è un grosso problema per tutto il settore, perché le telco faticano a trovare il modo di vendere i servizi ad alto valore aggiunto, e la sola maggiore velocità rispetto a quella della tecnologia LTE – comunque rispettabile – non è un grande incentivo. Molti operatori non applicano nemmeno un sovrapprezzo per il servizio 5G di base. A cascata, si riducono quindi gli investimenti in infrastruttura e viene meno la spinta ad avere un dispositivo compatibile, ostacolando la creazione di un’economia di scala.
“Una delle sfide più importanti che stiamo cercando di risolvere nell’industria è la capacità di connettere la rete 5G all’ecosistema di servizi digitali, in modo da poter trainare la monetizzazione per gli operatori – racconta a DigitalWorld Raghav Sahgal, Presidente dei Servizi Cloud e Network di Nokia – e l’estrazione di nuovo valore dalla rete passa necessariamente dagli sviluppatori di applicazioni industriali, applicazioni enterprise e anche applicazioni consumer”.
Gli sviluppatori dell’ecosistema digital sono la chiave
Dalla guida dei droni al controllo remoto di macchinari, dalla collaborazione in tempo reale alla geolocalizzazione per i servizi di taxi e consegna, sono molte le applicazioni che possono trarre vantaggio dalle caratteristiche delle reti 5G, ma il problema è che chi sviluppa quelle applicazioni non sa come operare sulla rete. “Come rendiamo queste funzionalità disponibili in modo semplice per un programmatore ventenne che sta sviluppando un’applicazione? Gli sviluppatori vogliono solo poter dichiarare un intento – cosa vogliono che la rete faccia – e noi dobbiamo semplicemente rendere disponibili questi oggetti che possono richiamare dalla loro applicazione attraverso delle API”.
Per esporre agli sviluppatori le funzionalità delle reti, Nokia aveva lanciato a fine 2023 la piattaforma Network as Code: che attualmente riunisce 48 operatori, oltre a sviluppatori e system integrator in un ecosistema corredato da servizi, documentazione e kit di sviluppo accessibili da un developer portal.
L’acquisizione di Rapid e una moltitudine di ecosistemi
Lo scorso novembre Nokia ha voluto espandere la portata dell’iniziativa, acquisendo la startup californiana Rapid, che ha creato il più vasto marketplace per la scoperta, la sperimentazione e la monetizzazione di API pubbliche (li avevamo incontrati a fine 2019, scrivendone in questo articolo).
Un bel colpo, non solo perché così Nokia può raggiungere i quattro milioni di sviluppatori in tutto il mondo che visitano e utilizzano il sito di Rapid, ma anche perché la piattaforma permette di combinare API di fonti diverse tra loro, rilasciare il mash-up come nuovo servizio e occuparsi della monetizzazione di tutti i fornitori coinvolti, con un meccanismo di revenue sharing. Ecco quindi che le funzionalità di base della rete si trasformano in servizi avanzati e specifici che gli sviluppatori possono includere nelle proprie app.
“Quel che vogliamo non è allargare il nostro singolo ecosistema per i nostri clienti, ma offrire loro una piattaforma che permetta loro di collegarsi a molti ecosistemi diversi. Non è con un singolo ecosistema che si potrà avere successo nel 5G”, secondo Sahgal.
Non è con un singolo ecosistema che si potrà avere successo nel 5G
Conoscendo la gelosia degli amministratori di rete nei confronti del loro network, e il modo in cui cercano sempre di evitare che utenti e applicazioni ne alterino il funzionamento, chiediamo a Sahgal quali siano i guardrail messi in atto per evitare che le modifiche di configurazione della rete fatte dagli sviluppatori possano provocare malfunzionamenti e disservizi.
“È proprio questo il bello della nostra piattaforma”, risponde. “L’operatore pubblica un catalogo di API che hanno un funzionamento ben definito dall’operatore, che mantiene il completo controllo e ne stabilisce le condizioni di utilizzo. Per esempio l’operatore può esporre una API per la qualità di servizio che riserva una banda di 10 o 100 megabit al secondo. Lo sviluppatore seleziona quell’API da un menu e la utilizza, ma è l’operatore che ha stabilito cosa si può fare, nascondendo la complessità della rete allo sviluppatore che non può e non deve preoccuparsi di comprenderla”.
Alcune dimostrazioni delle possibilità della piattaforma Network as code di Nokia includono una dimostrazione di navigazione da remoto all’interno delle complesse acque del Porto di Anversa in collaborazione con Liberty Global, la sperimentazione della guida di veicoli a distanza nel traffico fatta da Elmo in Finlandia e le trasmissioni video broadcast fatta con Kepit and Elisa.
Il valore reale del 5G e l’architettura Standalone
Un altro problema nella percezione e generazione di valore con le reti 5G è che le reti attuali ne sono un’implementazione temporanea e non completa, che per funzionare richiede ancora che i dispositivi siano agganciati anche a una rete 4G. “Il vero valore del 5G arriva con il 5G Standalone, che permette effettivamente di segmentare la rete più ampia”, dice Sahgal sottolineando che questa architettura permette funzionalità come lo slicing dinamico della rete e connessioni dedicate on-demand che garantiscono connessioni con prestazioni e stabilità di livello mission critical.
Il vero valore del 5G arriva con il 5G Standalone, che permette effettivamente di segmentare la rete più ampia
Shagal identifica tre segmenti di mercato principali per le funzionalità avanzate del 5G:
- Settore industriale – Le industrie hanno bisogno di un’infrastruttura per il digital twin, per garantire la sicurezza dei lavoratori. Funzionalità che alcuni trovano nelle reti 5G private, un business in crescita anche per Nokia.
- Settore enterprise – Il focus qui è sulla collaborazione e la telepresenza, con casi d’uso in fase di sviluppo.
- Mercato consumer – Per le applicazioni destinate ai consumatori, secondo Sagal ci vorrà ancora del tempo. “I casi d’uso principali sono nell’ambito della realtà virtuale e aumentata, ma con visori che arrivano a costare anche 3.000 dollari è difficile raggiungere un’economia di scala”, commenta.
Sul fronte del Private 5G, la proposta di Nokia passa quindi dalla creazione di reti 5G private attraverso la piattaforma Digital Automation Cloud (DAC) e l’MX Industrial Edge (MXIE), che forniscono una soluzione end-to-end per creare una rete privata che utilizza tutti i tipi di trasporto (cavo, Wi-Fi, Bluetooth, LTE e 5G) per offrire il livello di servizio richiesto dall’applicazione.
Un esempio di utilizzo del private 5G è il servizio di Drone-as-a-Service di Swisscom, che permette agli organi di risposta alle emegenze, difesa del territorio e controllo della sicurezza delle infrastrutture di prenotare e operare uno dei 300 droni della flotta per i propri scopi. Nokia ha anche sigliato un accordo con Telefonica per il deployment di cento soluzioni Nokia DAC, MPW e MXIE nei prossimi tre anni per abilitare la digitalizzazione e l’industria 4.0.