Ericsson e Nokia suonano l’allarme: l’Europa deve conquistare l’indipendenza tecnologica
Il 16 gennaio si è tenuto a Bruxelles il summit A New Industrial Ambition for Europe, organizzato da Ericsson e Nokia con il supporto di leader tecnologici europei come ASML e SAP. L’evento ha riunito importanti figure politiche e imprenditoriali per discutere il futuro della digitalizzazione europea e le azioni necessarie per sostenere la competitività del settore tecnologico.
Tra i partecipanti spiccano Henna Virkkunen, Vicepresidente esecutiva della Commissione Europea per la Sovranità Tecnologica, Dariusz Standerski, Viceministro degli Affari Digitali della Polonia, e l’ex Primo Ministro italiano Enrico Letta. Presenti anche i CEO di Ericsson, Nokia, SAP e ASML, convinti che la leadership nella digitalizzazione sia cruciale per la prosperità europea.
Il summit ha sottolineato l’importanza di implementare le raccomandazioni dei rapporti Draghi e Letta, pubblicati rispettivamente a settembre e aprile 2024. Entrambi i documenti evidenziano l’urgenza di incentivare l’innovazione, ridurre la frammentazione normativa e rendere l’Europa più attrattiva per gli investimenti.
Urgenza espressa dal fatto che i numeri attuali sono allarmanti: la spesa in ricerca e sviluppo (R&S) dei principali colossi tecnologici statunitensi nel 2023 equivaleva infatti al 50% dell’intera spesa pubblica e privata europea. Questo divario si traduce in una perdita del 20% di produttività annuale rispetto agli USA, aggravando il rischio che l’Europa resti indietro.
Urgenza di azioni concrete
Durante il summit, Börje Ekholm (CEO di Ericsson) e Pekka Lundmark (CEO di Nokia) hanno lanciato un appello per azioni immediate. Secondo Ekholm, la mancanza di investimenti e di supporto normativo in Europa potrebbe compromettere il modello economico delle aziende tecnologiche locali.
Lundmark ha aggiunto che l’Europa deve creare un ambiente favorevole per investimenti in tecnologie come intelligenza artificiale, cloud e connettività avanzata; quest’ultima è essenziale non solo per l’innovazione economica, ma anche per la digitalizzazione della difesa. Anche la necessità di consolidare il settore delle telecomunicazioni e di implementare il 5G Security Toolbox in tutti gli Stati membri è stata ribadita come priorità.
Enrico Letta ha elogiato la leadership di aziende come Ericsson e Nokia, ma ha sottolineato che senza investimenti significativi in infrastrutture avanzate, il futuro della competitività europea rimane incerto. Christian Klein (CEO di SAP) ha esortato i politici a ridurre i carichi normativi e a incentivare la digitalizzazione, sottolineando il ruolo centrale dell’educazione per preparare le nuove generazioni. Christophe Fouquet (CEO di ASML) ha invece avvertito che, mentre il mondo avanza rapidamente, l’Europa deve adottare politiche che stimolino l’innovazione nei settori chiave.
Nel complesso, il summit di Bruxelles ha rappresentato un punto di svolta per definire un’industria europea forte e resiliente. L’invito rivolto ai leader politici è chiaro: agire subito per colmare il divario tecnologico con gli altri continenti e sfruttare le opportunità offerte dalle tecnologie emergenti. Solo attraverso una visione unitaria e azioni decise, l’Europa potrà infatti garantirsi un ruolo di primo piano nel panorama tecnologico globale.